Il fragoroso 4-0 incassato dal Cosenza nel derby contro il Catanzaro ha lasciato strascichi pesanti in casa rossoblù. Una sconfitta che non solo ha aggravato la già difficilissima situazione di classifica – con i Lupi saldamente bloccati all’ultimo posto – ma che sembra aver generato tensione e numerosi dubbi in seno alla dirigenza calabrese.
Secondo quanto riportato dal portale tifocosenza.it, una proposta clamorosa è emersa nei giorni successivi al derby: il presidente Eugenio Guarascio, affiancato dalla sorella Ortensia e dall’amministratore unico Rita Rachele Scalise, avrebbe valutato l’ipotesi di richiamare in panchina Massimiliano Alvini, l’allenatore esonerato alla fine di febbraio e sostituito dall’interim affidato a Pierantonio Tortelli e Nicola Belmonte.
Ma questa suggestione non ha trovato terreno fertile all’interno dello spogliatoio, facendo naufragare l’idea prima ancora che potesse concretizzarsi.
Un ritorno che non ha convinto: la proposta di Guarascio
Come racconta tifocosenza.it, la proposta di riportare Alvini in panchina sarebbe stata avanzata ufficialmente lo scorso 22 marzo, a margine di un allenamento al “San Vito-Marulla”. Il presidente Guarascio, recatosi sul campo, avrebbe convocato il direttore sportivo Luciano Delvecchio insieme al gruppo di calciatori considerati più influenti nello spogliatoio: il capitano D’Orazio, il vice Micai, oltre a giocatori chiave come Florenzi, Garritano e Gargiulo.
Le reazioni, tuttavia, sono state tutt’altro che entusiastiche: nessuno si sarebbe dimostrato convinto dalla possibilità di riaccogliere il tecnico esonerato, reduce da un’esperienza travagliata con i rossoblù e mai realmente entrato nelle grazie del gruppo squadra.
Per questo motivo, la società ha deciso di mantenere l’attuale guida tecnica composta dal tandem Tortelli-Belmonte, affidando così a due tecnici provenienti dal settore giovanile il compito – arduo, se non quasi impossibile – di inseguire una salvezza che appare sempre più lontana.
Una classifica drammatica e un futuro in salita
Le residue speranze di salvezza del Cosenza si scontrano con una classifica impietosa. Fanalino di coda della Serie B con un rendimento che ha spesso lasciato a desiderare, la squadra calabrese si prepara ora ad affrontare quella che sembra una vera e propria “missione impossibile”: la sfida contro il Pisa, attualmente seconda forza del campionato.
Mentre i toscani lottano per la promozione diretta, il Cosenza si aggrappa alle poche certezze rimaste e tenta di ritrovare un’identità di squadra in un momento in cui le pressioni esterne e lo scoraggiamento interno rischiano di diventare insormontabili.
A pesare ulteriormente è la discontinuità mostrata dalla squadra per tutta la stagione, un elemento che ha contribuito a erodere la fiducia sia dei tifosi che, evidentemente, dello stesso ambiente interno al club.
Le implicazioni di una scelta non fatta
La scelta di non riportare Alvini in panchina, mentre da un lato evita ulteriori fratture in un ambiente già in difficoltà, dall’altro solleva interrogativi sull’attuale direzione tecnica. Il tandem Tortelli-Belmonte – rappresentanti del vivaio rossoblù – può davvero essere la soluzione per risollevare una squadra sull’orlo del tracollo?
Il rifiuto dello spogliatoio alla proposta della presidenza potrebbe anche essere letto come un segnale di unità di gruppo tra i giocatori, forse desiderosi di lasciarsi alle spalle le polemiche per concentrarsi sul campo. Tuttavia, senza interventi incisivi e con uno scenario così compromesso, il rischio di chiudere la stagione con un’amara retrocessione appare una prospettiva sempre più concreta.
La sfida al Pisa: obiettivo dignità
Con il derby perso e un’atmosfera incandescente, il Cosenza si prepara ora alla sfida contro il Pisa con un unico obiettivo realistico: dimostrare dignità e carattere, indipendentemente dalla classifica. Di fronte a una squadra che ha ambizioni opposte, i rossoblù avranno il difficile compito di difendere almeno l’orgoglio, in attesa di sapere se ci saranno ulteriori colpi di scena nelle prossime settimane.
La clamorosa idea di un ritorno di Massimiliano Alvini evidenzia tutta la confusione che vive attualmente l’ambiente rossoblù. Più che sulla panchina, è la mentalità della squadra che richiede un profondo cambiamento se si vogliono tenere accese le residue speranze di permanenza in Serie B. Per ora si riparte con ciò che c’è, ma una cosa è certa: come sottolineato dalla vicenda delle ultime ore, questa stagione sarà ricordata come una delle più complesse nella storia recente del Cosenza Calcio.