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martedì 14 Ottobre 2025

Il ritorno di Mattia Maita al Ceravolo: l’eroe dei due mondi tra cuore e battaglia

Oggi alle 15 Catanzaro-Bari, ma gli occhi di molti saranno puntati su un ritorno che sa di storia e appartenenza: quello di Mattia Maita, ex capitano giallorosso oggi colonna del centrocampo biancorosso

Catanzaro-Bari non è mai una partita qualunque. Lo dicono la classifica, le ambizioni playoff, la storia recente delle due squadre. Ma oggi, al Ceravolo, c’è un motivo in più per alzare il livello dell’attenzione: il ritorno da avversario di Mattia Maita, centrocampista che a Catanzaro ha lasciato un segno profondo.

Nel quadro di una gara già attesissima, l’intreccio legato a Maita aggiunge una nota personale, quasi romantica. Il centrocampista, oggi punto fermo del Bari, arrivò proprio dal Catanzaro, club che affronterà questo pomeriggio in una sfida che si preannuncia incandescente.

Cinque anni di giallorosso e tanto altro

Il legame tra Mattia Maita e il Catanzaro non è superficiale. È fatto di numeri, presenze, crescita personale e affetto reciproco. Il centrocampista ha collezionato ben 163 presenze con la maglia giallorossa, segnando sei gol e firmando sei assist, in un’esperienza che ha attraversato cinque stagioni, tra il 2015 e il 2020.

Non si può dimenticare nemmeno la prima apparizione in maglia giallorossa, risalente alla stagione 2011-12 in Serie C2, quando da giovanissimo mise insieme 10 presenze. Un percorso che ha fatto di lui un punto di riferimento per il Catanzaro, dentro e fuori dal campo.

L’approdo a Bari nel 2020: svolta in un anno difficile

Nel 2020, anno segnato dalla pandemia, Maita si trasferisce a Bari. Un passaggio che coincide con una fase di rilancio della sua carriera. L’intuizione dell’allora dirigenza biancorossa fu chiara: dare spazio e responsabilità a un giocatore già maturo, con margini di crescita. La scommessa è stata vinta.

A Bari, Maita ha trovato continuità e centralità. È diventato un inamovibile nel centrocampo biancorosso, confermandosi fondamentale per ogni tecnico che si è seduto sulla panchina pugliese. Un giocatore affidabile, di rendimento costante, che ha saputo imporsi in una piazza calda e ambiziosa come quella barese.

Gladiatore in campo, esempio nello spogliatoio

Oggi Maita sarà in campo al Ceravolo da leader del Bari, in una sfida che può rivelarsi determinante per la corsa playoff dei galletti. Il contesto gli è familiare, conosce bene l’ambiente, il campo, le dinamiche e persino le insidie di una trasferta che, per lui, è in realtà un ritorno a casa.

Ma per Maita oggi non ci sarà spazio per i sentimenti. Lo impone la posta in palio. Come soldato di centrocampo, sarà chiamato a guidare il Bari in prima linea, con l’obiettivo chiaro di fare risultato anche a discapito del proprio passato.

Tra due tifoserie appassionate

Mattia Maita è riuscito in un’impresa non scontata: entrare nel cuore di due tifoserie calorose e appassionate, quella del Catanzaro prima e quella del Bari poi. Un doppio legame raro nel calcio moderno, che racconta la serietà di un professionista capace di farsi apprezzare ovunque giochi, senza mai alimentare polemiche o tensioni.

La sua presenza oggi sul prato del Ceravolo sarà simbolica per molti tifosi giallorossi. Chi lo ha visto crescere e lottare con quella maglia, riconoscerà in lui non solo l’ex capitano, ma un pezzo di storia recente del club.

L’uomo, il calciatore, il ritorno

Oggi, alle 15, Catanzaro-Bari non sarà soltanto una sfida per la classifica. Sarà anche l’occasione per rivedere al “Ceravolo” un volto noto, quello di Mattia Maita. Un ex capitano che, per quanto abbia dato tanto in campo, ha lasciato il Catanzaro in un modo che ha fatto storcere il naso a molti tifosi, lasciando l’amaro in bocca per tempi e modalità di un addio non facilmente digerito.

Eppure, col senno di poi, è lecito pensare che Maita abbia fatto le sue scelte con motivazioni profonde, personali o professionali che siano. Non ha mai parlato male del Catanzaro, né alimentato polemiche. Ha semplicemente proseguito il suo percorso altrove, come spesso accade nel calcio.

Oggi, il pubblico del “Ceravolo” lo rivedrà da avversario. L’accoglienza non sarà probabilmente quella riservata agli idoli assoluti, ma difficilmente sarà indifferente. Perché Mattia Maita, nel bene e nel male, ha scritto pagine importanti della storia recente del club. E perché, se è vero che il calcio vive di emozioni forti, è anche vero che la memoria non si cancella con un fischio d’inizio.

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