Quello che sta accadendo con Scognamillo ricalca grandemente la vicenda Sounas dello scorso anno. Arriva un’offerta pressoché irrinunciabile per durata e contenuti economici, difficilmente pareggiabile da parte del Catanzaro. Sperando che il disegno del procuratore Pisacane non si compia, dobbiamo comunque registrare l’accaduto e lasciare che l’ineffabile DS Polito trovi eventualmente le giuste contromisure.
Questo per quanto concerne una difesa che, se confermate le uscite di Bonini ed ora anche del guerriero Scogna, ha assoluta necessità di innesti di valore e personalità. In questo momento, escludendo i suddetti Bonini e Scognamillo, abbiamo in rosa l’intramontabile ma anziano Brighenti, Antonini che deve assolutamente rilanciarsi, il nuovo arrivo Ervin Bashi che è alto 1,92 , ma dimostra una rapidità molto importante su una struttura longilinea. Si aggiunge infine Verrengia, su cui bisogna fare una dovuta rettifica per un errore indotto da informazioni non corrette fornite dai siti specializzati.
E corre l’obbligo farlo soprattutto da parte di chi scrive, per aver riportato il dato errato durante la trasmissione di Passione Catanzaro. Bruno Verrengia è alto 1,87 e non 1,78 (classica probabile inversione di scrittura) come erroneamente riportato e questo lo abbiamo verificato direttamente, seguendo il primo allenamento a Giovino. Nasce centrocampista e da qui i numeri strabilianti sulla precisione nei passaggi, che sono tutti confermati.
E dallo schetch di presentazione apprendiamo dalla sua viva voce che ormai si è convinto di fare il centrale vero, dopo l’esperienza molto positiva di tre anni al Potenza in quel ruolo. In questo caso centrale di sinistra della difesa a quattro. Neanche braccetto o terzino sinistro. La suddetta e dovuta rettifica sull’altezza, cambia tutto lo scenario. Verrengia può davvero essere la sorpresa “difensiva” della nuova stagione.
Chiaramente in una ipotetica difesa a tre, a prescindere dalle abitudini di posizione acquisite al Potenza, nel Catanzaro agirebbe per forza da braccetto. E nella difesa a tre il braccetto è comunque un centrale, con compiti particolari ma sempre un centrale e nel suo caso di sinistra perché è mancino. La presenza contemporanea in rosa di Matias Antonini ed Ervin Bashi determina e motiva le considerazioni fatte sull’ asse difensivo attuale. Facendo riferimento anche agli esterni bassi, in questo momento è presente sulla destra solo il nuovo innesto Frosinini.
Manca un suo alter ego che lo integri in in campionato così lungo e sulla sinistra ne mancano addirittura due. Possibilmente veloci, fisici e che sappiano anche giocare la palla . Una squadra votata al palleggio, soprattutto se eseguito a ritmi alti, non può prescindere da elementi con queste caratteristiche. Tornando a Stefano Scognamillo, è innegabile che la sua possibile e del tutto inaspettata partenza, stia complicando e non poco la costruzione di tutto l’assetto difensivo. Se le strade si separeranno, si dovrà porre rimedio al danno indotto da questa situazione.
La vicenda Scognamillo, fulmine a cielo sereno, di questa metà di Luglio, ci impone delle riflessioni importanti a prescindere dagli sviluppi della stessa. Che il calcio sia ormai in mano ai procuratori è la più scontata tra le ovvietà. Il Catanzaro è una società seria ed organizzata, che deve ancora fare qualche step di crescita. In questo momento non è il benchmark di riferimento per calciatori con legittime pretese di vittoria ed economiche . È invece assoluto benchmark di riferimento per giovani e valenti calciatori che si vogliano affermare, o per altri più in là negli anni che si vogliano rilanciare.
Nel percorso di crescita in cui così brillantemente la società si sta producendo, si arriverà al punto che i cosiddetti SENATORI difficilmente partiranno, perché attratti da sirene contrattuali importanti che arrivino anche da campionati minori. I SENATORI, come è il caso di Scogna, dovranno per forza essere gli elementi su cui poggiano il pilastri del progetto. I giovani che arrivano o quelli già in casa, devono poter crescere sulle spalle ed affiancati dai “vecchi”.
Immaginiamo una squadra che sia unanimemente riconosciuta come una realtà assoluta della serie cadetta e che la gran parte dei calciatori giovani e di sicura prospettiva voglia venire, sapendo di trovare riferimenti tecnici ed umani assoluti come guida. Intanto, all’interno di un sentimento di grande fiducia, auguriamo buon lavoro a tutta l’US Catanzaro e soprattutto al DS POLITO che ne avrà bisogno, visto l’arduo compito che lo aspetta.
