Una serata senza scossoni nel punteggio, ma ricca di indizi tecnici. Dopo lo 0-0 del “Picco” fra Spezia e Catanzaro, il tecnico aquilotto Luca D’Angelo ha messo in fila sensazioni e priorità nel post-gara, offrendo la sua lettura di un punto che fa soprattutto morale in un avvio di campionato complicato. Le sue parole – riportate da Spezia1906.com – raccontano una squadra che ha scelto di ripartire dall’ordine e dalla solidità, in attesa di ritrovare uomini, gamba e velocità sulle corsie.
«Gara equilibrata, bene dietro: il Catanzaro non ha mai tirato in porta»
Per l’allenatore abruzzese, lo spartito del match è chiaro: «È stata equilibrata: qualche occasione nel primo tempo l’abbiamo avuta, e mentalmente non era semplice dopo la sconfitta d’esordio». Il focus è sulla fase di non possesso: «La cosa positiva è non aver concesso nemmeno un tiro in porta. Difensivamente la squadra mi è piaciuta». Un merito che D’Angelo lega anche alla gestione del sistema di gioco e agli adattamenti richiesti: «Con questo modulo e con giocatori adattati, come Mateju – fra i migliori per me – avevamo meno sbocchi; il Catanzaro ci portava a uscire dove eravamo più in difficoltà. Ma l’attenzione e i posizionamenti sono stati corretti».
Condizione e gruppo: «Recuperiamo uomini, possiamo dire la nostra»
La fotografia dello Spezia è quella di un cantiere che procede a tappe forzate. «Dobbiamo alzare la condizione atletica di chi non è a pieno regime, penso a Hristov, Cistana, Cassata. Quando recupereremo chi è fuori potremo dire la nostra». Nell’elenco rientrano anche gli esterni: Aurelio e Vignali – che lo staff spera di riavere a breve – e Beruatto, appena sbarcato in gruppo: «Ha fatto solo tre allenamenti con noi. Il focus adesso è recuperare i giocatori e rimettere benzina nelle gambe a chi è stato meno bene».
Le punte e le soluzioni offensive: «Quattro profili complementari»
Capitolo attacco. D’Angelo difende la prova dei suoi finalizzatori e scandisce le caratteristiche: «I nostri quattro attaccanti sono diversi. Soleri mi è piaciuto, rientra da un periodo lungo e migliora col tempo. Vlahovic è uno d’area, è entrato con il piglio giusto perché ha capito che la partita era sporca. Sono soddisfatto degli attaccanti che abbiamo». Lettura coerente con il contesto di una B che, «soprattutto all’inizio, regala partite frastagliate e spezzettate»: per l’allenatore, l’ordine dietro era la base da cui ripartire.
Esterni e ritmo: «Al completo tornerà la nostra corsia di spinta»
La produzione di cross e l’ampiezza non sono ancora quelle che lo Spezia ha in mente. D’Angelo motiva: «Candela ha gran gamba, lo ha dimostrato in coppa; Vignali, Aurelio e Beruatto allo stesso modo. Oggi di questi quattro ne avevamo due, e uno – Beruatto – non gioca da 3-4 mesi. Al completo rivedremo le nostre caratteristiche principali anche sulle fasce. In questo momento è fisiologico essere più frenati». Promosso anche Mateju, elogiato per tempismo e letture: «Poco pubblicizzato, ma sa fare sempre il suo ovunque lo metti: ha avuto pure la palla per segnare».
Le certezze dal pacchetto arretrato: «Cistana bene, Candela molto attento»
Tra le note liete il tecnico cita i due laterali/centrali che hanno retto l’urto giallorosso. «Cistana ha giocato bene, Candela è stato molto attento. Con la Carrarese ci siamo fatti prendere la mano e abbiamo concesso molti contropiede; oggi meglio nei posizionamenti e sono contento anche di chi è subentrato». Una sottolineatura che incrocia la percezione del pubblico: pulizia nelle uscite, linee corte e pochi rischi corsi.
La chiosa è programmatica e riassume la rotta: il pareggio con il Catanzaro è un mattone. «Era importante ripartiredalla fase difensiva ineccepibile. Adesso dobbiamo salire di condizione e recuperare gli assenti: con le nostre corsie a pieno regime arriveranno anche più ritmo, cross e sbocchi offensivi». Per il Catanzaro, che prende nota in vista del ritorno, è un indizio prezioso su cosa aspettarsi da questo Spezia: squadra pratica, fisica, votata a ridurre i rischi e a colpire quando la partita si fa sporca.