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mercoledì 24 Settembre 2025

Spezia, Hristov fa da scudo: “Reazione giusta, punto utile per ripartire”. Le sensazioni del capitano spezzino dopo lo 0-0 con il Catanzaro

La fotografia che Petko Hristov consegna al post partita di Spezia–Catanzaro è nitida, concreta, quasi rassicurante per l’ambiente bianconero. In sala stampa, il capitano aquilotto ha rivendicato una prova di squadra “ordinata e solidale”, sottolineando la tenuta difensiva contro una formazione – quella di Alberto Aquilani – che ama il possesso e prova a occupare stabilmente la metà campo avversaria. Le sue parole, riportate da Spezia1906.com, compongono il controcanto ideale alla lettura del tecnico Luca D’Angelo: partita equilibrata, pochi rischi corsi, la sensazione di aver rimesso in carreggiata un percorso reso più tortuoso dalla sconfitta inaugurale.

«Ci è mancato il gol, ma contava reagire»

«Sto bene, niente di preoccupante», l’incipit di Hristov prima di entrare nel merito della prestazione. Il difensore bulgaro ha parlato di un gruppo che “ha giocato e difeso di squadra”, capace di non scomporsi quando la gara si è incanalata sui binari della prudenza. «Ci è mancato il gol – ha ammesso – ma è più importante vedere la reazionedopo la Carrarese». La chiave è nella parola “reazione”: ordine nelle coperture, linee corte, attenzione a non concedere campo all’uscita palla del Catanzaro, che ha provato a muovere l’inerzia con il consueto palleggio a due mediani e gli inserimenti alle spalle della prima pressione.

Un gruppo che si parla e si responsabilizza

Il capitano ha insistito su un dettaglio non banale per una squadra che sta ritrovando condizione e gerarchie: «Ci siamo parlati in settimana per prenderci le nostre responsabilità e abbiamo fatto la nostra partita. Questo punto è utile per ripartire». Segno che l’equilibrio emotivo è tornato una priorità tecnica, oltre che psicologica: gestire i momenti, accettare i tempi morti dell’incontro, alzare la linea solo quando le spalle sono coperte. Tutti tasselli che spiegano la porta inviolata e la riduzione degli spazi concessi tra le linee a Iemmello e compagni.

Intese dietro: «Cistana si è inserito benissimo»

Sul piano dei singoli, Hristov ha speso parole chiare per il compagno di reparto Andrea Cistana: «Si è inserito benissimo da subito. Dovevamo trovare il modo giusto di giocare insieme e, in un mese, il tempo è poco. Sta capendo bene i movimenti e sta facendo benissimo come tutta la difesa». Un passaggio che racconta due cose: la centralità della linea a tre nel progetto di D’Angelo e la volontà di stabilizzare automatismi (scivolate, uscite palla, letture sulle seconde palle) che contro il Catanzaro hanno tolto ossigeno alla trequarti giallorossa, costretta spesso a ricevere spalle alla porta.

Condizione e dettagli: «Mi manca ritmo, la sosta aiuterà»

C’è spazio anche per l’onestà atletica. «Mi mancano un po’ di minuti – ha ammesso Hristov – ho avuto un fastidio a inizio stagione. Mi manca il ritmo-partita, ma con la sosta recupererò». Tradotto: la gestione del minutaggio resta una variabile in questi primi turni di Serie B, con diversi elementi – da Hristov a Cistana e Cassata – che stanno riacquisendo brillantezza. Fattore che incide anche sul dato “nascosto” della gara: una pressione più corta, scelta per non allungare la squadra e per neutralizzare il giro palla basso del Catanzaro.

Lettura tecnica: ordine, pochi rischi, margini in avanti

Nel complesso, il racconto del capitano è coerente con quanto visto al Picco: equilibrio, densità centrale, linee attente sui cross e volontà di non concedere transizioni a un Catanzaro che, quando riparte, sa far male. Se il difetto resta la rifinitura negli ultimi venti metri, il merito è aver tenuto la barra dritta dentro una partita “sporca”, nella quale un dettaglio poteva spostare tutto. Qui si iscrive il riferimento alla maturità: non prendere gol quando non si è al top è un capitale utile da reinvestire dopo la sosta.

Prospettiva: un pari che sistema l’orizzonte

Il pareggio a reti bianche non accende i titoli, ma aggiusta l’orizzonte per entrambe: lo Spezia ritrova compattezza e qualche certezza nella gestione del risultato; il Catanzaro torna a casa con un punto e la conferma di poter imporre, a tratti, il proprio possesso. Le parole di Hristov – «si riparte da qui» – sono dunque il filo che unisce la contingenza al progetto: recuperare condizione, consolidare l’asse difensivo, rimettere benzina nelle gambe degli esterni e alzare gradualmente la qualità in rifinitura.

Nel calcio d’agosto – e nei primi vagiti di settembre – la classifica pesa il giusto. Pesano, invece, le traiettorie. Quella tracciata da Hristov parla di serietà del lavoro e di responsabilità condivise. Il resto – gol, brillantezza, automatismi offensivi – è materia che si affina con il tempo. Per lo Spezia un punto che vale bussola; per il Catanzaro un promemoria: quando l’avversario si serra, serviranno più ritmo e inventiva tra le linee. La stagione, intanto, ha trovato un equilibrio da cui ripartire.

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