Pigliacelli 6.5 – Ottima la sua parata in tuffo che neutralizza e mette in angolo un tiro deviato di Esposito. Ed è l’unico tiro in porta degli spezzini. A parte questo, il numero uno giallorosso risponde presente ogni qual volta viene chiamato in causa, con le mani e con i piedi.
Favasuli 7 – Parte spesso a tutta fascia, ma nel contempo è anche molto attento in difesa. Volitivo, combattente e dinamico. Uno dei migliori in campo.
Antonini 7 – Attento e preciso al centro delle difesa, chiude tutti i varchi agli avversari, con grande efficacia. Sempre più affidabile, di partita in partita.
Bettella 6 – Ogni tanto crea delle apprensioni, ma nel contempo difende con sufficiente attenzione. Deve uscire suo malgrado, dopo uno scontro con un avversario che lo colpisce al volto. Ci auguriamo sinceramente che non sia nulla di preoccupante. (Dall’85’ Nuamah s.v.).
Verrengia 5.5 – Copre in maniera abbastanza valida, ma quando spinge diventa lento, impreciso e timido. Ma sono difetti di gioventù e di ambientamento alla categoria. L’impressione è che possa crescere ancora. E ce ne accorgeremo solo vedendolo in campo con frequenza. (Dal 60’ Di Chiara 6 – Ci mette un contributo di esperienza e prova anche la via del gol con un tiro da fuori abbastanza insidioso, per quanto fuori misura).
Rispoli 7.5 – Dicono che sia un predestinato e il suo allenatore al Como, Cesc Fabregas, uno che di grandi calciatori ne ha visti tanti, lo rivorrebbe fra le sue file. Ma dovrà aspettare, almeno sino a fine campionato. Veloce, intuitivo, fantasioso, dinamico, con grande tecnica e persino dribbling fuori ordinanza, il ragazzo ha mostrato tutto il suo repertorio. Sa già cosa fare da grande. Per quello che si è visto a La Spezia, non vediamo l’ora di ritrovarlo in campo, fra due settimane.
Pontisso 6 – Si incarica di ogni calcio piazzato, ma le sue traiettorie sono spesso poco insidiose. A centrocampo dà però segnali di ripresa. Suo, l’unico tiro in porta della gara dei giallorossi. Ma il miglior Pontisso avrebbe saputo fare di meglio, nella conclusione.
D’Alessandro 5.5 – Nel primo tempo si fa notare pochissimo. Leggermente più intraprendente nella ripresa, ma è un giocatore che per l’esperienza e la velocità che gli rimane potrebbe fare molto meglio. Nel complesso, la sua prestazione non arriva quindi alla sufficienza. (Dal 77’ Frosinini 6 – All’inizio ha qualche titubanza, ma poi contrasta abbastanza bene una conclusione spezzina che – deviata da lui – termina sopra la traversa, evitando potenziali guai seri.
Iemmello 5.5 – Lo marcano stretto e trova pochi spazi. Gli è mancato il colpo d’ala, quello di genio, con cui da solo è capace di cambiare una partita. Sono cose che possono capitare.
Cisse’ 5.5 – Inizia con un buon approccio, ma con il passare dei minuti si fa prendere le misure dai difensori avversari e finisce con il risultare inoffensivo. (Dal 60’ Buso 5.5 – Non aggiunge nulla ad una manovra offensiva decisamente asfittica).
Pittarello 5 – L’anello debole. Viene costantemente anticipato e non si rende mai pericoloso neanche per sbaglio. In fase offensiva è praticamente nullo.
Allenatore Alberto Aquilani 6 – La squadra è nettamente migliorata a livello di gioco rispetto alla prima di campionato. La manovra non è ancora fluida come dovrebbe, ma la qualità del gioco lascia ben sperare. La difesa tiene bene, il centrocampo cresce, ma l’attacco è completamente evanescente, con una produzione offensiva praticamente nulla. Negli ultimi venti metri, è un Catanzaro irriconoscibile rispetto a quello al quale siamo stati abituati per lungo tempo.
In attacco sarebbero ideali un centravanti tecnico, di razza e con colpi da fuoriclasse, affiancato da un attaccante magari non tecnico in senso assoluto, ma che davanti alla porta non guarda in faccia nessuno e la mette dentro senza remissioni.
Ci vengono in mente ad esempio Pulici e Graziani, coppia perfetta in tal senso, che dal 1974 al 1981, con la maglia del Torino, segnarono 200 gol precisi in due, nelle sole gare di campionato, vincendo lo scudetto nel 1976 ed entrarono nella Storia del calcio italiano, dove rimangono tutt’oggi.
A parte l’amarcord nazionale, con l’addio di Biasci bisogna ricostituire una coppia-gol.
C’è stato in queste ore l’arrivo di un attaccante “last-minute” e – sia pure con qualche perplessità – non vediamo l’ora di vedere il calciatore in campo e poi giudicare.
L’ultima annotazione riguarda il direttore di gara, il signor Rapuano di Rimini. Ben conscio dei falli reiterati, delle proteste ingiustificate e delle provocazioni degli spezzini, ha ammonito Esposito per fargli capire chiaramente che aria tirava. Ma nella successiva distribuzione delle ammonizioni, non è stato altrettanto equo. Per il resto, niente altro da aggiungere. Alla prossima.