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domenica 19 Ottobre 2025

Catanzaro, sirene dalla Reggiana per Buso: gli scenari

Il nome di Nicolò Buso torna ad agitare le ultimissime ore di trattative. Nelle pieghe del “last day” è filtrato un sondaggio della Reggiana per l’attaccante del Catanzaro, profilo che piace per duttilità e margini di crescita. Un movimento esplorativo – senza atti formali depositati – che conferma quanto l’ex Lecco resti un asset appetito in Serie B e, allo stesso tempo, quanto in casa giallorossa ogni valutazione debba passare da un equilibrio delicato tra presente tecnico e investimento prospettico effettuato dal club. Buso, infatti, è stato una delle operazioni più significative dell’era Floriano Noto: prelevato la scorsa estate con contratto lungo (scadenza 2028) e presentato come pedina in grado di ricoprire più ruoli sulla trequarti e sull’esterno d’attacco.  

Perché Buso fa gola: duttilità, gamba e letture tra le linee

Il profilo è noto agli osservatori: destro naturale, esplosivo nei primi metri, dribbling secco e capacità di ricezione tra le linee. Cresciuto tra Sampdoria e Fiorentina, ha fatto gavetta in D e C prima del salto con il Lecco, dove si è affermato come esterno a piede invertito e second punta, fino all’approdo al Catanzaro. La biografia agonistica racconta un percorso a gradini, tipico dei giocatori forgiati nel sottobosco del professionismo italiano, e aiuta a capire perché club in cerca di elasticità tattica – come la Reggiana di questi giorni – arrivino a bussare per informazioni.  

Il punto tecnico su Catanzaro: cosa dicono i minuti, cosa chiede Aquilani

Il primo tratto di stagione ha visto Buso impiegato da subentrante in entrambe le giornate: ingressi a partita in corso, con compiti di strappo e attacchi alla profondità negli ultimi venti metri. Numeri asciutti, ma coerenti con una fase in cui Aquilani sta consolidando principi e gerarchie in un attacco ridisegnato (presenza di riferimenti centrali e ali “forti” nell’uno contro uno). Le statistiche di inizio campionato confermano minutaggio limitato ma utile alla gestione dei finali e alla ricerca di soluzioni diverse dal primo piano partita.  

Qui si innesta il tema-mercato: per una Reggiana che cerca ampiezza e uno specialista del cambio passo, Buso rappresenta un target naturale; per il Catanzaro, invece, il dossier va letto dentro una logica di medio periodo. L’operazione dell’estate 2024 non è stata “di riempimento” ma di progetto: contratto pluriennale, ingaggio da prospetto e la volontà di valorizzarlo in un contesto tecnico che premia gli esterni creativi. Smuovere oggi il mosaico avrebbe senso solo dinanzi a proposte in grado di tutelare l’investimento e senza indebolire la profondità offensiva chiesta dal tecnico.

Valore, continuità e prospettiva: il ragionamento del club

Il rendimento della scorsa stagione non ha rispecchiato tutte le aspettative: qualche lampo, alternato a periodi meno brillanti. Ma il club ha sempre letto Buso in chiave progressiva, come testimonia la durata dell’accordo. In Serie B, il valore di un esterno che può giocare a sinistra, a destra o sotto punta non si misura soltanto con i gol ma con gli strappi che spezzano le linee e le giocate che fanno salire il blocco. È la ragione per cui il suo nome resta nel taccuino di molte direzioni sportive, a prescindere dai numeri “puri” del momento.

Sul fronte di Reggio Emilia – questo va rimarcato – siamo davanti a un sondaggio: nessun comunicato, nessuna procedura formalizzata in Lega. In queste ore spesso i club si informano su condizioni economiche e disponibilità del calciatore per poi decidere se affondare o cambiare obiettivo. Qui, il contesto è doppio: da un lato la Reggiana che cerca freschezza offensiva, dall’altro il Catanzaro che deve coprire un calendario fitto e preservare rotazioni credibili in tutti i ruoli della catena laterale.

Cosa succede adesso: gli scenari tra oggi e le prossime settimane

Al netto del fruscio di fondo tipico delle ultime ore di mercato, la fotografia è chiara: Nicolò Buso è centrale nel patrimonio tecnico giallorosso e, salvo offerte fuori scala, la traiettoria naturale resta Catanzaro. La sosta aiuterà Aquilani a lavorare sulla sua collocazione ottimale: esterno a piede invertito per cercare il rientro sul destro, oppure seconda punta “leggera” per cucire tra mediana e area. Una doppia via che può aumentare utilità e incisività del ragazzo.

Nel frattempo, l’interesse di terzi – Reggiana in testa – va registrato come riconoscimento di valore. Il calcio delle idee funziona così: i giocatori che aprono linee di passaggio e rompono l’uno contro uno sono sempre merce rara. Catanzaro lo sa, la B lo conferma. E se il mercato prova a stuzzicare, il campo – presto – avrà l’ultima parola.

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