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mercoledì 22 Ottobre 2025

Calabro, tra ricordi e presente: «Serie B più equilibrata. Catanzaro? Blasone e pressione unici». Sabato 13 la sfida del Ceravolo

Le parole di Antonio Calabro arrivano dritte, senza retorica, nel salotto di 11 in Campo (LaC Tv), come riportato da LaCNews24.it. L’ex allenatore del Catanzaro — in giallorosso dall’estate 2020 fino al novembre 2021, prima del passaggio di consegne a Vincenzo Vivarini — oggi guida una Carrarese che ha aperto il campionato di Serie B con passo sicuro: quattro punti in due gare, frutto del successo allo Spezia e del pari col Padova, fotografia di un gruppo che si presenta alla categoria con idee chiare e struttura.

«Sarà un campionato ancora più equilibrato rispetto allo scorso anno — avverte Calabro — perché tutte le squadre sono attrezzate e hanno blasone. L’equilibrio durerà fino all’ultima giornata: chi arriverà primo o secondo soffrirà molto e, in questi momenti, avere un equilibrio societario è la cosa migliore». Il messaggio è netto: contano la qualità e l’identità tecnica, ma senza una struttura forte fuori dal campo i conti non tornano davvero.

Carrarese, continuità che paga. «Otto su undici dalla C: segno di lavoro serio»

Il tecnico pugliese, oggi in Toscana, spiega perché la Carrarese è ripartita con slancio. «Quando sono arrivato ho trovato un gruppo importante: nella prima gara ufficiale contro lo Spezia c’erano otto undicesimi degli interpreti che avevano vinto in Serie C. È la conferma della bontà del lavoro di staff e società». Tra le righe, c’è un principio che in B fa la differenza: continuità. Al netto dei fisiologici ritocchi estivi, Calabro sottolinea quanto pesi la memoria collettiva: automatismi già scritti, lessico comune, connessioni rapide tra reparti. In un torneo che premia chi sbaglia meno, avere un ossatura riconoscibile è un capitale competitivo, soprattutto nelle prime dieci giornate, quando la classifica si stratifica e le ambizioni prendono forma.

L’analogia con Catanzaro e la distanza che resta – Calabro: «Società serie, ma al Ceravolo il peso specifico cresce»

C’è poi il confronto con Catanzaro, dove Calabro ha lavorato in una fase di transizione tecnica culminata poi nel salto di qualità dell’era Vivarini. «Le similitudini sono nel settore societario: a Catanzaro ho trovato persone seriecosì come a Carrara», riconosce l’allenatore. La differenza, però, non è di poco conto: «Il seguito, i mass media, la presenza allo stadio Ceravolo fanno la differenza. Il Catanzaro ha una storia di grande blasone e un seguito da Serie Anei momenti di difficoltà a Carrara si regge la lotta con maggiore lucidità, mentre a Catanzaro reggere l’urto è più complicato». È una fotografia fedele del contesto giallorosso: la spinta della piazza è spesso il dodicesimo uomo, ma porta con sé un’aspettativa costante, che va gestita con personalità e tenuta mentale. In questo equilibrio tra calorepressione si gioca una parte della stagione.

Il contesto tecnico: Catanzaro in costruzione, sguardo alla sfida del 13

Il calendario aggiunge subito un capitolo alla narrazione: sabato 13 settembre al Ceravolo è in programma Catanzaro–Carrarese, incrocio che rimette Calabro davanti alla sua ex squadra. In casa giallorossa, Alberto Aquilanista accompagnando una rosa rinnovata dal mercato estivo — innesti di qualità e under di prospettiva — lungo un percorso che, fisiologicamente, chiede tempo per diventare automatismo. Le prime due giornate hanno raccontato un pareggio casalingo con il Südtirol e uno 0–0 a La Spezia, con segnali incoraggianti nella gestione del pallone e margini evidenti nella rifinitura dell’ultimo terzo.

La Carrarese, dal canto suo, si presenterà con la leggerezza di chi ha messo fieno in cascina subito e con una linea di continuità che facilita le letture nei momenti sporchi della partita. Sarà una sfida di principi (possesso e aggressione alta per le Aquile; blocco corto, ripartenze e catene oliate per i toscani), ma anche di gestione emotiva in uno stadio che sa alzare i decibel quando la gara entra nei dettagli decisivi.

Equilibrio, la parola-chiave: perché la B premia chi tiene la barra dritta

Nel ragionamento di Calabro c’è una bussola buona per tutti: equilibrio. Equilibrio societario, prima di tutto — conti in ordine, governance chiara, investimenti funzionali. Equilibrio tecnico, poi — coppie di ruolo, varianti tattiche, rotazioni sostenibili. Ed equilibrio emotivo, soprattutto in piazze come Catanzaro, dove il confine tra spinta e pressione è sottile e richiede leadership in panchina e in campo. La Serie B premia chi non si scompone: strappa punti nelle tempeste, capitalizza nei momenti buoni, non disperde energia negli scivoloni. In questa chiave, la vigilia del 13 settembre diventa un test di maturità per entrambe: il Catanzaro per consolidare la propria identità davanti al suo pubblico; la Carrarese per misurare il proprio passo in un contesto ad alta intensità.

Le parole — riportate da LaCNews24.it — restituiscono il profilo di un Antonio Calabro consapevole: rispetto per il Catanzaro, rivendicazione del lavoro in Toscana e una lettura lucida della categoria. Il resto lo farà il campo, al Ceravolo: novanta minuti che varranno più di tre punti nella costruzione del carattere di due squadre. Ai tifosi giallorossi il compito di spingere, senza tradire l’equilibrio invocato dal tecnico: perché l’energia del Ceravolo è un totem, ma è nella misura che si costruiscono le stagioni lunghe.

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