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martedì 21 Ottobre 2025

Davide Buglio al Catanzaro: regia operaia e personalità. Cosa porta il colpo last minute dalla Juve Stabia

Il gong del mercato ha portato in dote ad Alberto Aquilani un tassello che fa rima con sostanza. Davide Buglio (Pietrasanta, 1998) arriva al Catanzaro in prestito con diritto di riscatto dalla Juve Stabia: profilo già rodato in Serie B, centrocampista di gamba e di duello, capace di alzare il ritmo del reparto senza snaturare l’idea di squadra. Non è un innesto da copertina: è uno di quei giocatori che spostano negli equilibri quotidiani — allenamento, intensità, seconde palle — e che, alla lunga, fanno la differenza.

Un centrocampista “di campo”: aggressività pulita, corsa e letture

La fotografia tecnica va messa a fuoco partendo dalle sue doti naturali. Buglio è un mancino che sa stare dentro la partita: pressa in avanti, stringe le linee, accorcia sui portatori e riparte in conduzione. È spesso duro nei contrasti — lo dicono i numeri disciplinari: 23 ammonizioni nelle ultime due stagioni — ma è un’aggressività controllata, certificata da un dato altrettanto eloquente: una sola espulsione in tutta la carriera.

Nel 4-2-3-1 giallorosso può interpretare sia il ruolo di mediano dinamico accanto a un play più posizionale (per dare gamba e riaggressione alla zona 2), sia quello di mezzala di possesso che accompagna l’azione, si butta dentro e crea superiorità sugli half-space. La qualità sul corto/medio raggio gli consente di innescare gli esterni, mentre la corsa lo rende utile nelle transizioni: primo passo verso la porta, o rincorsa per schermare la ripartenza avversaria.

Come nasce l’operazione: opportunità colta allo scadere

Il dossier si è sbloccato nell’ultimo giorno: la Juve Stabia ha aperto al prestito con opzione e il Catanzaro ha chiuso con rapidità, consegnando ad Aquilani un profilo pronto subito. Tempistica perfetta: il club inserisce fisicità e profondità proprio dove servivano, senza rinunciare alla possibilità di trattenere il giocatore a fine stagione.

Carriera e numeri: dalla scuola grande alla gavetta, fino alla B da capitano

Cresciuto nei settori giovanili di Inter ed Empoli, Buglio si afferma a 20 anni nell’Arezzo (Serie C) disputando il primo campionato “vero” da titolare. Seguono Padova, quindi i passaggi a Livorno e Monterosi. Nell’estate 2022 riparte da Siena e un anno più tardi approda alla Juve Stabia, dove centra la promozione in Serie B e, da capitano, affronta la prima stagione cadetta con 30 presenze e 1 assist. Il conto complessivo supera le 200 gare da professionista con 20 reti e 17 assist tra C, B e coppe: esperienza distribuita, minuti pesanti, affidabilità.

Cosa guadagna il Catanzaro: tre leve immediate

1) Intensità e recupero alto. Buglio permette di difendere in avanti: chiusure aggressive, contrasti vinti, tempi di riaggressione. È l’antidoto contro le fasi in cui il possesso si fa orizzontale.

2) Equilibrio nelle rotazioni. Con un mancino in zona 2-3, Aquilani può alternarlo a Rispoli/Petriccione senza cambiare spartito: uno detta, l’altro alza il blocco e accorcia gli spazi.

3) Variante “box to box”. Quando serve campo, Buglio accompagna l’azione: inserimenti senza palla, attacco alla seconda palla e copertura immediata della transizione negativa.


Identikit

  • Età: 27 anni – nato a Pietrasanta (26/02/1998)
  • Ruolocentrocampista centrale/mediano; all’occorrenza mezzala di possesso
  • Piedesinistro – 1,78 m
  • Arrivoprestito con diritto di riscatto dalla Juve Stabia
  • Carriera: Inter, Empoli (settore), ArezzoPadovaLivornoMonterosiSienaJuve StabiaCatanzaro
  • Disciplinare23 ammonizioni nelle ultime due stagioniuna sola espulsione in carriera
  • Totali pro: ~213 presenze20 gol17 assist

Nel mosaico costruito in estate, Davide Buglio è il tassello che fa tenuta: porta gambacarattere e un’aggressività pulita, dentro l’idea di calcio di Aquilani. In una B che premia chi corre più forte e meglio, il Catanzaro aggiunge un centrocampista capace di cambiare l’inerzia delle partite senza chiedere riflettori. Il Ceravolo ne apprezzerà presto la cifra: sudore, contrasti vinti, palloni puliti — e la sensazione di avere, finalmente, un equilibratore affidabile nel cuore del campo.

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