Oggi, lunedì 8 settembre si apre una settimana che porterà il Catanzaro di Alberto Aquilani alla sfida del Ceravolo contro la Carrarese, in programma sabato 13 alle 17:15. È un appuntamento che arriva nel pieno della sosta per le Nazionali e che impone allo staff giallorosso scelte ponderate tra gestione dei carichi, rientri dall’estero e inserimenti tecnici già intravisti nelle prime due giornate di Serie B. L’intreccio è chiaro: mentre la squadra prepara il match, Fabio Rispoli e Mattia Liberali inseguono minuti e gerarchie con l’Italia U20, Costantino Favasuli resta nel giro dell’U21, e Ervin Bashi macina esperienza con l’Albania U21. Sullo sfondo, una Carrarese al secondo anno consecutivo in B e partita col freno tirato per gli avversari: due gare, zero gol subiti. Non un dettaglio, pensando a ciò che servirà per scardinarne il blocco difensivo.
Nazionali: U20 protagonista, U21 in rodaggio. Impatti e tempistiche per Aquilani
L’a ‘Under 20 di Carmine Nunziata ha iniziato bene il mini–tour britannico–tedesco: 2–1 all’Inghilterra a Chesterfield, con Rispoli e Liberali partiti dalla panchina, e nuova gara martedì contro la Germania a Reutlingen. Due partite utili per allestire la lista definitiva verso il Mondiale U20 in Cile (27 settembre–20 ottobre), rassegna che potrebbe privare il Catanzaro dei due azzurrini nel vivo del primo blocco di campionato. Per il club conta programmarlo ora: minutaggi da monitorare, viaggi da assorbire, rientri da sincronizzare con la settimana–tipo giallorossa.
Sul fronte Under 21, la Nazionale di Silvio Baldini ha battuto il Montenegro 2–1 a La Spezia in amichevole: Favasuli era tra i convocati ma non è stato impiegato, segnale di fiducia comunque prezioso per un profilo che ad Aquilani offre gamba, ritmo e duttilità tattica in mezzo. L’altra metà della cartolina riguarda Bashi: 90 minuti nella sconfitta 0–2 dell’Albania U21 contro la Germania, con seconda uscita oggi contro la Svizzera. Sono tasselli di crescita che aumentano personalità ed esperienza internazionale; al tempo stesso, richiedono attenzione nella gestione dei recuperi, specie se il rientro a Catanzaro avverrà a ridosso del match.
Carrarese, identità e numeri: due clean sheet e una struttura che “tiene”
Archiviato l’entusiasmo del ritorno tra i cadetti, la Carrarese si sta confermando formazione competitiva e organizzata. I numeri delle prime due giornate raccontano una squadra compatta, con tempi di pressione misurati e una gestione dell’area che ha prodotto due clean sheet: 0–2 alla Spezia al debutto (decisivo Nicolás Schiavi, doppietta tra cui un rigore) e 0–0 contro il Padova nel secondo turno. Poche concessioni, distanze corte, linee protette: ingredienti che spiegano perché il match del Ceravolo si preannunci tatticamente esigente per chi deve fare la partita.
Il dato “strutturale” aiuta a leggere il contesto: secondo Transfermarkt, la Carrarese, al secondo anno consecutivo in Serie B, ha un valore complessivo di rosa intorno ai 16 milioni e età media 26 anni. È un profilo coerente con la competitività mostrata: mix di esperienza e fisicità, pochi fronzoli e grande attenzione alla fase di non possesso. Il timone resta all’ex di turno Antonio Calabro, allenatore che conosce categorie e contesti, capace di “riconoscere” i momenti della partita e piegarli al proprio piano.
Un ultimo tassello riguarda la calendarizzazione ufficiale: Catanzaro–Carrarese si giocherà sabato 13 settembre alle 17:15. Lo slot “di punta” del sabato valorizza una sfida che, al di là della classifica ancora fluida, misurerà la crescita dei giallorossi contro un avversario ordinato, reduce da un avvio senza sbavature.
Le chiavi giallorosse: ritmo palla, rifinitura e gestione delle rotazioni
Per il Catanzaro, il tema centrale è trasformare il buon lavoro difensivo delle prime uscite in produzione offensiva più pulita. La squadra ha mostrato ordine, ha stretto le linee, ha saputo soffrire contro avversari fisici: ora serve continuità tra penultima e ultima giocata. In questo senso, gli innesti tecnici come Federico Di Francesco e Rémi Oudin possono spostare il baricentro creativo, affiancando i movimenti tra le linee di Liberali e la regia “leggera” di Rispoli quando tornerà disponibile dalla Nazionale. La matrice resta quella che Aquilani ha già abbozzato: uscite pulite, triangolazioni corte sulle corsie, ampiezza per aprire il blocco e attacco del mezzo–spazio per servire la punta.
Davanti, i riflettori sono inevitabilmente su Pietro Iemmello. Il capitano conosce tempi e traiettorie del Ceravolo, sa come “pesare” una partita quando il ritmo si abbassa e la difesa avversaria protegge l’area. Il ricordo del colpo di testa che decise il confronto dello scorso settembre alimenta suggestioni e fiducia: un riferimento per i compagni, un fattore psicologico per gli avversari. Al suo fianco, uno tra Filippo Pittarello e Luca Pandolfi può dare quella profondità sporca che costringe i centrali a scappare, aprendo corsie interne per i trequartisti.
Nel mezzo, l’ago della bilancia potrebbe essere Costantino Favasuli: cambio passo, aggressività nelle transizioni positive, letture da interno moderno. Più in generale, la gestione delle rotazioni — con i rientri di Rispoli, Liberali e lo stesso Bashi — diventa strategica per presentarsi al sabato con brillantezza e gambe.
Cosa aspettarsi tatticamente: blocco medio apuano e compiti giallorossi
La Carrarese vista fin qui tende a tenere il blocco medio e a scivolare con ordine, accompagnando la palla e negando ricezioni pulite tra le linee. Contro questo tipo di struttura, al Catanzaro servirà:
- Alzare la velocità di circolazione nei primi 20–25 metri, evitando conduzioni lente che favoriscono l’assestamento del blocco.
- Rifinire dal lato debole, dove spesso si crea la superiorità posizionale dopo uno–due cambi campo.
- Attaccare l’area con due–tre corse (punta, lato debole e mezzala/trequartista) per capitalizzare cross tesi e cut–back, soluzione che può esaltare il piede di Oudin e l’attacco del primo palo di Iemmello.
- Densità sulle seconde palle, perché la Carrarese è rapida a risalire con due passaggi: “fermare” la ripartenza significa restare alti e riattaccare con immediatezza.
In questo quadro, le palle inattive possono essere un alleato: la difesa apuana è solida, ma nelle prime due uscite ha concesso qualche smarcamento a blocchi sul secondo palo. Dettagli da laboratorio settimanale, con l’obiettivo di sbloccare un match che rischia di restare a punteggio basso fino agli episodi.
Identità, pazienza e dettagli. Il Ceravolo può fare la differenza
Arrivare a questa sfida con idee chiare e condizione brillante è la prerogativa. Il Catanzaro ha costruito una base di affidabilità: linee strette, pochi rischi, capacità di restare dentro la partita. Ora serve l’ultimo scalino: trasformare il dominio posizionale in occasioni pulite, aumentare la qualità dell’ultimo passaggio e rendere più “pesanti” le giocate negli ultimi 20 metri. La Carrarese è un esame probante proprio perché costringe a farlo: per vincere bisogna fare qualcosa in più della semplice gestione. In questo percorso, il Ceravolo è un fattore: ambiente caldo, tempi del tifo che spingono, memoria recente di partite sbloccate da un dettaglio. Se i rientri dalle Nazionali saranno ben assorbiti, la squadra avrà energia e soluzioni per alzare l’asticella.
Il messaggio è doppio: pazienza nel maneggiare un avversario che si difende bene, coraggio nel cercare linee e cambi gioco che fanno male. In mezzo, i dettagli: una pressione coordinata che accorci le transizioni ospiti, un calcio piazzato ben disegnato, un attacco del primo palo al momento giusto. È da qui che passa il primo vero salto della stagione.
