L’ultimo scampolo di mercato ha portato in dote indiscrezioni, sondaggi e trattative lampo. Dentro questo frastuono, una voce ha messo i puntini sulle “i”: quella di Gabriele La Manna, agente di Natan Girma. Intervistato da TuttoMercatoWeb, il procuratore ha chiarito come sull’attaccante della Reggiana si siano mossi, tra le altre, Spezia, Catanzaro e Bari, ma che – d’intesa con il calciatore – la decisione finale sia stata quella di restare in granata per completare il percorso di crescita e puntare con continuità alla Serie A. «Girma non ha mai sofferto di mal di pancia… Ci ha provato lo Spezia, come il Catanzaro e il Bari. Ma quando sono arrivate le offerte, di comune accordo con il giocatore, abbiamo deciso di rimanere», ha spiegato La Manna, specificando che non c’è stato alcun “no” preconcetto: «Girma non ha mai rifiutato nulla». Parole riportate e riprese anche dalla stampa locale barese.
Un profilo in ascesa: ruolo, numeri e traiettoria
Classe 2001, passaporto svizzero e origini eritree, Girma è un trequartista/attaccante moderno: rifinisce tra le linee, ha strappo negli half-spaces e tempi di riattacco della profondità. Nei database di riferimento è classificato come attacking midfield e valutato 700 mila euro: un ordine di grandezza coerente con il rendimento dello scorso campionato e con il potenziale residuo.
In questo identikit stanno le ragioni tecniche dell’interesse di piazze ambiziose di Serie B, Catanzaro compreso: una pedina duttile per alzare il quoziente di creatività e intensità in un reparto offensivo che, nel campionato cadetto, decide stagioni. La scelta di rimanere a Reggio Emilia, tuttavia, ha una sua logica: centralità nel progetto, minuti garantiti e un contesto che lo ha già visto esprimersi con continuità. Per un profilo di 23 anni la variabile “campo” conta quanto – e più – del fascino del trasferimento last minute.
Cosa significava per il Catanzaro: incastri tattici e mercato
Le parole dell’agente offrono anche una finestra utile sul perimetro di mercato in cui si è mossa la direzione sportiva giallorossa: il nome di Girma era finito nella short-list di profili in grado di aggiungere invenzione nella trequarti e di alternarsi tra esterno e sotto-punta. L’interesse c’è stato – confermato dall’agente – ma il timing (ultimi giorni di sessione), la concorrenza e la decisione condivisa con il giocatore hanno chiuso la porta. In altre parole: nessuna trattativa “sanguinosa” naufragata, ma un’opportunità valutata e poi sfumata quando Reggio ha rilanciato il progetto tecnico sul ragazzo.
Sul piano tattico, l’eventuale arrivo di un profilo come Girma avrebbe rafforzato la batteria alle spalle del 9, dando ad Aquilani un’ulteriore carta “ibrida” da gestire tra 4-2-3-1 e 3-4-2-1: attacco del corridoio destro a piede forte, chiusure sul secondo palo quando la manovra si sviluppa a sinistra, pressing di ritorno sui primi scarichi avversari. La rosa costruita in estate – completata dagli innesti di Di Francesco, Oudin, Buglio e dagli under di qualità – attenua comunque il rimpianto: il reparto avanzato del Catanzaro dispone oggi di soluzioni e profili complementari per coprire gli stessi compiti che, sulla carta, erano nel repertorio del granata.
Perché Girma ha detto “resto”: le leve della decisione
La chiave della scelta è nelle stesse parole dell’agente: a Reggio l’exploit può valere lo scalone verso l’A. Tradotto: massima esposizione, titolarità probabile, responsabilità da giocatore-cardine. In B, dove il differenziale tra playoff e metà classifica si gioca spesso sui dettagli, non è un caso che diversi talenti preferiscano un anno da protagonisti assoluti, piuttosto che un trasferimento in corsa dove partire da rotazione. Un ragionamento lineare, che spiega anche perché lo Spezia (in fase di ricostruzione), il Bari (con nuove coordinate tecniche) e lo stesso Catanzaro (rosa profonda e in evoluzione) siano rimasti alla finestra davanti alla volontà del calciatore di capitalizzare continuità.
Cosa resta al Catanzaro: lucidità, alternative e una traccia per gennaio
Dalla vicenda resta una traccia positiva per i colori giallorossi. Primo: la credibilità del progetto. Il fatto che il nome Catanzaro compaia accanto a club strutturati della categoria quando si parla di profili in crescita conferma l’appeal costruito negli ultimi anni. Secondo: la coerenza sportiva. A mercato chiuso, Aquilani ha in mano una trequarti già competitiva; inseguire a tutti i costi un innesto negli ultimi giorni avrebbe avuto senso solo davanti a una certezza tecnica. Terzo: il file resta aperto. Il calcio è dinamico: se a gennaio dovessero cambiare scenari in casa Reggiana o del ragazzo, quel fascicolo – ora catalogato – potrà essere riaperto con informazioni e relazioni già acquisite.
In mezzo, c’è il presente: crescita degli under (da Rispoli a Liberali), inserimento graduale degli acquisti di esperienza e un impianto di gioco che punta a qualità tra le linee senza snaturare gli equilibri. È qui che il Catanzaro si giocherà il proprio salto di ambizione: trasformare l’interesse per giocatori “da categoria superiore” in valore di campo attraverso le risorse già in organico.
Box – Chi è Natan Girma (Reggiana)
- Età/Passaporto: 23 anni, svizzero-eritreo
- Ruolo: trequartista/mezzapunta
- Valore di mercato (stima): €700.000 (Transfermarkt)
- Punti di forza: gioco tra le linee, creatività, gestione dell’ultimo passaggio
- Prospettiva: titolarità a Reggio, obiettivo salto in Serie A nel medio periodo.
Mercato finito, idee chiare
Il Catanzaro esce da questa storia con più certezze che dubbi: monitora i profili giusti, ha relazioni vive ai vari livelli della B e non rincorre gli affari per principio. Girma rimane un giocatore interessante e la sua permanenza alla Reggiana è una scelta comprensibile, dichiarata in modo trasparente dal suo agente. Per i giallorossi, l’unico modo per rendere quel tipo di obiettivi sempre più raggiungibili è proseguire sulla strada intrapresa: valorizzare chi c’è, dare minuti ai giovani, consolidare un’identità tecnica riconoscibile. Il resto – offerte, gradimento, occasioni – seguirà di conseguenza.
