Promo desktop
Dolci Emozioni
venerdì 19 Dicembre 2025

Al Ceravolo per cancellare il 3-1: la Carrarese sfida i fantasmi di settembre

Settembre porta sempre con sé i suoi ricordi, specie quando il calendario sembra voler giocare con la memoria. La Carrarese torna al Ceravolo a distanza di poco più di un anno, nello stesso mese, quasi nelle stesse condizioni di classifica. Come se il tempo si fosse fermato a quell’ultimo weekend d’estate del 2024, quando gli apuani lasciarono la Calabria con le ossa rotte e una lezione tattica che Antonio Calabro porta ancora impressa nella mente.

Allora era settembre, oggi è settembre. Allora il Catanzaro cercava la prima vittoria stagionale, oggi cerca ancora la prima vittoria stagionale. I giallorossi avevano due punti, oggi ne hanno sempre due. La Carrarese ne aveva tre, oggi ne ha quattro. Gli scherzi del destino calcistico, verrebbe da dire, se non fosse che dietro questa coincidenza si nasconde una storia più profonda, fatta di ambizioni simili e percorsi che si intrecciano.

Quella trasferta dello scorso anno rimase impressa nella memoria collettiva degli apuani per tutti i motivi sbagliati. Un 3-1 che sapeva di resa già al primo tempo, con l’esordio disastroso dell’islandese Hermannsson a suggellare una serata da dimenticare. “La sua Carrarese tornò a casa con un pesante 3 a 1 giocando una delle sue peggiori partite”, come ha ricordato Gianluca Bondielli su La Nazione, e quelle parole racchiudono tutta l’amarezza di una squadra che aveva costruito aspettative diverse.

Ma il calcio è anche questo: la possibilità di riscrivere le storie, di trasformare i ricordi amari in motivazioni extra. Calabro lo sa bene, conosce ogni angolo del Ceravolo per averci allenato, sa che tipo di ambiente lo aspetta e soprattutto sa che tipo di squadra ha costruito Alberto Aquilani. Una Carrarese diversa da quella dello scorso anno, rinforzata negli ultimi giorni di mercato con innesti di qualità che hanno aumentato le alternative in ogni reparto.

La metamorfosi apuana

Guardare questa Carrarese significa riconoscere i tratti di una squadra che ha imparato dai propri errori. La difesa non ha ancora subito gol, dato che condivide solo con il Frosinone e che rappresenta già un piccolo miracolo per chi l’anno scorso faticava a trovare equilibrio. Salomon scalpita per una maglia da titolare, ma Calabro sa che toccare una difesa che funziona è sempre un rischio calcolato.

Il centrocampo ha ritrovato dinamismo e qualità, anche se l’assenza di Schiavi costringerà il tecnico a rivedere gli equilibri. Hasa potrebbe essere la soluzione, considerando che Parlanti e Melegoni non hanno convinto nella sfida contro il Padova. “Con gli ultimi arrivi si sono create più alternative in ogni reparto e di conseguenza le scelte diventano ancora più difficili”, un lusso che Calabro si gode dopo mesi di rosa corta e scelte obbligate.

Davanti le opzioni si moltiplicano: Arena e Sekulov rappresentano armi tattiche diverse, velocità contro struttura, tecnica contro fisicità. La Carrarese di oggi può permettersi di cambiare pelle a seconda dell’avversario, lusso che l’anno scorso non si poteva concedere. Il rinnovo fino al 2028 di Emanuele Zuelli racconta di una società che programma, che crede nel proprio progetto e che vuole costruire qualcosa di duraturo.

I fantasmi del Ceravolo

Ma sabato non sarà solo una partita di calcio. Sarà il confronto con i fantasmi di una serata storta, con i ricordi di un Ceravolo che l’anno scorso accolse diecimila spettatori pronti a spingere i propri beniamini verso la prima vittoria stagionale. Capitan Imperiale tornerà in quella che fu casa sua, cresciuto nel settore giovanile giallorosso prima di intraprendere il suo percorso verso i marmi di Carrara. Bleve ritroverà pali che ha difeso nella stagione 2019/2020, in un’epoca che sembra lontana anni luce.

Saranno loro a dover gestire non solo l’aspetto tattico della gara, ma anche quello emotivo. Perché tornare al Ceravolo per la Carrarese significa confrontarsi con una piazza che ha alzato l’asticella delle proprie ambizioni, forte del sesto posto dello scorso campionato e di quella semifinale playoff che ha lasciato l’amaro in bocca ma anche la consapevolezza di poter competere ad alti livelli.

Aquilani ha costruito una squadra ancora più forte, con gli ultimi innesti di PandolfiOudinDi FrancescoBuglio e il ritorno di Cassandro. Nomi che pesano, che fanno la differenza negli episodi e che trasformano una buona squadra in un potenziale protagonista. La Carrarese lo sa, come sa che sabato sera non basterà giocare bene per portare a casa punti. Servirà qualcosa in più: coraggio, personalità e la capacità di esorcizzare i fantasmi di una notte di settembre che ancora brucia nella memoria collettiva apuana.

Articoli correlati

Ultimi articoli