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venerdì 19 Dicembre 2025

Rui Modesto-Catanzaro, la trattativa che non si fece: ora vola in Turchia

Nel calcio mercato ci sono operazioni che restano sempre a metà strada. Rui Modesto era una di quelle, un nome circolato nelle ultime ore del primo settembre senza troppo clamore, uno dei tanti profili vagliati da Ciro Polito per completare la rosa. Invece è diventato una di quelle storie che raccontano come funziona davvero il mercato: non sempre quello che sembra fatto si concretizza, non sempre le intenzioni si trasformano in firme.

Il direttore sportivo giallorosso non aveva fatto mistero della propria determinazione. “Ho provato fino all’ultimo a portare un ragazzo dell’Udinese, Rui Modesto. Gli piaceva la situazione, ma per motivi personali ha preferito restare”, aveva raccontato in conferenza stampa con quella franchezza che contraddistingue chi sa di aver fatto tutto il possibile. Ci siamo stati dietro fino a poche ore dal gong, aveva aggiunto, e in quelle parole c’era tutta la frustrazione di chi ha toccato con mano un obiettivo senza riuscire ad afferrarlo.

Ora, mentre il mercato italiano ha chiuso i battenti da giorni, MondoUdinese svela l’epilogo di una storia che ha dell’incredibile: il duttile esterno portoghese-angolano è a un passo dal Fatih Karagümrük, club turco che ha saputo convincerlo dove la Serie B non era riuscita. Non solo il Catanzaro, anche il Venezia aveva bussato alla sua porta negli ultimi giorni di agosto, ma evidentemente il richiamo del Bosforo ha avuto una forza magnetica superiore a quella della Laguna o dello Ionio.

Rui Modesto verso il Fatih Karagümrük: Il fascino discreto del calcio turco

Quello che stupisce non è tanto la scelta di Modesto, quanto il timing di una decisione che ribalta completamente le carte in tavola. Motivi personali lo avevano trattenuto in Friuli quando si trattava di scendere in Serie B, ora invece gli stessi motivi personali sembrano spingerlo verso Istanbul. Il calcio è anche questo: un labirinto di decisioni che seguono logiche non sempre comprensibili dall’esterno, dove a volte conta più il feeling con un progetto che la categoria o la geografia.

Il Fatih Karagümrük non è certo il Galatasaray o il Fenerbahçe, ma rappresenta una realtà in crescita del calcio turco, una di quelle squadre che sanno vendere sogni e ambizioni a chi cerca una nuova dimensione professionale. Per Modesto, classe 1999, potrebbe essere l’occasione per mettersi definitivamente in mostra in un campionato che negli ultimi anni ha saputo attirare talenti da tutta Europa.

La trattativa, stando alle indiscrezioni filtrate da Udine, sarebbe alle battute conclusive. Una di quelle operazioni che si chiudono in silenzio, lontano dai riflettori del mercato italiano, ma che testimoniano come il calcio sia diventato davvero globale. Polito aveva fiutato il colpo, aveva capito che un giocatore di quelle caratteristiche poteva fare la differenza nel progetto di Aquilani, ma a volte nel calcio non basta essere convincenti. Bisogna anche essere fortunati.

Il calciomercato insegna

Quello di Rui Modesto rimarrà probabilmente uno di quei rimpianti di mercato che accompagnano ogni sessione di trattative. Non il più grande, non il più clamoroso, ma certamente uno di quelli che lasciano l’amaro in bocca perché sembrava fattibile. Il ragazzo era interessato, il Catanzaro pure, l’Udinese non si opponeva. Poi qualcosa si è inceppato nel meccanismo, come spesso accade quando entrano in gioco fattori che vanno oltre il puro aspetto tecnico-tattico.

Ma forse è proprio questo il bello del calcio mercato: l’imprevedibilità, la capacità di sorprendere fino all’ultimo minuto. Polito ha dimostrato ancora una volta di avere occhio e coraggio, di non accontentarsi mai e di provare sempre l’ultimo colpo. Che poi non sia andato a buon fine fa parte del gioco, di quel margine di rischio che rende affascinante ogni trattativa.

Resta la curiosità di immaginare cosa sarebbe potuto succedere se Modesto avesse scelto la Calabria invece di Istanbul. Un esterno duttile, capace di giocare su entrambe le fasce, sarebbe stato un lusso per qualsiasi allenatore di Serie B. Ma il calcio non si fa con i se, si fa con quello che hai a disposizione. E il Catanzaro, di cose a disposizione, ne ha parecchie interessanti anche senza il portoghese-angolano che ora sogna il Bosforo.

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