Lo senti già dal ronzio del “Ceravolo” che si rimette in moto dopo la sosta. Sabato 13 settembre 2025, ore 17:15, tocca al Catanzaro di Alberto Aquilani misurarsi con la Carrarese di Antonio Calabro in una partita che profuma di ripartenza. E a tenere il tempo sarà Maria Sole Ferrieri Caputi (sezione Livorno): designazione ufficiale per un incrocio dove il dettaglio pesa, i duelli si accendono e ogni scelta può spostare l’inerzia.
La squadra arbitrale
La direzione è affidata a Ferrieri Caputi, con Andrea Zingarelli (Siena) e Andrea Zezza (Ostia Lido) a fare da assistenti. Lucio Felice Angelillo (Nola) è il Quarto Ufficiale. In cabina di regia, al VAR c’è Giacomo Camplone(Pescara) con Valerio Marini (Roma 1) all’AVAR.
Una crew esperta che il campionato conosce bene e che arriva a Catanzaro con un bagaglio di partite vere sulle spalle.
Numeri e precedenti: che tipo di gara aspettarsi
Ferrieri Caputi è alla quarta stagione in CAN e ha diretto sin qui 191 partite, di cui 50 tra Coppa Italia, Serie B e Serie A. Il suo profilo statistico racconta una direttrice di gara che mantiene il controllo senza timidezze: 756 ammonizioni, 20 doppi gialli, 30 rossi diretti e 73 rigori concessi. Tradotto sul campo, significa ritmo sì, ma dentro ai binari: mediamente siamo attorno a 4 gialli a partita e a oltre un rigore ogni tre gare. Per chi gioca tanti dentro-fuori in area, il messaggio è chiaro: attenzione ai dettagli.
Con i giallorossi c’è un precedente soltanto, ma di quelli che restano nella memoria recente: 26 gennaio 2025, vittoria in volata 2-3 firmata dai gol di Nuamah (oggi alla corte di Aquilani), Bianchi, Iemmello e dalla doppietta di Bonini. Una gara nervosa e piena di episodi, gestita senza perdere la bussola nel finale. Un incrocio anche con la Carrarese, chiuso nella scorsa Serie B con una sconfitta apuana contro il Sassuolo: lì il tema, più che il fischio, fu la differenza di qualità tra le squadre.
Chiavi di lettura: dove può pesare il metro di Ferrieri Caputi
Il Catanzaro arriva dal doppio pareggio con Südtirol e Spezia, due partite in cui la fase senza palla ha retto, mentre nell’ultimo terzo è mancata la scintilla. Contro la Carrarese di Calabro, squadra che sa difendersi bassa e ripartire pulita sulle corsie, sarà una questione di pazienza e di pulizia tecnica nei 20 metri finali. E qui entra in gioco il metro arbitrale.
- Contatti in area: con 73 rigori fischiati in carriera, Ferrieri Caputi non ha paura di indicare il dischetto quando i contatti superano la soglia. Attenzione ai blocchi su palla inattiva: Antonini e i saltatori giallorossi devono essere “puliti”, perché al VAR Camplone non sfuggono trattenute evidenti.
- Pressing e ripartenze: la Carrarese vive di strappi; un giallo precoce può complicare il lavoro dei mediani. Gestire l’aggressività, senza snaturarsi, sarà fondamentale per non regalare calci piazzati in zona sensibile.
- Ritmo e proteste: la direttrice livornese tiene la partita dentro un perimetro di regole chiaro. Protestare poco e correre molto è la strada per non disperdere energie. Il pubblico farà il resto.
Il precedente di gennaio, con la vittoria nel finale, dice che la squadra ha imparato a convivere con pressioni ed episodi. L’obiettivo è ripetersi, ma con una differenza: trovare il colpo prima, senza rincorrere i minuti di recupero.
In un sabato che riaccende il Ceravolo, Ferrieri Caputi porta un metro di giudizio riconoscibile e una squadra arbitrale rodata. Spetterà al Catanzaro metterci la qualità e la testa, perché con un fischio così la linea è tracciata: ordine, coraggio e lucidità. Il resto lo faranno i dettagli. E in partite come questa, spesso, sono proprio i dettagli a valere tre punti.
