La Serie B di quest’anno ti prende per il bavero e non molla. Fischi, legni, VAR, portieri in serata: il menu è completo. Si è aperta venerdì con l’urlo dell’Avellino — 2-1 al Monza, primo successo in cadetteria dopo sette anni abbondanti — e si è distesa su un sabato a elastico: tre pareggi, tre vittorie nette. La domenica ha messo i puntini sulle i tra vetta e zona caldo. Il filo rosso? L’equilibrio feroce che la B usa come firma.
L’istantanea del sabato: Venezia spreca, Modena ruggisce, Catanzaro a metà
All’Adriatico il Venezia si fa bello e poi si specchia troppo. Vantaggio doppio (rigore di Adorante, poi Fila), partita che pare in ghiaccio; e invece il Pescara si rialza con Olzer al 79’ e Di Nardo al 90’+1’: 2-2. Da quelle parti non si rimontava un -2 in B dal 30 dicembre 2018: quando le gambe spingono e la curva ci crede, succedono cose.
A Castellammare la Juve Stabia spinge, la Reggiana ringrazia Motta e porta a casa il primo pari di sempre tra le due in cadetteria (0-0). Poche concessioni, tanti rimpianti per i campani: in B, se lasci il portiere avversario in partita, poi te la fa pagare.
Al “Ceravolo” il Catanzaro fa un passo avanti e mezzo indietro: gol costruito bene, vantaggio con Antonini, pari incassato da Illanes. Finisce 1-1, terzo segno X di fila nelle prime tre: non succedeva dall’88/89. Sensazioni? La struttura c’è, ma quando si va sopra la squadra si abbassa troppo e lascia inerzia. La B punisce chi non chiude.
Sul tavolo verde del “Braglia”, invece, c’è un manifesto: Modena–Bari 3-0. Due rigori di Gliozzi (uno per tempo) e firma finale di Pedro Mendes: cinismo e organizzazione. Tre vittorie consecutive contro i Galletti in B, mai successo prima; sei risultati utili di fila contro i pugliesi (3V, 3N), come nei primi Duemila. Il Bari resta al palo: quando sbagli la palla dell’1-0 dopo due minuti, spesso il conto arriva più tardi e fa male.
All’Euganeo il Frosinone sfata il tabù Padova: Bracaglia al 37’ decide l’1-0 e si prende pure una tacca personale — secondo italiano più giovane a segno nel torneo, dietro al 2005 Kofler. Squadra corta, testa fredda: ricetta semplice, resa altissima.
A Marassi, pioggia e fischi: Sampdoria–Cesena 1-2. Castagnetti spacca la gara su punizione, Zaro la incarta; nel recupero Ioannou accorcia ma non basta. Dato che pesa come un macigno: per la prima volta nella loro storia in B, i blucerchiati partono con tre sconfitte in tre. Zero punti, problemi veri.
La domenica: vetta affollata e colpi d’autore
A Chiavari basta Tiritiello al 7’: Virtus Entella–Mantova 1-0. Biancocelesti imbattuti nelle prime tre (1V, 2N) per la seconda volta nella loro storia cadetta, dopo il 2019/20.
Il Palermo non sbaglia: doppio Joel Pohjanpalo contro il Südtirol (il primo dopo 1’08’’, record personale in B). Nove “doppiette” in regular season da quando è in Italia: numeri da dominatore, là davanti solo Uzuni e Glatzel (10) nelle seconde divisioni dei top-5 Paesi. Rosanero in vetta a braccetto con Modena, Cesena e Frosinone.
Chiusura a tinte forti: Empoli–Spezia 1-1, firme Popov ed Esposito. L’ucraino sale a quattro reti ed è il capocannoniere: unico Under 21 sopra quota tre tra grandi campionati e rispettive seconde serie. Segnate il nome.
La bussola del turno
- Chi sale: Modena (ferocia nelle due aree), Palermo (Pohjanpalo è un vantaggio competitivo), Frosinone (gestione adulta).
- Chi si guarda allo specchio: Venezia (transizioni da rifinire), Bari (personalità smarrita), Sampdoria (identità urgente).
- Chi resta nel mezzo: Catanzaro. Tre pareggi che non fanno danni ma neppure slancio: il materiale c’è, la prossima mossa è imparare a congelare l’inerzia dopo il vantaggio. In B, dieci minuti di gestione valgono quanto un trequartista ispirato.
La terza giornata lascia il profumo delle cose che contano: i dettagli. Un rigore preso, un fuorigioco letto male, un pallone sporco spazzato un secondo prima. È lì che la classifica comincia a parlare. E, fidatevi, ha già molto da dire.