Il cartellino della gara è pronto sul tavolo, nomi in fila e orario in rosso: Reggiana-Catanzaro, arbitro Niccolò Turrini (Firenze), assistenti Trinchieri (Milano) ed Emmanuele (Pisa), IV Fabbri (Ravenna), VAR Giua (Olbia) e AVAR Piccinini (Forlì). La quarta giornata al Città del Tricolore (sabato 20 settembre, ore 15) ha un profilo arbitrale definito e un precedente recente in memoria giallorossa: l’estate del Mapei, Coppa Italia con il Sassuolo.
Reggiana-Catanzaro, l’arbitro: chi è Turrini e i riferimenti recenti
Niccolò Turrini è al primo anno nella CAN che gestisce A e B, con un percorso lungo tra dilettanti e Serie C. Il suo nome è già passato sul taccuino del Catanzaro in agosto: Sassuolo-Catanzaro di Coppa Italia al Mapei, partita secca decisa nel finale. È un dato utile perché parla della sua gestione in uno stadio, contesto e ritmo che i giallorossi ritroveranno proprio sabato.
Sull’attualità, le designazioni ufficiali del 4° turno riportano l’intera squadra arbitrale: Turrini al fischietto, Trinchieri-Emmanuele agli esterni, Fabbri quarto, Giua-Piccinini in sala VAR. È materiale di servizio, ma serve a capire anche le dinamiche di revisione: Giua è profilo esperto al video, Piccinini ha spesso presidio su episodi “di area”.
Lettura di gara: cosa cambia con questo profilo
Il Catanzaro arriva da tre pareggi e il tema è noto: primi 45’ contratti, finale in spinta. Con Turrini al centro e Giua al video, il consiglio è evitare che la partita si spezzetti: meno contatti “grigi” in mezzo, più pulizia nelle seconde palle. Una partenza alta sui primi 15’ può orientare la linea dei fischi: se imponi il ritmo, porti l’arbitro a seguire il gioco e non a fermarlo.
Attenzione anche alle palle inattive. La coppia VAR/AVAR è solida sui check d’area: blocchi e trattenute vanno “pulite”, meglio cercare liberazioni dinamiche che duelli statici sul dischetto. È un dettaglio, ma in B fa punti.
Per il contesto tattico, il riferimento è il nostro focus sugli ultimi 20’ e sulla gestione dei cambi: quando la squadra alza baricentro e pressione coordinata, tende a “normalizzare” il metro di intervento.
Precedenti e cornice: Reggio, ritmo e margini
Il dato “caldo” per i tifosi è che il Mapei è già stato teatro di una direzione di Turrini con il Catanzaro (Coppa Italia ad agosto). Non è garanzia di nulla, ma toglie l’effetto-novità: conosce spazi, rimbalzi, tempi di ripresa. Sul fronte Reggiana, resta in archivio un pareggio in Serie C 22/23 (contro la Recanatese) nella sua carriera pre-CAN: altro indizio di una gestione lineare su partite tese ma non sporche.
Dentro la partita, le chiavi sono due. Primo: evitare ammonizioni “economiche” sui terzini nei primi 30’, perché contro squadre di Dionigi il gioco si apre sugli esterni e restare “sporchi” ti limita la riaggressione. Secondo: dialogo continuo capitano-arbitro nei momenti di pressione del pubblico; serve a contenere le break calls e a prendersi spiegazioni immediate. Sono prassi, ma fanno differenza quando la gara è a punteggio basso.
Dove trovare i dettagli ufficiali
Per calendario e note di servizio, i riferimenti restano i canali AIA e Lega B; per questa giornata, la pagina riepilogativa con tutte le quaterne conferma i nominativi di Reggio Emilia.
Alla fine, la domanda è semplice: il Catanzaro riuscirà a mettere la partita sul proprio binario prima dell’intervallo? Con questa squadra arbitrale conviene portarla su ritmo e campo aperto, non su contatti episodici. Se i giallorossi faranno valere la qualità nel primo passaggio — e l’ordine sulle seconde — il fischietto finirà per diventare rumore di fondo, non protagonista.