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Dolci Emozioni
venerdì 19 Dicembre 2025

Catanzaro Primavera, sabato l’esame è al Curto contro il Pescara

C’è un profumo che un campo di calcio si porta dietro, un misto di erba umida, terra e sudore, e quello dello Stadio Andrea Curto del quartiere Lido lo conoscono bene questi ragazzi. Dopo una lunga assenza, il ritorno a casa della Primavera Giallorossa ha un sapore particolare, quello della prima volta. E non capita a caso che l’esordio casalingo arrivi proprio ora, dopo una partenza di campionato che ha lasciato l’amaro in bocca. Il campo attende solo di riaccendere il motore di una stagione che, in realtà, era partita col botto.

Se uno guarda il cammino dei ragazzi di mister Costantino prima del campionato, si disegna una traiettoria quasi perfetta. Le prime due uscite in Coppa Italia Primavera sono state due autentiche perle. C’è stato quel 1-5 a Venezia, una partita che ha fatto drizzare le antenne a tutti i tesserati e i tifosi. Una tripletta di un ragazzino di nome Ardizzone, cui si sono aggiunti i gol di Gjoka e Cosentino, nomi da segnare sul taccuino. E poi il bis, un 2-3 in rimonta sul campo del Cittadella, che ha confermato che quella squadra non era arrivata in Primavera 2 per caso. Erano due partite giocate col piglio di chi ha il vento in poppa, un po’ come una gita fuori porta, senza troppi pensieri o il peso di una classifica che incombe. Un assaggio di categoria che aveva mostrato a tutti la forza del gruppo e la qualità dei singoli, regalando un sogno.

Ma la differenza tra un torneo a eliminazione e il campionato è come quella tra un’escursione in montagna e l’attraversata del deserto: la prima la fai per goderti il panorama, la seconda perché c’è qualcosa in palio. Quelle due vittorie in Coppa, piene di entusiasmo, hanno anticipato un inizio di campionato che è stato davvero una sfida. E per la prima volta, la sfida è stata difficile.

La sconfitta di Cosenza: un derby che brucia ancora

Il cambio di registro è stato un po’ come passare dalla comoda poltrona del salotto alla panca dello spogliatoio. L’esordio in campionato, in un derby contro il Cosenza, è stato un ritorno alla realtà. Il campo, il C.S. Marca, ha dato il suo verdetto. Il risultato, un 1-0, è solo la punta dell’iceberg. Chi ha visto la partita sa che è stata nervosa, con tante ammonizioni, un’espulsione per gli avversari (quella di Curatelo) e la pressione di una posta in palio che i giovani aquilotti non avevano ancora sentito.

La Primavera, che in Coppa aveva saputo imporre il proprio gioco e vincere, si è persa. I principi di gioco, quei concetti cari a mister Costantino che sogna una squadra “aggressiva” e che “si rifugia nelle proprie convinzioni”, sono rimasti sotto la cenere. La pressione di una gara così tesa, con il sapore di un derby che non può essere affrontato come una semplice partita, ha trasformato i ragazzi spensierati della Coppa in una squadra quasi bloccata.   

Questa sconfitta non è stata un semplice passo falso. È stato un segnale, un avvertimento che la Primavera 2 non perdona nulla, che ogni dettaglio conta, che il talento non basta se non è accompagnato dal carattere. Il derby perso non ha solo tolto i tre punti, ha posto una domanda, la stessa che ronza nella testa di ogni tifoso: riusciranno questi giovani a scrollarsi di dosso la tensione del campionato e a trasformare l’entusiasmo di un’estate da protagonisti in una mentalità vincente anche nelle giornate difficili?

Il Pescara: una vittoria che sa di rimonta

E qui, entra in scena l’avversario giusto al momento giusto. Il Pescara, che arriva al Curto, non è solo la squadra che ha vinto all’esordio, ma la squadra che lo ha fatto nel modo più complicato, quello che misura la stoffa di un gruppo. Gli abruzzesi di mister Marco Stella hanno giocato la loro prima di campionato contro la Ternana. E per la prima metà del match, la situazione sembrava mettersi male. Il gol di Coltorti a tempo scaduto nel primo tempo era la classica doccia fredda che può stendere una squadra giovane. Invece, il Pescara ha dimostrato di avere una tenuta mentale che il Catanzaro, nel suo esordio, ha cercato invano.

Hanno trovato la forza, la lucidità e la determinazione per ribaltare il risultato nella ripresa, con i gol di Guaragna e Giacalone. Questa capacità di non disunirsi, di reagire, di convertire una situazione di svantaggio in una vittoria, è un patrimonio che vale più di un singolo risultato. È l’indicatore di una squadra che sa cosa vuole, che ha una sua identità. Se poi aggiungi che il Pescara ha chiuso la scorsa stagione al quinto posto, ti rendi conto che non parliamo di una squadra improvvisata, ma di un club con una sua continuità e una sua solidità nel settore giovanile.   

La partita di sabato non sarà solo uno scontro tecnico-tattico. Sarà il confronto diretto tra due modi di affrontare la sconfitta. Il Pescara ha già superato questo esame, dimostrando di saper reagire. Il Catanzaro ha ancora questa lezione da imparare. E non c’è professore migliore di un avversario così per mettersi alla prova e capire a che punto si è realmente con il percorso di crescita.

La missione: tra progetto e ambizioni di Primavera 2

La promozione in Primavera 2 non è stato solo un risultato per il Catanzaro, ma un punto di partenza. Il club ha una visione chiara, un progetto di crescita che va oltre il semplice risultato del weekend. La conferma di mister Costantino, il suo entusiasmo e la sua filosofia di “formare” i ragazzi, sono segnali che la società crede in un percorso a lungo termine, non solo nella vittoria immediata. C’è un’idea di calcio che si sta cementando, che ha punti di contatto anche con il lavoro di mister Alberto Aquilani in prima squadra. Si cerca di creare un’identità precisa, che i tifosi, attenti e competenti come sono, sanno riconoscere.   

Ecco perché la partita di sabato assume un peso specifico. Il ricordo della vittoria che ha regalato la promozione contro il Gubbio, con il Curto che si è trasformato in una bolgia di gioia, deve servire da ispirazione. È l’occasione per i giovani aquilotti di mostrare che la mentalità da “fortino” non era un’emozione passeggera, ma qualcosa che si può replicare e costruire. La sfida non è solo contro il Pescara, ma contro loro stessi, contro le incertezze di un debutto in campionato che ha cancellato, almeno per un attimo, la gioia della Coppa. La Primavera Giallorossa ha la possibilità di far vedere che quel passo falso è stato solo un inciampo, non la traiettoria di un’intera stagione.

Il Pescara che ha saputo rialzare la testa è l’avversario perfetto per capire se anche i ragazzi di Costantino sono pronti a farlo, proprio nella loro casa.

La domanda che resta

Le vittorie roboanti in Coppa, la caduta nel derby e la dimostrazione di carattere del Pescara. Dopo questi tre fotogrammi, la domanda che rimane è una sola. Quale sarà il vero volto di questa Primavera Giallorossa? Riusciranno a trasformare il calore del Curto nel combustibile necessario per voltare pagina, o le incertezze del campionato prenderanno il sopravvento? La risposta non si troverà nelle statistiche, ma solo nel boato che sabato, alle 14, si spera possa esplodere nel quartiere marinaro di Catanzaro.

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