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martedì 23 Settembre 2025

Dionigi dopo Reggiana-Catanzaro: “Cisse straordinario, peccato per Rozzio”

Il fischio finale al Mapei ha lasciato in sospeso più di un pensiero. Il 2-2 tra Reggiana e Catanzaro non è stata solo una partita di Serie B: è stato un campanello di quelli che ti fanno riflettere, perché entrambe hanno avuto in mano la possibilità di far girare l’inerzia, ma alla fine si sono divise la posta. Subito dopo, Davide Dionigi ha messo la faccia in conferenza stampa. E le sue parole, raccolte da PianetaSerieB.it, raccontano bene l’umore di casa granata.


Tra gol e infortuni: “Peccato, ci avevamo fatto la bocca”

Il tecnico non nasconde la delusione per un successo solo accarezzato: “Bella partita, peccato perché ci avevamo fatto la bocca dopo il 2-1”, ha ammesso. Lo si percepisce dal tono: più che rammarico, il fastidio di chi ha visto la squadra toccare con mano un colpo che sarebbe valso doppio.

L’applauso va a chi l’ha messa dentro. Lambourde in primis, al primo acuto in granata: “Contento per lui, agli attaccanti fa sempre bene segnare”. Poi la menzione speciale a Marras, caparbio nel cercare il gol che “lo ripaga di tanta corsa e sacrificio”.

Ma la cronaca non si ferma alle gioie. C’è il nodo Rozzio, uscito malconcio: “Pensavo fosse la caviglia, invece mi ha detto che ha sentito il polpaccio. Faremo gli accertamenti del caso. Papetti ha fatto bene, ma ora dobbiamo accelerare l’inserimento di Magnani. A livello numerico ci preoccupa”. Una frase che pesa, perché per una squadra costruita sulla compattezza difensiva perdere il capitano non è dettaglio da poco.


Cisse, il colpo d’occhio

L’avversario che ruba la scena

Curioso come Dionigi abbia speso parole importanti per un avversario. “Cisse è straordinario, grande prospetto, è veramente forte”. L’ha detto netto, senza giri di parole. Il 19enne del Catanzaro, già protagonista di questo inizio di stagione, ha lasciato il segno anche agli occhi dell’allenatore avversario.

Non è solo fair play: è il riconoscimento di chi sa leggere la qualità in campo. E aggiunge: “Siamo stati bravi a limitarlo perché giocatori così, negli spazi chiusi, fanno un po’ più fatica”. Quasi un promemoria tattico: il rispetto c’è, ma anche la consapevolezza di aver trovato la chiave per contenerlo.


Scelte tattiche e dettagli che fanno la differenza

La partita, Dionigi l’ha preparata pensando anche a Iemmello: “Per limitarlo abbiamo preso qualche accorgimento, e nel primo tempo siamo stati compatti”. Non è un caso se la Reggiana, in più di un frangente, ha tenuto bene le linee e ha provato a sfruttare le transizioni.

Le alternative in corsa

Interessante la sua apertura sul sistema di gioco: “Centrocampo a 3? Dipende dalle partite. A volte giochiamo con il trequartista, altre con due riferimenti in attacco”. È l’ennesima conferma di una Serie B che non si lascia ingabbiare dai moduli: conta la lettura, l’adattamento, la capacità di cambiare spartito dentro la stessa gara.

E tra i subentrati spicca anche Bozzolan: “È entrato molto bene, ha messo due palle interessanti”. Altro segnale positivo, soprattutto pensando a un organico che dovrà reggere l’urto delle prossime settimane con qualche pezzo da ricostruire.


Oltre il pari

Il pareggio con il Catanzaro lascia alla Reggiana sensazioni contrastanti: la soddisfazione di aver tenuto testa a una delle squadre più attrezzate della categoria, la frustrazione per un successo sfuggito, e la preoccupazione per l’ennesimo allarme dall’infermeria.

Dionigi però resta sul pezzo: gli elogi ai singoli non cancellano la visione collettiva. La sua Reggiana è una squadra che vuole crescere con equilibrio, con l’umiltà di chi sa che il campionato non ti perdona distrazioni ma ti premia se resti fedele a un’identità chiara.

E ora la palla passa al calendario, che non aspetta. Con un dubbio che resta nell’aria: quanto peserà davvero l’assenza di Rozzio se i tempi si allungheranno?

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