Pigliacelli 6 – Una sola parata di alto livello su conclusione di Abildgaard. Per il resto, mai realmente impegnato.
Bettella 6 – Attento e concentrato, senza grosse sbavature.
Antonini 6 – Chiude tutti gli spazi agli avversari, senza eccessivi affanni.
Verrengia 6 – Ci mette innanzitutto la personalità e nella fase di spinta ci prova con continuità e una buona dose di grinta data anche dalla giovane età. (Dal 73’ Di Chiara 6 – Uno scampolo di partita in cui prova a far vedere soprattutto l’esperienza, provando ad alzare l’intensità della fase offensiva).
Cassandro 6 – Non è il massimo della tecnica e delle capacità di finalizzazione, ma tanti palloni giocabili promettenti passano da lui. L’abnegazione c’è in ogni caso, sempre e comunque. Gli manca la concretezza, e ci vorrebbe almeno quella per completarlo.
Petriccione 6 – Recupera molti palloni e imposta l’azione con sufficiente abilità. Nel secondo tempo accusa un po’ la stanchezza e questa circostanza finisce per limitarne il rendimento.
Pontisso 6.5 – Anche quando la partita giocata dalla squadra non è delle migliori, lui a centrocampo è comunque una presenza essenziale. Onnipresente, offre un apprezzabile contributo a centrocampo, si fa carico di gran parte dei calci piazzati e si rende prezioso anche in difesa, all’occorrenza, soprattutto nelle già citate palle inattive a sfavore dei giallorossi. Inoltre, impegna il portiere avversario con un intervento non facile. (Dal 61’ Rispoli 5.5 – I mezzi ce li ha, ma non riesce a dare la scossa).
Favasuli 6 – Si muove con efficacia fra le linee, crea spazi e lavora in fase di copertura. (Dall’86’ Di Francesco s.v.).
Cisse 7 – Un “craque”, per dirla alla brasiliana, vale a dire un potenziale fuoriclasse. Ma qualche volta eccede ed è un po’ egoista. Dribbling e giocate spettacolari, fra cui una “veronica” o “muleta” se vogliamo dirla in spagnolo, che viene poi conclusa con un tiro frettoloso ampiamente alto sopra la traversa. Gli manca qualcosa, per via della giovanissima età, ma i numeri sono strepitosi e può crescere in maniera esponenziale. Va vicino a un altro gol su punizione, che gli viene impedito solo dal prodigioso intervento del portiere avversario.
Oudin 6 – La sua migliore giocata? Un filtrante in verticale d’alta scuola per Iemmello, che porta a un insidioso tiro. Si nota l’esperienza del calciatore. (Dal 61’ Pandolfi 5 – Spreca in maniera incredibile e quasi ignominiosa un’occasione d’oro davanti alla porta con un tiro scoordinato e fuori misura da posizione molto favorevole).
Iemmello 5.5 – Ha un’occasione molto propizia nel primo tempo, ma il portiere Ghidotti gli nega il gol. Nella ripresa è piuttosto appannato. (Dal 73’ Pittarello 6 – Un’ottima sponda per Pandolfi, che spreca in maniera assurda).
Allenatore Alberto Aquilani 5.5 – Con una Sampdoria sempre più “Regina disadorna”, per citare il titolo di un celebre libro dello scrittore (e blucerchiato) Maurizio Maggiani dedicato alla lunga storia di Genova, un Catanzaro scolastico in difesa, affannato a centrocampo e sprecone ai livelli più scadenti in attacco, non riesce ad ottenere i tre punti ed è già questo un motivo più che valido per non ottenere la sufficienza.
A questo aggiungiamo un possesso palla prolungato, ma lento, improduttivo e sterile come la garza. Un pareggio che fa masticare amaro. A questa squadra non manca solo la vittoria, al momento, ma anche il collettivo, perché alcuni giocatori, seppur bravi o sottotono, giocano comunque per se stessi e non sembrano far parte di una manovra corale. I problemi ci sono e la Samp ha contribuito a metterli a nudo. In ogni caso, a ritrovarci alla prossima.