“Tutti possono salvare una vita”
Il 16 ottobre si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale della Rianimazione Cardiopolmonare (RCP), un’iniziativa promossa dall’European Resuscitation Council (ERC) e sostenuta da numerose organizzazioni sanitarie e di volontariato.
L’obiettivo è diffondere la conoscenza delle manovre salvavita e aumentare il numero di persone in grado di intervenire in caso di emergenza.
Ogni anno, migliaia di vite potrebbero essere salvate se più cittadini sapessero riconoscere un arresto cardiaco e iniziare tempestivamente la RCP, in attesa dell’arrivo dei soccorsi.
La giornata del 16 ottobre vuole quindi promuovere la consapevolezza che chiunque — adulti, giovani, studenti, sportivi o semplici passanti — può diventare il primo anello della catena della sopravvivenza.
In tutto il mondo vengono organizzate dimostrazioni pubbliche, corsi gratuiti e attività informative volte a insegnare i tre gesti fondamentali che possono fare la differenza:
- Riconoscere l’arresto cardiaco
- Chiamare subito i soccorsi (112 o 118)
- Cominciare immediatamente le compressioni toraciche
“Ogni minuto senza intervento riduce le possibilità di sopravvivenza di circa il 10%. Conoscere la RCP significa poter offrire a qualcuno una seconda possibilità di vita.”
Anche il mondo dello sport è in prima linea nel sostenere questa cultura della prevenzione e dell’intervento tempestivo: atleti, allenatori e società sportive riconoscono l’importanza di sapere come reagire in caso di emergenza cardiaca, sia in campo che fuori.
La Giornata Mondiale della Rianimazione Cardiopolmonare è un’occasione per ricordare che la formazione e la prontezza nel reagire non sono solo competenze tecniche, ma atti di responsabilità civica e solidarietà umana.
Imparare la RCP non è difficile, ma può cambiare tutto: salvare una vita è un gesto alla portata di tutti.
Dott. Giuseppe Colangelo
Cardiologo dello sport e Consigliere Regionale Campania
della Società Italiana di Cardiologia dello Sport (SIC Sport)