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venerdì 19 Dicembre 2025

Catanzaro-Palermo, difesa in emergenza: Aquilani tra scelte obbligate e nuove soluzioni

L’emergenza difesa non è più una semplice suggestione per il Catanzaro, a poco più di 48 ore dall’attesissima sfida contro il Palermo. Nei corridoi di via Gioacchino da Fiore si respira una sensazione mista di preoccupazione e serrato pragmatismo, complice una serie di infortuni che minano le certezze tattiche di Alberto Aquilani. L’esclusione di Bruno Verrengia per almeno quaranta giorni a causa di una lesione muscolare, il rientro precario di Davide Bettella non ancora al cento per cento, e la condizione di Ruggero Frosinini delineano uno scenario di grave criticità. Una situazione che costringe Aquilani a rivedere non solo nomi e ruoli, ma l’intero impianto dell’affidabilità difensiva di una squadra che fino ad oggi ha sofferto più del previsto.​

L’infermeria si affolla: crisi cronica e obiettivi a rischio

I dati clinici parlano chiaro: quella contro il Palermo sarà la prima di una serie di gare che il Catanzaro dovrà affrontare in piena emergenza, senza elementi cardine né possibilità di turnover ragionato. La pensata di Aquilani, che aveva già in mente alcuni adattamenti tattici, diventa ora stringente necessità. Verrengia out per lesione muscolare significa perdere uno dei punti di riferimento della linea a tre. L’esperienza di Bettella, che ha ripreso a lavorare con i compagni ma resta in forte dubbio per la titolarità a causa di problemi fisici, si somma all’indisponibilità di Frosinini e Pompetti, mentre Di Francesco, esterno d’attacco, prosegue il suo recupero post intervento al menisco con tempi che slittano dopo novembre. Un quadro clinico che riduce drasticamente le opzioni e pone il tecnico ex Roma davanti a una scelta di uomini che si fa quasi obbligata.​

Non è un caso che le statistiche più recenti evidenzino come il Catanzaro abbia subito 9 reti nelle prime otto uscite, registrando una media leggermente superiore rispetto al girone d’andata dello scorso anno. Se, da una parte, il dato si spiega con la volontà di costruire dal basso e di proporre gioco, dall’altra diventa ora necessità reale quella di ridurre rischi e concedere meno spazi agli avversari, soprattutto ad una squadra incisiva come il Palermo.

Soluzioni tattiche: Cassandro e Di Chiara, l’ora delle scelte

Le difficoltà numeriche impongono ad Aquilani una revisione tattica che potrebbe segnare un punto di svolta, almeno temporaneo, nella filosofia giallorossa. Tra le soluzioni praticabili prende quota l’arretramento di Tommaso Cassandro come braccetto destro, soluzione che garantirebbe fisicità e capacità di chiusura anche se limita la spinta offensiva tradizionalmente affidata all’esterno basso. Dalla parte opposta cresce il nome di Gianluca Di Chiara, proposto come centrale mancino in una difesa a tre o a quattro, sfruttando la sua esperienza e il senso della posizione sviluppato nelle stagioni in Serie B.

La scelta di spostare il giovane Costantino Favasuli nella rotazione difensiva potrebbe rappresentare un ulteriore azzardo, ma testimonia il coraggio del mister, già costretto a schierare giocatori fuori ruolo e a modificare il pressing offensivo per cercare equilibrio tra le linee. Le soluzioni, dunque, passano dalla capacità di adattamento: la copertura della mediana, l’utilizzo di Pontisso, Rispoli e Petriccione, e la possibilità di una difesa più bassa che protegga la profondità.

Non va sottovalutato il ritorno in gruppo di Bettella, che, pur non ancora al massimo, potrà dare solidità nei minuti cruciali. La tenuta atletica di Brighenti e Antonini diventa determinante.

Diagnosi tecnica: tra necessità e prospettive

Nel quadro della crisi difensiva, il lavoro di Aquilani, elogiato pubblicamente dal presidente Floriano Noto come “uomo del progetto”, si confronta con la necessità di coniugare ambizione e pragmatismo. “Dobbiamo adattarci, cercando di non snaturare la nostra identità”, ha dichiarato il tecnico, sottolineando che “solo attraverso l’unità di intenti e la disciplina si può sopperire alle difficoltà numeriche”. Gli analoghi casi storici vissuti negli ultimi anni — l’esodo di titolari dopo la stagione 2023/24 e le emergenze post infortuni — insegnano che la resilienza giallorossa non è solamente uno slogan.​

Il Palermo, squadra che punta alla promozione e miglior difesa del torneo (solo 4 reti subite in 8 gare), rappresenta uno spartiacque stagionale. I dati della Lega Serie B confermano la solidità rosanero, mettendo il Catanzaro di fronte alla necessità di riscoprire la concretezza difensiva che aveva caratterizzato la fase iniziale della scorsa stagione. In questo contesto, l’ambiente dello stadio Ceravolo, la pressione della Curva Massimo Capraro e il sostegno dei veterani come Di Chiara e Cassandro, possono fare la differenza.​

Rileggendo recenti analisi pubblicate su PassioneCatanzaro.it — dalla disamina delle rotazioni difensive nella trasferta di Padova, alla cronaca degli allenamenti differenziati per Di Francesco, fino alle prospettive aperte dal rilancio tattico di Cassandro — emerge un filo rosso: la necessità di trovare nuove certezze dentro una stagione nata sotto il segno dell’instabilità. Un percorso già analizzato nel focus “Catanzaro, equilibrio cercasi” e nella rassegna sulle strategie di Aquilani nello sviluppo della linea a tre.​

Il peso della responsabilità e uno sguardo al futuro

Le prossime ore saranno decisive non solo per capire quale undici scenderà in campo contro il Palermo, ma soprattutto per misurare la capacità del Catanzaro di reagire ad un momento di emergenza che sarebbe potuto emergere in qualsiasi altra fase della stagione. L’abilità nel compattarsi, la scelta dei leader nei singoli reparti e la fiducia trasmessa dalla società possono rappresentare il vero valore aggiunto, oltre all’aspetto puramente tattico.

La partita contro il Palermo sarà una cartina di tornasole: più che il risultato, verrà giudicato il coraggio delle scelte e lo spirito con cui la squadra declinerà sul campo un progetto tecnico messo a dura prova. “La voglia di non mollare mai appartiene al DNA giallorosso”, ha ricordato Polito, “dobbiamo continuare a credere in noi stessi”.

Il prossimo match dirà se, nonostante l’allarme difesa, il Catanzaro saprà rialzarsi e trovare nuove risorse. Staremo a vedere come Aquilani interpreterà questa fase, consci che nel calcio ogni crisi può diventare opportunità, ogni emergenza una lezione da cui ripartire.

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