Le parole di Pasquale Foti, detto Lillo, risuonano con l’autorevolezza di chi ha scritto pagine indimenticabili del calcio calabrese. L’ex presidente della Reggina, intervistato da ILovePalermoCalcio.com a 48 ore dalla sfida tra Catanzaro e Palermo (sabato 25 ottobre alle 19:30 al Ceravolo), ha tracciato un ritratto lucido di due realtà che conosce bene e che guarda con particolare attenzione. Una partita che si preannuncia intensa, tra due squadre legate da una rivalità storica ma anche da un presente che le vede protagoniste della Serie B 2025-26.
Lillo Foti e un doppio legame che parla di Calabria
“Catanzaro e Palermo si giocheranno sul campo la partita al di là di quelli che possono essere i favori del pronostico”, ha dichiarato Lillo Foti con la consueta saggezza di chi conosce le dinamiche del pallone. L’ex numero uno amaranto ha voluto sottolineare il suo legame affettivo con entrambe le formazioni, pur essendo evidenti le radici calabresi che lo spingono a guardare con particolare orgoglio al progetto giallorosso. “Sono due realtà alle quali sono simpaticamente legato e che guardo con affetto”, ha aggiunto Foti, mostrando quella diplomazia che lo ha sempre contraddistinto.
Al centro delle sue riflessioni c’è la figura di Floriano Noto, presidente del Catanzaro dal 2017 e artefice della rinascita giallorossa. “Ho molta stima per il presidente Noto, al quale va il mio plauso per ciò che sta facendo a Catanzaro”, ha affermato Foti con sincera ammirazione. Un riconoscimento che conferma quanto l’imprenditore calabrese, proprietario del Gruppo AZ, sia riuscito a riportare credibilità e ambizioni in una piazza storicamente importante.
Inzaghi e Bigon, legami che superano il campo
Dall’altra parte della barricata, Lillo Foti ha evidenziato il suo affetto per alcune figure chiave del Palermo. In particolare, il tecnico Filippo Inzaghi e il direttore tecnico globale del City Football Group Riccardo Bigon rappresentano per l’ex presidente della Reggina persone con cui ha condiviso momenti significativi. “Sono affettivamente legato ad alcune figure rosanero come Inzaghi e Bigon”, ha dichiarato Foti, ricordando poi un episodio specifico legato a Superpippo.
“Devo dire che sono diversi i ricordi che mi legano all’attuale allenatore del Palermo”, ha raccontato Foti con nostalgia. Il pensiero è corso subito al gol realizzato da Inzaghi con la maglia della Juventus alla Reggina, in occasione dell’esordio in Serie A degli amaranto nel 1999. Un ricordo agrodolce per chi quella rete la subì, ma che negli anni si è trasformato in un legame umano autentico. “Abbiamo avuto modo di vederci negli anni successivi a Milano, quando giocava nel Milan, e si è instaurato un rapporto di affetto nei suoi confronti e della sua famiglia”, ha proseguito l’ex patron reggino.
Lillo Foti, il calcio che fu e quello che non c’è più
Inevitabile, per un protagonista della storia recente del calcio italiano, il confronto tra passato e presente. Alla domanda se gli manchi il calcio, Lillo Foti non ha nascosto una certa amarezza: “Guardo con molto distacco il calcio di oggi”. La sua analisi si è fatta più tagliente quando ha spiegato le ragioni di questo sentimento. “Alla guida dei club non ci sono più i grandi personaggi di una volta, ma i fondi ormai la fanno da padrone”, ha affermato senza mezzi termini. Una critica che riflette il pensiero di molti appassionati che rimpiangono l’epoca dei presidenti-tifosi, capaci di incarnare l’identità delle loro città. “È un calcio asettico e privo di passione”, ha concluso Foti, lasciando trasparire tutta la sua nostalgia per un mondo che non esiste più.
Nakamura, un acquisto che aprì nuovi orizzonti
L’intervista ha toccato anche i ricordi più fulgidi della gestione Foti alla Reggina, a partire dall’acquisto di Shunsuke Nakamura. “Nakamura ha avuto un ruolo importante perché ha permesso alla Reggina di uscire dal suo perimetro, confrontandosi con realtà a livello internazionale”, ha spiegato l’ex presidente con orgoglio. Il giapponese non fu solo un grande calciatore, ma un vero e proprio fenomeno mediatico che portò sponsor prestigiosi e visibilità mondiale in Calabria.
Particolarmente toccante il ricordo del primo incontro con il fantasista nipponico: “Andai a Yokohama, a casa sua, per incontrarlo e provare a sbloccare una trattativa che in quel momento era in fase di stallo”. Lillo Foti ha poi descritto un momento quasi magico, che sintetizza la sua filosofia calcistica: “Io parlavo in italiano e lui solo in giapponese, ma ciò che riuscii a trasmettergli guardandolo negli occhi fece la differenza”. Un’espressione autentica di umanità che, secondo Foti, “manca al calcio di oggi, dove certi rapporti vengono consegnati allo schermo di un computer”.
Uno sguardo alla sfida del Ceravolo
Tornando all’attualità, la partita tra Catanzaro e Palermo si presenta carica di significati. I giallorossi di Alberto Aquilani cercano la prima vittoria stagionale dopo sei pareggi e due sconfitte nelle prime otto giornate, mentre i rosanero di Inzaghi vantano un avvio da protagonisti con 16 punti e l’imbattibilità ancora intatta. La storia recente sorride al Palermo, vincitore 3-1 al Ceravolo lo scorso aprile, ma i precedenti complessivi parlano di un bilancio favorevole ai calabresi: 18 vittorie contro 14, con 20 pareggi in 52 confronti ufficiali.
“Auguro il meglio a entrambe le formazioni”, ha concluso Lillo Foti con fair play. Una benedizione che arriva da chi il calcio del Sud lo ha vissuto da protagonista assoluto, lasciando un’eredità di cui la Calabria intera dovrebbe andare fiera. Sabato sera, al Ceravolo, si scriverà un’altra pagina di una rivalità che continua ad appassionare.
