Dopo 7 mesi e 9 giorni, il Catanzaro è tornato a vincere tra le mura amiche in una partita di regular season. L’ultima volta era stato il 16 marzo 2025, quando le Aquile avevano travolto il Cosenza per 4-0 in un derby che resterà nella storia giallorossa. Da quella domenica memorabile, il “Ceravolo” si era trasformato in un fortino ispugnabile per gli avversari, e un tabù per i padroni di casa: 5 pareggi e 2 sconfitte avevano scandito una serie negativa che pesava come un macigno sulle ambizioni della squadra.
Una vittoria che vale doppio
La vittoria contro il Palermo per 1-0, firmata dal giovane Alphadjo Cisse allo scadere del primo tempo, ha spezzato l’incantesimo. Non si trattava di un avversario qualunque: i rosanero erano considerati tra i principali candidati alla promozione diretta e fino a quel momento vantavano un cammino immacolato, senza sconfitte. Il colpo ha il sapore di una liberazione per l’ambiente giallorosso, che da mesi attendeva questo momento.
Va precisato: l’unica vittoria casalinga nell’intervallo temporale tra il successo contro il Cosenza e quello contro il Palermo era arrivata il 17 maggio 2025, quando il Catanzaro aveva superato il Cesena per 1-0 nei playoff, grazie al rigore parato da Pigliacelli e al gol decisivo di Pietro Iemmello. Ma quella era una sfida da dentro o fuori, un’altra competizione: la regular season al “Ceravolo” era rimasta invece congelata dal trionfo nel derby calabrese.
I numeri dell’astinenza
Dal quel 16 marzo al 25 ottobre 2025, sono trascorsi esattamente 223 giorni. Una eternità nel calcio, un periodo in cui il pubblico giallorosso ha dovuto fare i conti con prestazioni discontinue e tante occasioni sprecate. Tra i pareggi casalinghi di questa serie negativa figurano gli 1-1 contro Sudtirol e Carrarese, oltre al deludente 2-2 contro la Juve Stabia. Le due sconfitte erano arrivate rispettivamente contro il Padova (0-1) e con il Palermo nell’ultima giornata della scorsa stagione.
La svolta tattica di Aquilani
La chiave del successo contro il Palermo è stata individuata dal tecnico Alberto Aquilani nel passaggio a un centrocampo a tre, scelta che ha dato equilibrio e solidità a una squadra che fino a quel momento aveva mostrato troppa fragilità. Il Catanzaro non ha incantato dal punto di vista estetico, ma ha saputo difendere con ordine e colpire nei momenti decisivi, mostrando quel carattere che era mancato nelle settimane precedenti.
Il capitano Pietro Iemmello, simbolo della squadra e voce dello spogliatoio, ha sintetizzato così il momento: “Abbiamo giocato da uomini, difendendoci con umiltà e spirito di sacrificio”. Una dedica speciale è andata al tecnico, finito sotto pressione dopo l’avvio di stagione complicato, e al piccolo Francesco, mascotte portafortuna della serata.
Un peso rimosso
Quella contro il Palermo è stata la prima vittoria stagionale del Catanzaro, arrivata alla nona giornata di campionato dopo sei pareggi e due sconfitte. Un risultato che vale molto più dei tre punti in classifica: ha ridato fiducia a un gruppo che cominciava a dubitare di se stesso e ha restituito entusiasmo a una piazza che non aveva mai smesso di credere nelle proprie Aquile.
Il “Ceravolo“, da zavorra psicologica, è tornato a essere quel fortino che ha sempre rappresentato per il calcio calabrese. E ora, con il tabù infranto, il Catanzaro può guardare avanti con rinnovata ambizione.
