Promo desktop
venerdì 31 Ottobre 2025

Dal Ceravolo a Mantova, Catanzaro maturo: Palermo in crisi dopo l’1-0 giallorosso

Quando il Catanzaro ha battuto il Palermo per 1-0 al Ceravolo, una settimana fa, non ha solo conquistato tre punti: ha cambiato umore al campionato. La squadra di Aquilani ha colpito con freddezza e, soprattutto, ha imposto la propria idea di partita a un avversario costruito per stare in alto.

Il risultato è stato più profondo del punteggio: una vittoria che ha incrinato le certezze dei rosanero, andati poi incontro al tonfo casalingo 0-3 con il Monza, e ha invece lanciato i giallorossi verso una crescita costante, certificata dal 1-3 di Mantova.


Dal Ceravolo alla fiducia ritrovata

La gara con il Palermo è stata la svolta mentale. Catanzaro organizzato, feroce nei duelli e capace di difendere alto anche senza possesso. Il gol di Cisse, con quel tiro potente che ha dipinto la serata del Ceravolo, è stato il punto esclamativo di un piano gara eseguito con maturità: blocco medio-basso, linee compatte, raddoppi costanti sulle fasce e tempi di uscita perfetti sul play avversario.

Il Palermo, che arrivava da una serie di prestazioni convincenti, si è scoperto improvvisamente fragile. La squadra di Inzaghi ha perso ritmo, sicurezza, direzione: non solo non ha mai trovato la profondità, ma ha iniziato a dubitare della propria struttura. È da quel pomeriggio che la curva psicologica dei rosanero si è inclinata: il Catanzaro ha incrinato certezze, il Monza ci ha infilato il piede nella crepa.


Palermo, crepa mentale e Monza spietato

La sconfitta con i giallorossi è stata il punto di non ritorno. Nel successivo 0-3 al Barbera, il Palermo è apparso svuotato, in ritardo su ogni contrasto, senza più fiducia nei propri automatismi. Le stesse uscite dal basso che al Ceravolo erano state bloccate dal pressing intelligente dei giallorossi, contro il Monza si sono trasformate in trappole: errori di controllo, tempi sfasati, linee troppo lunghe.

È la tipica reazione di una squadra che ha perso equilibrio emotivo: quando il possesso si fa lento e la difesa non accompagna, l’avversario sente l’odore del sangue. Il Monza non ha fatto altro che capitalizzare un disordine già visibile sette giorni prima.


Catanzaro, la prova di maturità a Mantova

Una settimana dopo, sul campo del Mantova, il Catanzaro ha fatto un passo ulteriore. Ha dimostrato di non essere una squadra da “colpaccio” ma da striscia di risultati, segno che la vittoria con il Palermo non era un episodio isolato.

Il 3-1 è maturato con razionalità e ritmo: Favasuli incontenibile sulla corsia, Cisse ancora decisivo, e un centrocampo che ha gestito i tempi di gioco con lucidità.

Il dato più importante è mentale: dopo lo svantaggio iniziale, i giallorossi non si sono disuniti. Hanno reagito con intelligenza tattica e fiducia nei propri principi, segno che la squadra ha trovato una sua identità.

La rimonta, chiusa dal gol dello stesso Favasuli, è stata la conferma di una maturità collettiva che vale più dei numeri in classifica.


Una questione di testa, più che di tattica

Il paradosso è che lo spartito del Catanzaro resta semplice: difesa organizzata, baricentro medio, pressing selettivo, costruzione ragionata. Ma dietro quella semplicità c’è oggi un’energia diversa. L’1-0 al Palermo ha sbloccato il coraggio, la vittoria di Mantova ha consolidato la convinzione.

Si gioca meglio quando si crede in quello che si fa. Il Catanzaro lo fa vedere in ogni fase: nella calma di Pigliacelli, nelle letture di Brighenti, nella personalità di Favasuli, nel fiuto di Cisse. È un gruppo che non ha bisogno di frenesia per essere pericoloso.

Dall’altra parte, il Palermo ha mostrato il volto opposto: la vulnerabilità di chi, dopo una sconfitta inattesa, perde le connessioni tra le proprie linee e si lascia travolgere da una crisi psicologica prima che tecnica.


Oltre il risultato

Il Catanzaro ha vinto due partite, ma soprattutto ha ritrovato la sua postura. Sa quando difendersi, quando accelerare, quando rallentare. È tornato squadra “cosciente”, capace di leggere le partite invece che subirle.

Per questo, il doppio colpo con Palermo e Mantova vale più di sei punti: è il ritorno di una squadra consapevole.

E se è vero che la Serie B vive di momenti, questo è un momento da sfruttare. Le prossime settimane diranno se la solidità ritrovata potrà diventare continuità, e se quella vittoria al Ceravolo – nata da concentrazione e fiducia – resterà il punto di svolta della stagione.

Articoli correlati

Ultimi articoli