La settimana di Gabriele Alesi è iniziata con il sorriso ritrovato e una consapevolezza nuova: il primo gol in Serie B, arrivato nel momento più importante, ha certificato il suo inserimento definitivo nella rosa del Catanzaro e riportato la squadra giallorossa in zona playoff dopo tre vittorie consecutive. Il giovane trequartista siciliano, classe 2004 cresciuto nelle giovanili del Milan e arrivato in estate a titolo definitivo con un contratto triennale, si è raccontato ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com in un’intervista riportata dal portale stesso, ripercorrendo il suo percorso formativo, i legami con il passato rossonero e l’ambientamento nella realtà calabrese.
“Quando sono arrivato in estate sapevo che avrei dovuto faticare più di prima per ritagliarmi un po’ di spazio. In questa categoria il livello e la qualità aumentano”, ha confessato Alesi, con la lucidità di chi ha capito che il salto dalla Serie C alla Serie B comporta sacrifici e pazienza. L’attesa è stata lunga, ma il momento giusto è arrivato proprio contro il Venezia, in una domenica che ha intrecciato passato e presente in modo quasi simbolico. Perché l’esordio tra i professionisti del giovane talento siciliano risale alla stagione 2023/2024, nel match tra Pisa e Sampdoria, quando indossava la maglia blucerchiata e sulla panchina avversaria sedeva proprio Alberto Aquilani, oggi suo allenatore.
Aquilani e Iemmello, maestri diversi
Il rapporto con Aquilani si è costruito giorno dopo giorno, tra colloqui tattici e indicazioni tecniche: “Sinceramente non so se ricorda quella giornata”, scherza Alesi riferendosi al suo fugace esordio da avversario, “abbiamo un bel rapporto, ho fatto diverse chiacchierate con lui durante questi primi mesi, sia per definire al meglio il mio ruolo che per cercare di trovare la collocazione giusta in campo. Sono contento dei risultati che sto raggiungendo”. L’ex centrocampista della Roma ha saputo valorizzarne le qualità, inserendolo progressivamente nei meccanismi di una squadra che ha ritrovato compattezza e risultati dopo un avvio complicato.
Accanto alla guida tecnica di Aquilani, c’è l’esempio umano e professionale di Pietro Iemmello, capitano e simbolo giallorosso: “È un leader a tutti gli effetti. Dà sempre tanti consigli, ed è molto vicino ai più giovani e a chi gioca di meno. Lui vive più di tutti la maglia e la città. È un esempio”, ha sottolineato il centrocampista con ammirazione sincera. Due figure complementari che stanno accompagnando la crescita di un talento che ha scelto il Catanzaro per costruire il proprio futuro, convinto che “questa è una realtà che punta tanto sui giovani, è il posto giusto per crescere”.
Da Milanello alla Calabria, passando per Liberali
Lasciare il Milan, il club in cui è cresciuto dal 2018 dopo essere stato notato al Torneo delle Regioni in Sicilia, non è stata una decisione semplice. “Ho realizzato un sogno, sono nato con la maglia rossonera. Il mio idolo era Kakà, fin da piccolo mettevo a ripetizione le videocassette con i gol di Van Basten. Li conosco a memoria”, ha rivelato Alesi, tracciando il profilo di un ragazzo innamorato del calcio e dei suoi simboli. L’esperienza a Milanello, arricchita da una parentesi alla Sampdoria e culminata con le 17 presenze nel Milan Futuro in Serie C (impreziosite da 4 gol), gli ha lasciato un bagaglio tecnico e umano prezioso.
Tra i ricordi più cari, spicca l’insegnamento di Andrea Pirlo, allenatore alla Sampdoria: “Dava tante indicazioni, soprattutto a noi centrocampisti. Ci forniva suggerimenti su come posizionarci con il corpo o come anticipare la giocata. Sono stati momenti che mi hanno fatto crescere. Io arrivavo dal mondo Milan, quindi lo ascoltavo con ammirazione perché per me era un punto di riferimento. Ricordo che dopo il mio esordio si avvicinò per complimentarsi, e mi disse di continuare su quella strada. È un ottimo allenatore”, ha raccontato con gratitudine. Legami che restano vivi anche a distanza: “Sento ancora oggi Bartesaghi e Camarda, sono felice dei risultati che hanno raggiunto. Lo scorso anno abbiamo approfondito il nostro rapporto extra-campo, sono due ragazzi molto umili e forti”.
E proprio a Catanzaro ha ritrovato un altro compagno di avventure rossonere, Mattia Liberali, arrivato in prestito dal Milan: “Ho appreso del suo arrivo leggendo un po’ in giro le varie notizie. Quindi l’ho chiamato per chiedergli se fosse vero. Gli ho spiegato, fin da subito, che qui si sta bene. Poi gli ha dato qualche suggerimento per la casa”, ha svelato sorridendo. Un gesto che testimonia quanto Alesi si sia già calato nella dimensione catanzarese, pur mantenendo quella semplicità che lo contraddistingue: “Sono un ragazzo semplice, la mia vita quotidiana non è cambiata tanto rispetto a prima. Ultimamente mi sono appassionato ai Lego, di recente ho anche acquistato il modellino della Ferrari. Poi, ovviamente, non può mancare la Playstation”.
Il morzello e l’ambientamento giallorosso
Per completare l’integrazione nella città calabrese manca solo un passaggio quasi rituale: l’assaggio del morzello, piatto tipico a base di vitello e simbolo culinario di Catanzaro. “Ne ho sentito parlare durante una cena organizzata dopo un allenamento, c’era un po’ di tutto. Mi hanno detto di andare a provarlo in centro città”, ha ammesso il centrocampista, che presto scoprirà anche questa tradizione locale. Un dettaglio apparentemente marginale, ma che racconta il desiderio di Alesi di sentirsi davvero parte di questa realtà, dentro e fuori dal campo.
Il gol contro il Venezia, arrivato all’80’ e decisivo per il 2-1 finale, rappresenta il coronamento di un percorso di ambientamento graduale ma costante. “È stato complicato all’inizio, ma ora siamo un gruppo coeso. Vedo gente più grande, imparo e do il massimo per dimostrare il mio valore”, ha dichiarato dopo la rete, con l’entusiasmo di chi sa di aver superato un primo, importante ostacolo. Il Catanzaro ha scommesso su di lui con un investimento importante, strappandolo a titolo definitivo al Milan e blindandolo fino al 2028. Una scelta che ora comincia a dare i suoi frutti, restituendo alla squadra di Aquilani un elemento di fantasia e qualità negli ultimi trenta metri.
Il percorso di Gabriele Alesi è ancora agli inizi, ma le premesse sono quelle giuste. Tra videocassette di Van Basten, consigli di Pirlo, modellini Ferrari e il morzello ancora da assaggiare, il giovane trequartista siciliano ha trovato al “Ceravolo” il palcoscenico ideale per scrivere la sua storia. Con la maglia giallorossa addosso e il futuro davanti.
