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venerdì 19 Dicembre 2025

La “guerra” di Pittarello: il primo gol al Ceravolo vale tanto

Il pareggio spettacolare e beffardo per 3-3 tra Catanzaro e Pescara non ha solo segnato la ripresa del campionato, ma ha anche offerto a diversi protagonisti la possibilità di rilanciarsi. Tra questi spicca la figura di Filippo Pittarello, l’attaccante padovano che, con il suo gol, ha suggellato un momento cruciale della sua avventura in giallorosso.

La sua rete, la prima stagionale realizzata tra le mura amiche del “Nicola Ceravolo”, ha riacceso le speranze non solo dei tifosi, ma anche della società che, con un investimento significativo, aveva puntato forte sulla sua determinazione e sul suo istinto. Il tap-in decisivo, arrivato dopo appena 49 secondi dal suo ingresso in campo, è il segnale che il centravanti, nonostante un bilancio realizzativo finora deludente, conserva l’attitudine a essere l’uomo giusto al momento giusto.


Il tempismo perfetto: gol e istinto del predatore

L’ingresso di Pittarello al termine del primo tempo, in sostituzione di Oudin, si è rivelato una mossa tattica immediata e vincente di Alberto Aquilani. L’attaccante, pur non essendo conosciuto per la sua tecnica sopraffina, ha dimostrato di possedere l’istinto puro del predatore d’area di rigore.

È bastato un minuto di gioco nella ripresa. Al 46′, su una combinazione rapida culminata con il cross di Frosinini, il portiere ospite Desplanches ha respinto corto il colpo di testa. In quel momento di caos nell’area piccola, Pittarello si è fatto trovare pronto, ribadendo in rete con un tap-in di opportunismo perfetto. Il gol del 2-2 non è stato casuale, ma è il risultato di una freddezza tattica che l’attaccante ha saputo mantenere nonostante i momenti difficili. Quella rete ha fatto esplodere il “Ceravolo” e ha dato il via alla rimonta che ha poi portato al momentaneo vantaggio di Buso.

L’investimento e la fiducia incondizionata

Ciò che rende la prestazione di Filippo Pittarello particolarmente significativa è il contesto economico e sportivo in cui è maturata. Il Catanzaro ha deciso di puntare su di lui versando 600 mila euro al Cittadella, con bonus che possono arrivare fino a 800 mila euro. Un esborso tutt’altro che marginale per le casse giallorosse, supportato da un contratto triennale che testimoniava le ambizioni della società nel voler costruire un progetto offensivo competitivo e duraturo.

Nonostante l’investimento, la scorsa stagione si è chiusa con un bilancio realizzativo molto ridotto: solo due reti in Serie B. Sebbene il bottino fosse scarno, il direttore sportivo Ciro Polito ha sempre ribadito la sua fiducia, lodando la dedizione alla causa di Pittarello e la sua attitudine a “fare la guerra” in campo. Questa caratteristica, che lo differenzia da molti attaccanti contemporanei, è il vero valore aggiunto che il club ha voluto tutelare, accettando un paradosso frustrante: l’impegno costante dell’attaccante si è scontrato con una notevole fatica nella fase realizzativa.

Il paradosso del rendimento e il peso delle stagioni

La carriera di Pittarello è stata finora caratterizzata da questo paradosso. Sebbene nel precedente campionato con il Cittadella avesse collezionato 6 gol in 37 presenze, numeri comunque non esaltanti per un centravanti, il suo rendimento a Catanzaro è stato altalenante.

Nella scorsa annata, le sue due reti, in trasferta contro lo Spezia e contro la Carrarese, sono state colpi di peso specifico considerevole, segnando la sua capacità di emergere negli scontri diretti. Tuttavia, il bilancio complessivo ha spesso portato a valutazioni spietate, che pur riconoscendo la sua serietà incondizionata, lo etichettavano come un attaccante che faticava troppo a convertire le occasioni. Era diventato, come sottolineato da magazine specializzati, una sorta di “oggetto misterioso” che doveva ancora dimostrare il proprio valore per giustificare l’oneroso investimento.

La prospettiva Aquilani: un nuovo assetto per il centravanti

Il gol contro il Pescara, il primo al “Ceravolo” in questa stagione, arriva in un momento tattico cruciale. Il sistema di gioco proposto da Alberto Aquilani (che utilizza spesso il 3-4-2-1 con trequartisti creativi a supporto) dovrebbe, sulla carta, offrire a Pittarello una migliore sistemazione come punta centrale rispetto al modulo della gestione Caserta.

Polito, già in estate, aveva ribadito l’aspettativa: “da Pittarello ci si aspetta quest’anno qualche gol in più”. La rete segnata dopo soli 46 secondi dal suo ingresso non è solo un atto di riscatto personale, ma una speranza concreta per il tecnico di aver recuperato un’arma da utilizzare strategicamente, magari proprio a gara in corso, sfruttando l’usura delle difese avversarie. L’investimento fatto dalla società, in un contesto in cui il Catanzaro cerca di fissare le radici nel suo terzo anno di Serie B, esige che tutti i tasselli, soprattutto quelli costosi, trovino la loro piena funzionalità.

La necessità di continuità realizzativa

La prestazione di Filippo Pittarello contro il Pescara è la dimostrazione della sua tenacia e del suo attaccamento alla maglia. In un campionato che richiede continuità, il suo gol è un’iniezione di fiducia indispensabile.

Tuttavia, l’amaro del pareggio finale al 93′ ricorda che la strada per l’attaccante è ancora lunga. Il prossimo impegno casalingo contro la Virtus Entella sarà l’occasione ideale per cercare quel bottino di gol che la maglia giallorossa e l’investimento economico della società si aspettano da lui. La Serie B non perdona la mancanza di concretezza, e Pittarello deve ora trasformare il lampo di venerdì in una luce costante per giustificare la fiducia, e i 600 mila euro, che il Catanzaro ha riposto nelle sue qualità.

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