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giovedì 26 Dicembre 2024

A Sersale l’ultimo saluto a Paola: un’intera comunità in lutto

Un silenzio denso di emozione e dolore ha avvolto Sersale, il piccolo centro della Pre-Sila, dove oggi si sono tenuti i funerali di P.T., la donna che ha tragicamente perso la vita lanciandosi da una finestra al quinto piano dell’ospedale “Pugliese” di Catanzaro. La comunità si è riunita nella Chiesa Madre per l’ultimo saluto, mentre l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Carmine Capellupo, ha proclamato il lutto cittadino, invitando tutti a un momento di riflessione e unione.

“Un dolore che appartiene a tutti noi”

“È il momento del dolore e del silenzio, un momento di raccolta e di unione” ha dichiarato il sindaco Capellupo. Parole che hanno trovato eco nel sentimento collettivo di una comunità profondamente scossa da una tragedia dai contorni ancora nebulosi. Le esequie si sono svolte in un clima composto, dove il dolore privato si è intrecciato al lutto pubblico.

La bambina è fuori pericolo, ma la prognosi resta riservata

Intanto, buone notizie arrivano dal reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale “Pugliese” di Catanzaro, dove la figlia di P.T., di appena sette anni, è ricoverata. Nonostante le gravi fratture riportate nella caduta dal balcone della casa famiglia a Botricello, i medici sono riusciti a salvarle la vita e il pericolo sembra ormai alle spalle. Tuttavia, la prognosi resta riservata e il percorso di guarigione sarà lungo.

Le indagini: tanti interrogativi ancora senza risposta

La vicenda, che ha colpito due luoghi distinti ma connessi – la casa famiglia a Botricello e l’ospedale “Pugliese” di Catanzaro – è oggetto di due indagini parallele condotte dai Carabinieri e dalla Polizia.

1. La caduta nella casa famiglia: disattenzione o fatalità?

I Carabinieri stanno cercando di ricostruire gli ultimi istanti prima che la bambina precipitasse dal secondo piano della struttura protetta in cui viveva con la madre e il fratellino di un anno. Le finestre, secondo le testimonianze raccolte, dovrebbero essere chiuse per evitare simili incidenti. Ora si indaga per capire se ci siano state falle nella supervisione o nelle misure di sicurezza adottate dal personale della casa famiglia. La madre, seguita da tempo dai servizi sociali, viveva lì con i figli nel tentativo di ricostruire una vita lontana dalle difficoltà del passato.

2. La tragedia al “Pugliese”: una madre lasciata sola

L’altro fronte investigativo è guidato dalla Polizia e riguarda quanto accaduto al “Pugliese” subito dopo l’arrivo della bambina. Mentre la piccola era sotto i ferri, la madre si sarebbe allontanata senza che nessuno se ne accorgesse. In un momento di disperazione estrema, avrebbe aperto una finestra e si sarebbe lanciata nel vuoto. Gli inquirenti stanno analizzando le responsabilità della struttura ospedaliera: poteva essere evitata la tragedia? Perché la donna era sola in un momento tanto delicato?

Un intreccio di responsabilità tra servizi sociali e strutture ospitanti

La complessità del caso sta portando gli investigatori a puntare l’attenzione su un tema cruciale: la sinergia (o la mancanza di essa) tra servizi sociali, strutture di accoglienza e personale sanitario. P.T. era una donna fragile, con un disagio psichico certificato. Da tempo, il suo percorso di vita era seguito dai servizi sociali, ma qualcosa nel sistema di protezione è evidentemente venuto meno.

Il lutto di una comunità e il peso della prevenzione

A Sersale, il dolore si mescola alla consapevolezza che tragedie come questa devono portare a riflettere sul ruolo delle istituzioni nel supporto alle persone fragili. L’amministrazione comunale ha sottolineato l’importanza di una maggiore attenzione e prevenzione, affinché situazioni simili non si ripetano. La comunità ha risposto con compostezza e solidarietà, mostrando il volto umano di un territorio che sa stringersi attorno ai propri figli, anche nei momenti più difficili.

Uno sguardo verso il futuro: la bambina al centro delle attenzioni

Ora, il pensiero di tutti va alla bambina. Sopravvissuta alla caduta, avrà bisogno non solo di cure mediche ma anche di un supporto psicologico e affettivo per affrontare il trauma di una doppia tragedia che ha segnato la sua giovane vita. Le istituzioni locali e le associazioni del territorio sono già al lavoro per garantire un percorso di riabilitazione che le consenta di guardare al futuro con speranza.

La vicenda di Botricello e Catanzaro non è solo una storia di dolore, ma un monito su quanto sia cruciale il funzionamento coordinato delle istituzioni che si occupano delle fasce più fragili della società. Le indagini faranno il loro corso, ma questa tragedia ha già messo in luce la necessità di un sistema più attento, capace di prevenire e, laddove possibile, evitare drammi come quello che ha scosso una comunità intera.

Come ha sottolineato il sindaco Capellupo, “Sersale si stringe attorno a questa famiglia. Ma è anche il momento di guardare avanti, con impegno e consapevolezza, per costruire un futuro in cui tragedie simili non debbano più accadere”.

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