Il calcio italiano ha imparato, negli ultimi anni, che i talenti vanno scovati prima che esplodano definitivamente. E Alphadjo Cisse, trequartista classe 2006 in prestito dall’Hellas Verona al Catanzaro, sta dimostrando di essere uno di quei prospetti che non passano inosservati. Tanto che la Roma, sempre attenta ai giovani di prospettiva, ha deciso di muoversi in anticipo: venerdì scorso a Trigoria si è tenuto un incontro tra la dirigenza giallorossa e l’entourage del giocatore — lo stesso che cura gli interessi di Pierluigi Gollini e Mario Hermoso — per valutare una possibile operazione in vista della prossima stagione. Un segnale concreto dell’interesse capitolino per un ragazzo che, con 4 gol in 9 presenze di Serie B, sta confermando quanto di buono si era già intravisto nelle giovanili scaligere e nel suo precoce esordio in massima serie.
L’operazione, va detto subito, non è imminente: Cisse rimarrà al Catanzaro fino al termine della stagione, e la società calabrese se lo godrà senza interferenze. Il prestito secco dall’Hellas Verona, che nel luglio scorso ha blindato il giocatore con un rinnovo contrattuale fino al 2029, prevede infatti che il ragazzo completi il suo percorso di crescita in Calabria, sotto la guida di Alberto Aquilani, tecnico che di giovani talenti se ne intende eccome. E i numeri, d’altronde, parlano chiaro: oltre ai gol, Cisse vanta una media voto di 7,50, la migliore della squadra secondo le valutazioni statistiche di Sofascore, e ha già guadagnato la chiamata in Nazionale Under 21 da parte di Silvio Baldini, a testimonianza di un impatto che va oltre le semplici statistiche.
Alphadjo Cisse: Un prospetto moderno e duttile
Ciò che rende Cisse particolarmente appetibile per un club come la Roma è la sua duttilità tattica. Trequartista di ruolo, destro naturale alto 181 centimetri, il giovane italo-guineano può ricoprire diverse posizioni nel reparto offensivo: seconda punta, esterno sinistro d’attacco, persino mezzala avanzata all’occorrenza. Una versatilità che, unita a qualità tecniche sopra la media — dribbling secco, visione di gioco, capacità di rifinitura e un tiro da fermo che già ai tempi dell’infanzia faceva parlare di sé — lo rende ideale per i sistemi di gioco moderni, dove la fluidità dei ruoli è ormai un requisito imprescindibile. Gian Piero Gasperini, che ha costruito gran parte delle sue fortune sulla valorizzazione dei giovani, apprezza particolarmente questo tipo di profilo: rapido, tecnico, con margini di crescita ancora amplissimi e una personalità che, nonostante i soli 18 anni, gli permette di reggere la pressione della cadetteria senza accusare il peso dell’età.
Il valore di mercato del giocatore è in costante ascesa: da 1 milione di euro a inizio stagione è già raddoppiato a 2 milioni secondo gli ultimi aggiornamenti di Transfermarkt, e la sensazione è che, se il rendimento dovesse mantenersi su questi livelli, la cifra sia destinata a lievitare ulteriormente. Una crescita che rientra perfettamente nella strategia del direttore sportivo del Catanzaro, Ciro Polito, che in estate ha costruito una rosa sempre meno dipendente dai prestiti secchi (solo 4 su 17 operazioni in entrata) e sempre più orientata alla proprietà e alla capitalizzazione futura. Cisse rappresenta, in questo senso, un’eccezione giustificata: un prestito secco sì, ma con il potenziale per diventare una vetrina straordinaria sia per il giocatore che per il club proprietario.
Catanzaro, una scuola di talenti
Il percorso di crescita di Cisse a Catanzaro non è casuale. La società calabrese, negli ultimi anni, ha dimostrato di saper lavorare con attenzione sui giovani, offrendo loro un contesto competitivo ma protetto, lontano dai riflettori più accecanti della Serie A ma abbastanza sfidante da testarne le qualità. E il trequartista trevigiano sta dimostrando di saper sfruttare al meglio questa opportunità: titolare inamovibile nello scacchiere di Aquilani, sta contribuendo in modo determinante al cammino delle Aquile in Serie B, trascinando i compagni con giocate di qualità e gol decisivi, come la doppietta rifilata alla Reggiana che lo ha portato nella Top 5 della Lega B per rendimento al fantacalcio.
Per i tifosi giallorossi calabresi, Cisse è già diventato un punto di riferimento: la sua capacità di accendersi nei momenti chiave, unita a una mentalità che non conosce timidezza, lo ha reso uno dei beniamini del Ceravolo. E se la Roma dovesse davvero affondare il colpo, la soddisfazione sarebbe doppia: vedere crescere un talento in casa e, al tempo stesso, sapere che il percorso fatto a Catanzaro è stato determinante per portarlo ai palcoscenici che contano.
Prospettive e mercato
L’interesse della Roma per Cisse non è un fulmine a ciel sereno. Da tempo, la dirigenza capitolina — con Florent Massara a orchestrare le operazioni di mercato — ha impostato una strategia basata sulla valorizzazione dei giovani talenti, puntando su profili in grado di crescere e diventare pedine centrali del progetto tecnico. Cisse rientra perfettamente in questa filosofia: un investimento sostenibile, un potenziale importante, e la possibilità di anticipare la concorrenza che, inevitabilmente, si farà avanti se il ragazzo dovesse continuare a brillare. L’incontro di venerdì scorso a Trigoria è stato un primo passo concreto, un modo per sondare il terreno e capire la fattibilità dell’operazione. Il Verona, proprietario del cartellino, osserva con attenzione ma non chiude le porte: di fronte a un’offerta congrua, la cessione resta un’opzione sul tavolo, soprattutto se il giocatore dovesse esprimere la volontà di fare il salto in una big.
Nel frattempo, però, il presente di Cisse è tutto giallorosso: quello del Catanzaro, che se lo godrà fino a fine stagione senza distrazioni, con la speranza che il suo talento possa trascinare la squadra verso obiettivi ambiziosi. E chissà che, a giugno, guardando indietro, i tifosi delle Aquile non possano dire di aver avuto tra le proprie fila uno dei colpi più importanti del mercato italiano. Intanto, la Roma osserva, valuta, e aspetta il momento giusto. Perché i talenti veri, come Cisse, si riconoscono subito. E vanno presi prima che sia troppo tardi.
