Al termine della sfida dello stadio Ceravolo, valida per l’ottava giornata di Serie B, Matteo Andreoletti non ha nascosto la propria soddisfazione per i tre punti conquistati dal suo Padova sul campo del Catanzaro. Una vittoria che vale doppio per i biancoscudati, arrivata dopo due prestazioni deludenti sotto il profilo dei risultati e firmata dal gol di Perrotta al 32′ e dalla straordinaria parata su rigore di Fortin, capace di neutralizzare il penalty di Iemmello. Come riportato da TuttoMercatoWeb.com, il tecnico veneto ha analizzato in conferenza stampa un successo costruito con umiltà e sacrificio, qualità indispensabili per uscire indenni da un confronto diretto tra due squadre assetate di punti.
Una gara dai mille volti
L’analisi tattica di Andreoletti ha messo in evidenza la complessità di una partita che ha assunto diverse fisionomie nell’arco dei novanta minuti. “Ci sono state più partite all’interno della stessa”, ha dichiarato l’allenatore biancoscudato, sottolineando come l’approccio aggressivo del Catanzaro nella fase iniziale avesse messo sotto pressione i suoi con una serie impressionante di calci d’angolo.
Il vantaggio ottenuto proprio su palla inattiva ha rappresentato la svolta dell’incontro, modificando gli equilibri e costringendo i calabresi ad aumentare i giri del motore alla ricerca del pareggio. Nonostante il punteggio favorevole, i giallorossi hanno continuato a creare situazioni pericolose, come dimostrano le conclusioni tentate che hanno trovato l’opposizione della retroguardia veneta, brava a difendere con ordine e compattezza.
La gestione della fase finale ha richiesto quella che Andreoletti ha definito “grande sofferenza e umiltà”, caratteristiche che la squadra ha saputo esprimere nel momento più delicato della contesa. Sul piano tattico, il Padova si è concentrato nel limitare le traiettorie tra le linee che rappresentano il pane quotidiano del gioco del Catanzaro, abituato a sfruttare i propri elementi tecnici per scardinare le difese avversarie. La capacità di difendere stretti e di impattare efficacemente i traversoni avversari ha rappresentato l’arma vincente per blindare il risultato e portare a casa tre punti fondamentali per la classifica.
L’importanza dei cambi e l’autocritica
Particolare soddisfazione il mister ha riservato all’apporto dei subentrati, protagonisti di uno spirito di sacrificio che ha fatto la differenza nei minuti cruciali. I cambi operati dalla panchina hanno permesso al Padova di mantenere intensità e freschezza atletica, elementi determinanti per gestire l’assalto finale degli avversari. Parallelamente, Andreoletti non si è sottratto all’autocritica per l’ammonizione rimediata in panchina durante il match, la prima della sua stagione. “Devo essere più razionale in panchina”, ha ammesso con onestà il tecnico veneto, spiegando che le proteste erano rivolte più verso i propri collaboratori che verso il quarto uomo. Una promessa di maggiore controllo emotivo che testimonia la professionalità e la capacità di mettersi in discussione di un allenatore che vuole essere d’esempio per il gruppo.
Dedica speciale ai tifosi biancoscudati
La chiusura delle dichiarazioni post-gara ha riservato spazio per un pensiero speciale rivolto al cuore pulsante della squadra. “Straordinari i tifosi, dedichiamo a loro questa vittoria”, le parole con cui Andreoletti ha voluto ringraziare i sostenitori che hanno affrontato la lunga e faticosa trasferta calabrese per sostenere i propri beniamini. Un legame profondo quello tra squadra e curva, elemento fondamentale in una stagione che richiede compattezza e unità d’intenti per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Con questo successo esterno il Padova sale a quota 11 punti in classifica, portandosi a ridosso della zona playoff e conquistando la seconda vittoria in trasferta del campionato. Domenica prossima l’appuntamento sarà all’Euganeo contro la Juve Stabia, match che potrebbe coincidere con l’esordio del Papu Gomez tra i biancoscudati.