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venerdì 19 Dicembre 2025

Antonio Raione, il motore atletico del Catanzaro

All’ombra dello stadio Nicola Ceravolo, tra il rumore dei palloni che rimbalzano e il ritmo cadenzato dei respiri dei giocatori, c’è una figura discreta ma essenziale. Si chiama Antonio Raione, catanzarese, professore di scienze motorie e oggi preparatore atletico del Catanzaro allenato da Alberto Aquilani. Il suo lavoro non appare nei tabellini o nei riflettori post-partita, ma pulsa nel passo deciso di Pietro Iemmello, nella resistenza di Nicolò Brighenti, nella brillantezza dei giovani lanciati in prima squadra. È il “professore del movimento”, l’uomo che trasforma i corpi dei giocatori in strumenti di equilibrio e potenza.

Dalle aule alle panchine

La storia professionale di Antonio Raione è quella di un uomo che ha saputo intrecciare competenza scientifica e passione calcistica. Laureato in Scienze Motorie, docente nei licei catanzarese — anche al prestigioso “Galluppi” — Raione ha sempre creduto nella dimensione educativa dello sport. Prima ancora di diventare uomo di campo, è stato un formatore, un costruttore di metodo. Poi il calcio professionistico lo ha catturato definitivamente: anni al fianco di Alberto Malesani, icona del calcio tattico anni Novanta, con esperienze tra Bologna, Genoa, Palermo e Sassuolo, dove Raione affinò tecniche di lavoro individualizzato, prevenzione infortuni e ricerca del gesto economico.


Il ritorno a casa

Il richiamo del giallorosso, per un catanzarese doc, non poteva restare inascoltato. Dopo anni, Raione rientra nel calcio, diventando prima preparatore della Primavera del Catanzaro, poi figura cardine dello staff tecnico della prima squadra. Contribuisce al doppio trionfo dell’Under 19, straordinario sigillo di una generazione cresciuta a ritmo di analisi posturali, circuiti di forza e consapevolezza motoria.​

Quest’estate, con l’arrivo di Alberto Aquilani in panchina, Raione è stato promosso nel team principale accanto ai colleghi Fabrizio Tafani e Fabrizio Besso: un riconoscimento di competenza e continuità. Il suo ruolo è quello di collante: dialoga con lo staff medico, coordina con i fisioterapisti, calibra i carichi con base dati GPS e testimonia quanto il Catanzaro sia ormai una realtà professionale di alto profilo.


Il visionario pragmatico

In un calcio sempre più ossessionato dai numeri e dagli algoritmi, Raione conserva un’anima artigiana. Non si limita a misurare parametri o frequenze cardiache: interpreta la fatica, distingue il malessere fisico da quello emotivo, plasma l’atleta in funzione della persona. È un uomo di campo e di cultura, che nel gennaio 2025 ha ricevuto anche l’incarico di Coordinatore regionale AIAC per la Calabria, con la missione di formare e aggiornare i preparatori atletici della regione.​


L’eredità e l’orizzonte

Nel panorama del calcio calabrese, Antonio Raione rappresenta una figura di riferimento, un ponte tra passato e futuro. Il suo lavoro non si misura soltanto in chilometri percorsi o in “accelerazioni sopra soglia”, ma nei gesti ritrovati dei giocatori reduci da infortunio, nella crescita visibile dei giovani del vivaio, nella fiducia che permea lo spogliatoio. È il simbolo silenzioso di un Catanzaro che ha saputo modernizzarsi senza perdere l’anima.

Nell’epoca dei droni e dei dati in cloud, Raione continua a guardare negli occhi gli atleti e a chiedere: “Come ti senti oggi?”. Una domanda che vale più di qualunque algoritmo. E mentre le Aquile di Aquilani cercano le svolta, il professore del Ceravolo resta lì, tra i coni e i cronometri, a ricordare che ogni passo verso la vittoria comincia con un battito ben allenato.


Il prossimo match con il Palermo dirà se la forma del Catanzaro riprenderà a crescere, ma una cosa è certa: finché dietro le quinte ci sarà Antonio Raione, l’anima atletica e scientifica delle Aquile resterà in mani sicure.

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