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martedì 23 Settembre 2025

Aquilani post Reggiana: “Il Catanzaro cresce, ma i dettagli fanno la differenza”

Quando parla, Alberto Aquilani non alza mai la voce. Ma le parole, dopo il 2-2 di Reggio Emilia, hanno il peso delle cose viste e vissute in campo. Nel post partita contro la Reggiana, il tecnico giallorosso ha raccontato la sua lettura del match e del percorso che il Catanzaro sta costruendo. Una conferenza che più che un elenco di dichiarazioni è sembrata un ragionamento a voce alta, di quelli che i tifosi apprezzano perché fanno capire il lavoro quotidiano dietro i novanta minuti della domenica.


“La partita più completa finora, ma ci manca il dettaglio”

Aquilani non nasconde di aver visto passi avanti: «Abbiamo fatto la partita più completa fino ad ora, c’era un po’ tutto quello che cerchiamo. Però per vincerla è mancato il dettaglio, il centimetro. In partite così il centimetro fa la differenza: non solo in un fuorigioco, ma nella cattiveria con cui si vanno a chiudere le azioni».

Il riferimento è chiaro: la squadra sta crescendo nella costruzione e nella qualità del gioco, ma nelle due aree qualcosa manca ancora. «Il calcio si decide lì: prendi gol quasi sempre dentro la tua area e li fai dentro quella avversaria. È lì che dobbiamo migliorare».


Tra crescita e rammarico

Il bicchiere, però, Aquilani lo vede mezzo pieno. «Perderla sarebbe stato troppo, questo è il quarto pareggio consecutivo ma io mi porto a casa i miglioramenti. Vedo giocatori che crescono, vedo condizione fisica in aumento, vedo più alternative in panchina».

C’è amarezza, certo, per come sono arrivati i gol subiti. «Il primo simile a quello incassato con la Carrarese, dove la risalita poteva essere più veloce. Il secondo uguale, dettagli che dobbiamo correggere se vogliamo portare a casa risultati». Dettagli che fanno la differenza tra un buon punto e una vittoria che avrebbe cambiato il passo del campionato.


Giovani e coraggio

A Reggio Emilia il Catanzaro ha chiuso con dentro due 2006 e un 2007. Una scelta che racconta molto del lavoro del tecnico: «I giovani li vedrete spesso, chi prima e chi dopo. Non guardo la carta d’identità: se stanno in campo è perché sono bravi. È normale ci sia qualche errore di inesperienza, ma ci danno linfa e qualità. Vanno sostenuti e coccolati, perché stanno dimostrando di essere giocatori veri».

Anche le scelte in corsa hanno seguito una logica chiara. «Favasuli era condizionato dall’ammonizione e dopo l’occasione sbagliata l’ho visto un po’ giù. Ho preferito Cassandro per non rischiare».


Cisse, il talento che sorprende

Il protagonista di giornata è stato senza dubbio Alphadjo Cisse: «Da quando è arrivato mi ha dimostrato di avere non solo qualità importanti, ma anche un’attitudine senza palla. Oggi lo si ricorda per la punizione e per la doppietta sfiorata, ma a me piace quello che fa senza palla. Ho visto tanti giovani forti: chi abbina entrambe le fasi diventa adulto prima, e lui ha questa capacità».

Aquilani invita però alla calma: «Va lasciato tranquillo, coccolato. È di proprietà del Verona, ma ora conta solo che ripeta prestazioni di questo livello».


Rispetto per la Reggiana

Chiusura con un pensiero agli avversari: «La Reggiana ha un approccio diverso, magari crede in un’altra idea di gioco, ma è una squadra che dà filo da torcere a tutti. Ha giocatori forti e un allenatore molto preparato. Io mi sono concentrato più sulla mia squadra, ma la stima c’è».


Un punto che racconta un percorso

Il Catanzaro non ha ancora vinto, è vero. Ma le parole di Aquilani lasciano la sensazione di una squadra in costruzione, che cresce a piccoli passi, con difetti da correggere e qualità da esaltare. Il pareggio di Reggio Emilia diventa allora più di un risultato: è una tappa in un percorso che passa attraverso i dettagli. E sono proprio quei centimetri che, prima o poi, il Catanzaro dovrà imparare a far girare dalla sua parte.

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