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venerdì 8 Agosto 2025

Catanzaro, Aquilani: “Piazza ideale per me. Non mi pongo limiti”. Noto: “Ci stiamo strutturando per la A”

Un’attesa lunga un anno, un corteggiamento discreto ma intenso, culminato oggi nell’ufficialità. Alberto Aquilani si è presentato alla stampa e alla tifoseria del Catanzaro come il nuovo allenatore, affiancato dal Presidente Floriano Noto. Un’apparizione che ha dissipato ogni dubbio e ha cementato un’unione che, come rivelato dallo stesso tecnico, era già stata sfiorata in passato e covava da tempo in un reciproco apprezzamento. Il feeling tra l’ex centrocampista della Nazionale e la realtà giallorossa emerge fin dalle prime battute, promettendo un connubio fatto di identità, ambizione e un calcio propositivo che, a quanto pare, è già nel DNA di questa squadra.

Una Scelta di DNA e di Cuore: La filosofia di Aquilani incontra l’identità giallorossa

“Questo matrimonio si doveva fare”, ha esordito Mister Aquilani, sottolineando un legame con il Catanzaro che “in maniera anche indiretta” sentiva da diversi anni, fin dai tempi della Serie C. Una connessione profonda, dettata da un’affinità con “una squadra, un club, una città, una tifoseria che si avvicina tanto a quello che penso io, a quello che provo io e quello che intendo io”. La scelta di Aquilani è stata motivata, come spiegato dal Presidente Floriano Noto, dal fatto che “quel tipo di gioco che ha in testa Aquilani […] è un tipo di gioco che a noi piace come società” e, soprattutto, “che è nel DNA dei nostri calciatori”. Noto ha ricordato l’iniziale “impasse” della scorsa stagione, quando mister Caserta ha dovuto adattarsi alle caratteristiche della rosa, suggerendo che Aquilani troverà “una strada già ben tracciata”.

Il tecnico ha poi chiarito la sua filosofia di gioco, improntata a un calcio offensivo e aggressivo: “Noi giochiamo per vincere le partite, tutte le partite che giochiamo le giochiamo per vincere”, ha affermato, pur riconoscendo che non esiste un modulo vincente universale. L’idea è quella di “creare e di formare una squadra che vuole incidere e vuole scegliere il modo in cui deve cercare di vincere”, senza subire l’avversario. Un calcio che punta a migliorare i calciatori, far divertire il pubblico e che, pur essendo propositivo (“mi piace una squadra aggressiva, che gioca nella metà campo avversaria”), sa essere anche concreto e verticale. Aquilani ha posto l’accento sullo “spirito” della squadra, definendolo fondamentale e prioritario rispetto a tattica e tecnica. Quanto alla sua prima esperienza al Sud, il mister ha accolto il calore e la pressione come una risorsa: “Questo calore a me mi dà qualcosa in più, la pressione, io mi nutro un po’ di questo”.

Il Progetto del Presidente Noto: Sostenibilità, crescita e il sogno del centro sportivo

Accanto ad Aquilani, il Presidente Floriano Noto ha ribadito i principi cardine della gestione del Catanzaro, sottolineando la “serietà professionistica” che il club ha costruito e che oggi attira l’attenzione del mondo del calcio. Il Presidente ha chiarito la necessità di una gestione economicamente sostenibile, che passa anche attraverso la creazione di “plusvalenze” dalla vendita di calciatori. In questo contesto si inserisce la strategia sui giovani: “Dobbiamo innestare dei giovani, dei giovani bravi”, ha spiegato Noto, puntando a elementi che possano garantire minutaggio e, al contempo, rappresentare un valore per il futuro, distinguendosi da club con “fondo arabo o americano”.

Una delle rivelazioni più significative del Presidente riguarda l’ambizioso progetto di un “centro sportivo con 5-6 campi, con una foresteria, con una vita comune”. Questa “unica casa”, come l’ha definita Noto, è essenziale per integrare il settore giovanile (che quest’anno ha vinto la Supercoppa Primavera e ha conquistato la promozione) con la prima squadra, creando una “simbiosi” benefica per la società. Noto ha anche toccato il delicato tema del calciomercato, spiegando le difficoltà di avere la rosa completa in ritiro a causa dei calciatori che “aspettano fino all’ultimo di andarsene” e delle troppe partite giocate con il mercato aperto. Una situazione che il club ha cercato di mitigare, riducendo la percentuale di gare con il mercato attivo. Infine, il Presidente ha riaffermato l’apertura a nuovi investitori per condividere “rischi e vantaggi”, come nel modello Lecce, mostrandosi disponibile anche a un passo indietro per un “presidente super partes”.

Squadra che verrà: tra certezze, innesti mirati e la sfida della Serie B

Aquilani ha mostrato fiducia nel nucleo esistente: “Qui ci sono giocatori bravi, c’è un nucleo, un gruppo già esistente che è una base solida e importante”. Il tecnico ha preferito non fare paragoni con la squadra di Caserta, pur riconoscendo il buon lavoro svolto dal suo predecessore. Ha ammesso il “neo” della sua squadra del Pisa, che “ha subito troppi gol”, indicando la necessità di equilibrio tra fase offensiva e difensiva. Per quanto riguarda il mercato, Aquilani ha chiarito di aver già dialogato con il DS Ciro Polito per individuare i ruoli “mancanti”, smentendo la voce su Harder della Fiorentina (“l’ho letto sul giornale, non lo sapevo”). La rosa ideale, per il mister, “deve essere di 25 calciatori, non di più”, per evitare malumori. Il ritiro inizierà il 15 luglio, con il raduno in città qualche giorno prima. Aquilani ha anche presentato parte del suo staff: il secondo Cristiao Agnelli, il match analyst Alessandro Rubichini e il collaboratore tecnico Luigi Falcone, con i nomi dei preparatori ancora da ufficializzare. Immancabile la menzione di Pietro Iemmello, “un punto di riferimento” e amico per il mister. Riguardo al modulo, Aquilani predilige i “principi” ai “sistemi”, con la flessibilità di giocare “a tre o a quattro” a seconda delle caratteristiche della rosa e degli avversari. Almeno tre amichevoli verranno disputate in preparazione.

Verso una stagione ad alta intensità: Il Catanzaro, la sua identità e il sogno senza limiti

L’arrivo di Alberto Aquilani a Catanzaro, sotto l’egida di un Presidente Noto lungimirante, segna l’inizio di un’avventura che promette di essere tanto affascinante quanto sfidante. Il tecnico non si pone limiti (“voglio vincere tutte le partite”), pur consapevole delle peculiarità e delle difficoltà di una Serie B “strana” e “tipica”, dove la meritocrazia non sempre premia. La combinazione tra l’esperienza e la solidità del Catanzaro attuale e l’entusiasmo di una tifoseria unica, unita alla visione di un tecnico che crede nel gioco propositivo e nel valore dello “spirito” di squadra, crea un mix che alimenta l’attesa. Il progetto ambizioso di un centro sportivo e la strategia sulla sostenibilità e i giovani rafforzano la base su cui costruire il futuro. Il percorso è appena iniziato, ma la sensazione è che il nuovo Catanzaro di Aquilani abbia tutte le carte in regola per essere protagonista e continuare a far sognare la sua gente, cercando sempre di migliorare e di imporsi con il proprio marchio di fabbrica.

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