Bari era stata presentata, e giustamente, come una partita decisiva per il futuro immediato di squadra e soprattutto allenatore. Il Catanzaro veniva da quattro partite molto discusse, tre con Cittadella, Cremonese e Modena soprattutto per gli arbitraggi, mentre la trasferta di Salerno per un gioco offensivo praticamente nullo.
Riaggiorniamo la classifica, quella purtroppo reale che segna 9 punti in 9 partite, e mettiamoci dentro i 2 mancanti della trasferta con il Cittadella, quello della sconfitta interna con la Cremonese e altri due potenziali con il Modena, il cui finale dell’incontro è stato semplicemente incredibile, con due rigori netti negati, neanche valutati dal Var.
Quindi stiamo parlando di due punti certi negati per il gol, minuto 90, non convalidato a Pittarello e un punto per l’ammonizione non comminata ad Antov con la Cremonese che avrebbe consentito alla squadra giallorossa di giocare l’ultima parte di gara 11 contro 10 ed invece proprio nel finale subisce il gol della sconfitta.
La squadra avrebbe con certezza 12 punti e potenzialmente addirittura 14. Su questo argomento ci eravamo già espressi, alcuni non gradiscono e confondono i due piani di ragionamento. Ma una cosa é il gioco, di sicuro non soddisfacente in generale, altra cosa sono errori arbitrali determinanti, in particolare. I luoghi comuni, per inciso sempre detestabili, dicono che nel calcio gli errori si compensano sempre.
Ebbene, fino a quando la compensazione non sarà raggiunta, noi continueremo ad aggiornare la classifica, sperando solo che i torti subiti non aumentino. Ora torniamo alla trasferta di Bari e all’ennesimo pareggio, però questa volta diverso per prestazione e anche valore dell’avversario, ormai in serie positiva da sette turni consecutivi.
Primo tempo non esaltante, gol subito per una palla conquistata su Biasci, con un intervento al limite del regolamento, poi cross dal fondo a centro area, palla colpita malissimo da un attaccante barese che inganna Brighenti e diventa un cioccolatino per l’ accorrente Dorval, il quale insacca imparabilmente da distanza ravvicinata.
Il Bari dimostra di avere un centrocampo molto dinamico e preciso, con l’ex Maita che si conferma calciatore di livello, ma soprattutto con Benali che sfodera una prestazione super. Lasagna mette a dura prova fisicamente un ottimo e stoico Scognamillo, scelto come centrale della difesa a tre al posto di Antonini, con l’eterno Brighenti braccetto destro e il sempre presente Bonini con la stessa funzione a sinistra.
Centrocampo con Petriccione, Pontisso e Koutsoupias, esterni Situm e Compagnon che si dimostra però poco incline fare la fase difensiva. Di punta Biasci e Iemmello. Si rischia, una volta in svantaggio su diverse ripartenze avversarie , protagonisti principali Falletti e Sibilli, imbeccati splendidamente da Benali e Maita. Poi si prende il gioco in mano, si operano i cambi giusti, DAlessandro che spacca la partita in primis e La Mantia che controlla e lavora con maestria un pallone messo a centro area da Pompetti, per poi servirlo indietro a Iemmello che appena fuori area e con un rasoterra angolato, insacca alla destra di Radunovic.
Prima del gol un contropiede micidiale del Bari, con il Catanzaro proteso naturalmente alla ricerca del pareggio, non viene fortunatamente trasformato in gol da un Sibilli tanto impreciso, quanto veloce e intraprendente. Dopo il pareggio, D’Alessandro parte dalla metà campo giallorossa con una accelerazione potente e irresistibile, fa a fette centrocampo e tre quarti avversaria, poi porge una palla strepitosa a Iemmello che manca incredibilmente il raddoppio, calciando alla sinistra del portiere sul secondo palo, mentre il primo era completamente libero e irraggiungibile per l’estremo difensore barese.
Si chiude quindi sul risultato di parità, una gara che poteva vincere il Bari se avesse raddoppiato o anche triplicato, ma che poteva vincere anche il Catanzaro dopo l’ ingresso devastate di D’Alessandro, quello chirurgico di La Mantia e anche quello più che positivo di un Coulibaly lento, ma preciso ed elegante come un puma. Si è visto in campo finalmente Buso che però non ha potuto incidere nei pochi minuti che gli sono stati concessi. È subentrato anche Pompetti, ma questa non è una novità, lui è un titolare aggiunto, può partire dall’inizio o essere chiamato a gara in corso.
L’importante è l’apporto sempre positivo e a Bari ha anche fornito la palla che La Mantia ha poi lavorato magistralmente per il pareggio di Iemmello. Abbiamo quindi visto l’ingresso di cinque elementi del calibro di La Mantia al posto di Biasci, di D’ Alessandro al posto di Compagnon, di Pompetti al posto dell’ ammonito Petriccione, di Coulibaly al posto di Pontisso e in ultimo di Buso al posto di uno stremato capitan Iemmello.
Il modulo adottato è stato il 3 5 2 speculare a quello del Bari, con Bonini nella ormai collaudata funzione di equilibratore, tra difesa a tre o a quattro. Funzione e caratteristica che gli ha garantito la titolarità sin dal primo minuto in tutte e nove le partite sin qui disputate. Gli ingressi, devastante di D’Alessandro, decisivo di La Mantia per l’assist e molto positivo di Coulibaly, stanno portando molti tifosi a ritenere che debbano essere loro il titolari.
Le cose a nostro avviso non stanno esattamente così, La Mantia ha 34 anni e gradisce molto entrare a partita in corso, così può dare sempre il massimo quando la difesa avversaria è più stanca e la sua freschezza, unita alla forza fisica, più decisiva. Lo stesso D’Alessandro nel dopo partita di Bari, ha dichiarato che entrare a gara in corso e soprattutto nell’ultima mezz’ora con le squadre più allungate, costituisce un vantaggio per uno con le sue caratteristiche.
Quindi nulla di definitivo, l’allenatore é consapevole ormai delle peculiarità della rosa, evitiamo mugugni assurdi e non pretendiamo di sapere tutto e di fare anche la formazione. C’è gente che dopo l’inizio molto promettente di Pittarello, traversa in casa con la Carrarese e gol regolarissimo annullato con il Cittadella, lo voleva titolare al posto di Iemmello. E sono gli stessi che criticano con rabbia Caserta, non certo costruttivamente.
Anche noi non abbiamo lesinato critiche al mister, ma sempre nel rispetto dei ruoli. Ci sono infatti delle situazioni da tenere in debito conto: mercato iniziato in ritardo a causa delle note vicende con allenatore e dirigenti apicali, giocatori del calibro di Compagnon e Koutsoupias infortunati, Scognamillo stesso con un problema alla spalla, anche Iemmello prima di fermarsi per due turni, ha sempre giocato con un problema molto fastidioso al polpaccio.
Demba Seck e Buso, con quest’ultimo in grave ritardo di preparazione, arrivati sul gong del mercato, perché su Brignola pesava e pesa ancora una possibile incombente squalifica e I suddetti Compagnon e Koutsoupias erano indisponibili. Ora le cose sono molto più chiare e si comincia, con quasi tutti i calciatori a disposizione, a capire il reale potenziale di questa squadra.
Diamo atto a Caserta di non aver insistito più di tanto sul 4 2 3 1 e di aver approntato, grazie alla duttilita’ tattica di Bonini un affidabile 3 5 2, facilmente adattabile a 4 4 2, modulo che anche in corsa gli consente di impiegare i tanti esterni bassi, ma soprattutto alti che ha a disposizione. Al momento parrebbero in sovrannumero almeno tre elementi: Brignola, Volpe e Ceresoli.
Rimarrebbero come esterni alti, sia Demba Seck e Compagnon a destra che D’ Alessandro e Buso a sinistra. Non si può rinunciare a Cassandro come titolare basso a desta, quando Situm migra dall’altra parte e comunque rimane l’unico rincalzo a destra per il croato. A sinistra non si può non considerare il titolare under 21 Turicchia, unico esterno tutta fascia per doti atletiche e velocità, inspiegabilmente quasi mai impiegato, al momento.
Il centrocampo appare completo con il recupero totale di Koutsoupias, il ritorno dal breve infortunio di Pagano e l’inserimento graduale di Coulibaly. I tre si aggiungono al già titolarissimo Petriccione, unico calciatore sempre andato in campo sin dall’inizio insieme a Pigliacelli e Bonini. Gli altri due affidabilissimi senatori Pontisso e Pompetti completano un reparto di prim’ordine.
La difesa avrebbe bisogno di un centrale fisico e molto veloce, attualmente mancante o di addirittura due innesti, se le voci di una possibile partenza di Antonini fossero confermate.
Appaiono Intoccabili il rinato e sempre eterno Brighenti, insieme a Scognamillo e Bonini. Da considerare che anche Cassandro può essere utilizzato sia come esterno basso a destra nel 4 4 2, che come braccetto sempre di destra nel 3 5 2, avendolo già fatto al Como lo scorso anno e più volte. Il reparto punte è copertissimo con capitan Iemmello, Biasci, La Mantia e Pittarello.
Ai quali si aggiunge Buso, calciatore capace di fare con grande efficacia anche la seconda punta, oltre che l’esterno alto. Speriamo di aver contribuito a mettere un po’ d’ordine e di avere esplicitato con chiarezza problematiche e potenzialità. Ma soprattutto di aver contribuito a dare ai nostri lettori le informazioni più dettagliate e corrette possibili. Ora non rimane che ripartire con rinnovata convinzione e allora facciamolo, ripartiamo tutti insieme da Bari: società, dirigenti, staff tecnico, calciatori, addetti ai lavori e soprattutto tifosi.
Stringiamoci tutti intorno alla squadra, potremmo prenderci soddisfazioni insperate fino ad un paio di settimana fa. Le potenzialità ci sono tutte, facciamo il massimo, a fine anno tracceremo una linea. A gennaio dovranno essere sistemati i calciatori, non o poco utilizzati, ma anche integrata la difesa con almeno un elemento affidabile, fisico e veloce. Il resto verrà da sé.