Catanzaro riparte dal suo numero 9. È questo il filo rosso dell’intervento di Daniele Barone, voce di Sky Sport e profondo conoscitore della Serie B, ai microfoni di Radio Ciak nel programma “Ciak & Goal” condotto dal nostro Lorenzo Fazio. Il giornalista, pur sottolineando di non aver seguito per intero Catanzaro-Südtirol, ha messo subito un paletto: “Passano gli anni, cambiano gli allenatori, ma c’è una certezza: quella maglia con il 9 addosso si chiama Pietro Iemmello”. Ed è proprio da lì che parte la sua lettura del presente giallorosso: una squadra nuova, un tecnico nuovo, un esordio contro una formazione “di Castori, quindi mai semplice”, e un punto “da tenere stretto” per aprire il campionato.
Aquilani e la linea verde: perché può essere una strada credibile
Nessun “passo indietro” rispetto alle ultime stagioni. Per Barone il ringiovanimento avviato dal club è una scelta coerente con il profilo di Alberto Aquilani: “Se c’è un allenatore capace di guidare ragazzi giovani è lui: nel settore giovanile della Fiorentina ha fatto cose importanti, vincendo trofei”. La B, ricorda, è un torneo che premia chi abbina qualità, entusiasmo e guida tecnica chiara. Da qui la formula che, a suo giudizio, può reggere: “Giovani con talento e voglia di seguire l’allenatore, più qualche ‘vecchio’ di riferimento – e Iemmello lo è in tutto e per tutto –: magari non sarà garanzia di vittoria, ma è certamente efficace”. Barone chiede però ad Aquilani di “svelare meglio la propria identità tecnica”, perché dopo l’annata “abbastanza anonima” a Pisa questa è l’occasione per indirizzare davvero la sua carriera in panchina.
“Alzare l’asticella”: la frase del capitano letta come bussola per l’ambiente
Il passaggio più denso dell’intervista riguarda le parole pronunciate dal capitano dopo il pari del Ceravolo. “Iemmello – dice Barone – ha l’esperienza e la personalità per poter lanciare messaggi. Sa che questo può essere un anno delicato per il Catanzaro”. Il senso? Non una bacchettata, ma un invito ad allineare le ambizioni: “Dopo l’euforia della promozione e due semifinali playoff di fila, serve capire se la società vuole mettere basi ancora più solide per restare in alto. Le parole di Pietro mi sembrano un richiamo all’unità d’intenti: la squadra è cambiata e deve crescere, ma ha bisogno dell’aiuto di tutti – club, pubblico, città – per restare competitiva in Serie B”.
Sulle assenze di Brighenti, Petriccione o Di Chiara e sui possibili contrafatti, Barone è netto: primi turni troppo relativi per sentenze, impossibile una controprova. Cita l’esempio dell’Empoli “che ha lanciato un ragazzo della Primavera andato a segno due volte” per ricordare quanto la B sappia smentire i pronostici e ribaltare gerarchie in poche giornate.
Mercato, nuove regole e griglia: la B resta il campionato più imprevedibile
Capitolo calciomercato: Barone bolla come “follia” una finestra che chiude dopo l’inizio del campionato. “Gli allenatori lavorano con gruppi in divenire, i procuratori al telefono: meglio chiudere il giorno prima del via”. L’auspicio è che l’organico del Catanzaro si consolidi a ridosso della prima sosta, così da poter valutare davvero il potenziale. Promossa invece la nuova regola degli 8 secondi per i portieri: “Aiuta il gioco, taglia le perdite di tempo, alza ritmo e intensità”.
Sulla griglia promozione il giornalista mette il Palermo un passo avanti – “entusiasmo travolgente al Barbera e una rosa profonda con Inzaghi garanzia in panchina” – e individua nel Venezia di Stroppa un’altra candidata forte. Occhio poi a Empoli e al Monza, quest’ultimo chiamato a gestire la transizione societaria. Ma, come sempre, ci sarà la sorpresa (in positivo e in negativo): “È la bellezza della Serie B, il campionato più incerto e quindi più affascinante”.
La chiosa: prudenza ad agosto, giudizi a ottobre
Il metodo Barone è chiaro: “I primi verdetti lasciamoli a settembre-ottobre. Dopo 5-6 partite, con le rose definitive e un minimo di continuità, potremo leggere meglio i valori”. Nel frattempo, il messaggio per Catanzaro è duplice e pragmatico: proteggere il punto conquistato all’esordio – contro un avversario ruvido come il Südtirol – e accompagnare il percorso di Aquilani e dei giovani con pazienza e partecipazione. Perché, se la formula prenderà corpo attorno alla leadership di Iemmello, l’asticella potrà davvero alzarsi tutti insieme.