La curiosità di vedere la prima uscita probante della squadra giallorossa in precampionato era tanta e non ci siamo sottratti, l’abbiamo esaudita. Precisando che si giocava contro un avversario di serie A, con punti di riferimento collaudati da anni e con alcuni interpreti in possesso di una fisicità non comune, il Catanzaro ha palesato una condizione atletica non ancora al meglio ed una approssimazione tattica in parte prevedibile.
Una breve nota sul nuovo portiere Pigliacelli: molto reattivo nei pali e nelle uscite a terra, sicuro nel guidare i compagni e a manovrare con i piedi. Ma stabiliamo sin d’ora un dato: nelle uscite alte non sarà di certo superiore al già, in questo senso, lacunoso Fulignati, essendo alto appena 1,84, limite importante per un estremo difensore nel calcio moderno. L’impostazione a quattro dietro, ha fatto ricadere la scelta a sinistra su Bonini perché di piede mancino.
Il ragazzo ha dimostrato un’ottima fisicità nei corpo a corpo, oltre alla annunciata abilità nel gioco aereo. Totalmente inadatto a fare l’esterno a tutta fascia, si é disimpegnato come se fosse un braccetto di sinistra, cosa molto più indicata per un calciatore come lui. Sembrerebbe comunque altrettanto efficace come centrale di piede mancino di una difesa a quattro.
Sull’altra fascia ha giostrato da esterno basso il giovane Marcello Piras molto potente, ma ancora evidentemente acerbo. Brighenti e Scognamillo impiegati da centrali, hanno mostrato mestiere, ma anche difficoltà ad arginare avversari abbastanza rognosi e impegnativi. Nel secondo tempo Antonini ha vinto diversi scontri andando a duellare molto alto fuori dall’area, soprattutto sulle palle alte da rinvio. Si sono visti nel primo tempo diversi lanci lunghi che snaturano la squadra e tanti passaggi sbagliati, spesso corti, perché le distanze tra i reparti e i giocatori di centrocampo erano molto approssimative.
Nel secondo tempo, soprattutto dopo il raddoppio cagliaritano, la squadra ha dimostrato dei miglioramenti, grazie soprattutto a Volpe e la sua Intraprendenza, a Pittarello e la sua forza anche spalle alla porta, a Pontisso con la sua pulizia tattica, ma grazie soprattutto a Situm, il cui dinamismo e intelligenza hanno davvero giovato. Turicchia sarà prossimamente l’esterno di sinistra, sia in un assetto a quattro che a cinque,perchè quello è il suo ruolo e non si può assegnare ad elementi adattati.
Il centrocampo a due richiede movimenti perfetti a salire da parte della difesa, soprattutto gli esterni che avanzando la linea vanno a fortificare i due compagni in mezzo. Ma anche i tre davanti devono muoversi a fisarmonica, altrimenti si va in sofferenza, come è in effetti accaduto. Nel secondo tempo l’infortunio di Brignola ha portato Biasci a giostrare a destra alto per uno spezzone di gara, posizione totalmente inadatta, al limite può farlo a sinistra dalla sua mattonella preferita che gli consente di convergere a piede invertito con il destro.
Rimane l’aspettativa incoraggiante di vedere Iemmello e Pittarello duettare insieme, con il Capitano che possa giovarsi dei movimenti del compagno e con il nuovo arrivato che possa sfruttare le invenzioni del bomber giallorosso. Tra cessioni e calciatori andati via per fine prestito, abbiamo e stiamo ancora cercando di sostituire 13 calciatori. Ne abbiamo già acquistati 10, di cui il solo Morleo mandato a fare esperienza altrove. Quindi ai nuovi nove acquisti, vanno aggiunti i 12 rimasti in rosa della vecchia guardia, per un totale al momento di 21 calciatori.
Manca un esterno basso che possa giocare eventualmente su entrambe le fasce,il Dorval della situazione, avendo già in rosa Situm e Turicchia. Un centrocampista potente ma anche capace di manovrare, un tipo alla Segre del Palermo per intenderci, un calciatore offensivo, di classe, con piedi educatissimi tipo Della Morte e un attaccante di grande abilità aerea ma capace di venire incontro e anche di andare sull’esterno, tipo Moreo del Pisa, calciatore molto simile per caratteristiche al grande Mandzukic di militanza Juventina.
Se il nome di Segre è stato fatto solo per individuare le caratteristiche del possibile nuovo centrocampista, quelli di Dorval, Della Morte e Moreo, sono assolutamente voluti. I ragazzini che abbiamo in rosa sono già tanti, serve più affidabilità e mestiere con gli ultimi ritocchi. È come centrocampista suggeriamo ancora una volta Zuccon, alto 1,88, forte con i piedi e anche giovane, esattamente come Della Morte. La formula con un prestito o altro tecnicismo contabile, se si vuole, la si trova.
Una squadra arricchita da Dorval, Zuccon, Della Morte e Moreo farebbe un salto di qualità enorme. E se questi nomi fossero per assurdo tutti irraggiungibili, si vadano a prendere calciatori comunque di livello simile. Work in progress, attendiamo sviluppi e poi, come sempre, diremo la nostra con rispetto ma senza sconti.