Sei giorni per completare il quadro e consegnare ad Alberto Aquilani un Catanzaro più profondo e coerente con i suoi principi. Il conto alla rovescia è scandito dal termine ufficiale della sessione estiva – lunedì 1 settembre alle 20.00 – fissato dalla normativa federale per la stagione in corso. L’orizzonte è chiaro: un’ossatura già competitiva, da rifinire con innesti mirati in tre zone-chiave e con un’attenzione chirurgica all’equilibrio under/over del gruppo. (Fonte scadenze: Lega Pro/FIGC, comunicato date trasferimenti 2025/26).
Le priorità: tre tasselli per alzare il livello (e il ritmo)
Il primo indizio arriva dalle parole dello stesso Aquilani dopo il pari con il Südtirol: «Mi aspetto qualcosa che vada a pareggiare un po’ di forza e di gamba». Tradotto: servono profili che aumentino corsa, duello e intensità nelle due fasi. Qui la lista delle priorità condivise internamente:
1) Laterale basso “ibrido” – Un terzino capace di giocare a quattro in non-possesso e di stringere dentro in costruzione (in stile “inverted full-back”), per fluidificare il palleggio e proteggere le transizioni. Requisiti: piede “pulito” in uscita, tempi da mezzala nell’interno-campo, letture preventive. Utile su entrambe le corsie per dare respiro a Di Chiara e alternare Frosinini/Favasuli a seconda dei piani gara.
2) Centrocampista di gamba e fosforo – Con Pompetti ai box per la frattura della tibia (infortunio comunicato a fine ritiro), serve un profilo che alzi il pressing resistendo alle corse lunghe, ma sappia anche impostare pulito sotto pressione. Non un “mastino” e basta: meglio un 8/6 moderno che accorci, copra campo e verticalizzi in uno-due tocchi. (Contesto infortunio Pompetti: cronaca locale e riferimenti al comunicato del club).
3) Attaccante che attacca la profondità – Con Iemmello rifinitore e finalizzatore, il partner ideale è un profilo che allunghi le difese e liberi il capitano tra le linee. Alternativa: un esterno/seconda punta 1v1 che forzi l’uno contro uno e aumenti volume di strappi (utile anche a gara in corso).
Sul piano metodologico, tutto deve dialogare con l’idea tecnica di Aquilani – meno “numeri”, più principi, come ribadito in conferenza – e con la fisionomia di una squadra giovane che sta imparando a gestire anche il “fattore vento” del Ceravolo nelle scelte di build-up.
Reparto per reparto: cosa c’è, cosa manca, come cambierebbe il minutaggio
Porta e difesa. Pigliacelli resta riferimento tecnico (uscite alte, gioco coi piedi), mentre Antonini ha ripreso i gradi di leader. Gli under Frosinini e Verrengia danno energia. Un terzino evoluto però accorcerebbe la distanza fra idea e pratica nelle uscite dal basso, soprattutto contro pressioni uomo su uomo come quelle viste con il Südtirol. L’arrivo del laterale consentirebbe rotazioni più “a tre” in impostazione, senza forzare adattamenti costanti sugli esterni.
Mediana. Il doppio registro Petriccione–Pontisso garantisce tempi e pulizia, Rispoli (classe 2006) aggiunge corsa e coraggio tra le linee. L’innesto di un centrocampista box-to-box aumenterebbe il numero di recuperi alti e la capacità di risalire in conduzione, colmando parte dell’assenza di Pompetti (regista con volume). Qui l’equilibrio under/over è decisivo per non appesantire la lista e continuare a dare minuti ai 2006.
Tre-quarti e attacco. Nuamah e D’Alessandro offrono soluzioni diverse (strappo e esperienza), Buso e i 2006 (Cissé, Liberali) sono armi da sviluppo. L’eventuale punta di profondità – o un esterno forte nel dribbling interno – sposterebbe la squadra dieci metri più avanti e valorizzerebbe la qualità del capitano nell’ultimo terzo, dove i suoi gol pesano da tre stagioni. (Contesto leadership e continuità realizzativa di Iemmello).
Under/over: perché l’età conta (ma solo se serve al campo)
Il Catanzaro ha già inserito diversi under in pianta stabile – Rispoli, Cissé, Liberali, Oliviero – e la scelta di Aquilani di responsabilizzarli da subito ha una logica sportiva (ritmi, riaggressione, apprendibilità di principi) e patrimoniale. Il compito di Polito è non sovraccaricare il reparto con profili anagraficamente simili che si pestano i piedi. Questo per proteggere nel contempo lo zoccolo duro over (Pigliacelli, Pontisso, Petriccione, Brighenti, Iemmello) da usure e squalifiche sulla lunga distanza. L’obiettivo: una curva di minutaggio progressiva per gli under, senza snaturare i momenti-chiave del campionato.
Gli scenari: “piano A” e “piano B” entro il gong
Piano A – tre colpi funzionali.
- Terzino “inverter”: titolare immediato, alza il livello delle uscite e riduce gli errori forzati dal pressing.
- Mezzala dinamica: titolare/12° uomo per dare gamba-recupero e strappo box-to-box.
- Attaccante di profondità (o esterno 1v1): alternato a Pittarello/spostamenti di Iemmello da 9-½, più verticalità e attacchi allo spazio.
Piano B – due innesti e promozione interna.
- Laterale + mezzala come sopra, con valorizzazione “interna” di un giovane sulla tre-quarti (crescita guidata di Cissé o Liberali) per aumentare il carico offensivo senza forzare l’ultimo slot.
In entrambi i casi resta la priorità di non toccare la spina dorsale e di mettere i nuovi nelle condizioni di incidere subito: il calendario e l’inerzia emotiva della B non aspettano nessuno.
Ultimi metri, scelte che pesano
Il Catanzaro è nel pieno di una transizione identitaria: allenatore nuovo, gruppo ringiovanito, ambizione di restare stabilmente nella parte nobile della categoria. In questo quadro la settimana finale è meno “colpo di teatro” e più fine-tuning: scegliere tre pedine che aumentino ritmo, verticalità e tenuta nelle partite “sporche” tipiche della B. La rotta è tracciata – principi chiari, giovani responsabilizzati, zoccolo duro preservato – ora tocca a Polito chiudere il puzzle senza strappi. Perché a stagione iniziata, spesso, la differenza non la fa chi compra di più, ma chi compra meglio.