Banner rotante desktop
mercoledì 27 Agosto 2025

Calvarese boccia l’arbitro Giua: “Sul gol di Bonini fallo netto di Scognamillo”

Il pareggio spettacolare tra Catanzaro e Bari non si è chiuso soltanto con il 3-3 sul campo. Il post-partita si è acceso anche sul fronte arbitrale, soprattutto in merito al gol del momentaneo 2-1 firmato da Federico Bonini. Un episodio che ha alimentato discussioni tra tifosi, tecnici e addetti ai lavori. A fare chiarezza, o quantomeno a fornire una valutazione autorevole, è stato l’ex arbitro internazionale Gianpaolo Calvarese, che sul suo portale specializzato CalVar.it ha analizzato con attenzione l’azione incriminata. Il verdetto? Errore dell’arbitro Giua, con responsabilità anche da parte del VAR.

Il gol del 2-1 e le proteste del Bari

Siamo nel secondo tempo di Catanzaro-Bari, quando i giallorossi ottengono una punizione nella trequarti offensiva. Alla battuta va Petriccione, il pallone arriva in area dove Federico Bonini svetta e batte Radunovic, portando il Catanzaro in vantaggio per 2-1. L’esultanza giallorossa, però, è accompagnata da immediate proteste da parte dei giocatori del Bari, che lamentano una spinta di Scognamillo su Vicari proprio nel momento in cui il difensore barese sta per alzarsi in volo per contendere il pallone.

L’arbitro Giua lascia correre, il VAR non interviene, e la rete viene convalidata.

La moviola di Calvarese: “C’era fallo, rete da annullare”

Gianpaolo Calvarese non ha dubbi:

“Proteste in Catanzaro-Bari per la concessione del gol del 2-1 dei calabresi, segnato da Bonini. Il motivo delle polemiche è una spinta di Scognamillo ai danni di Vicari. Il difensore biancorosso prova a saltare proprio mentre il pallone sta per dirigersi nella sua zona; Scognamillo, disinteressandosi del pallone, lo spinge a due mani mentre è in aria.”

Secondo l’ex direttore di gara, oggi analista arbitrale e fondatore di CalVar.it, l’azione andava sanzionata:

“Si tratta di una spinta funzionale, sulla quale l’arbitro avrebbe dovuto fischiare la punizione per la difesa. Un errore doppiamente grave, perché sui contatti alti – dove conta soprattutto l’intensità – il VAR fa davvero fatica a intervenire.”

In altre parole: la decisione doveva arrivare dal campo, perché il contatto è evidente, ma non rientra tra quelli che il VAR può rettificare con certezza, specie in situazioni di valutazione soggettiva.

Il VAR e i limiti nei contatti di gioco

Il caso evidenzia una zona grigia dell’utilizzo del VAR, soprattutto su contatti fisici che riguardano la dinamica del salto e dell’equilibrio nei duelli aerei. L’intensità di una spinta, la volontarietà e l’effettiva influenza sull’azione sono spesso valutazioni che restano a discrezione dell’arbitro. E, come spiega lo stesso Calvarese, proprio per questo il VAR tende a non intervenire.

Si tratta di un aspetto particolarmente delicato, perché può determinare episodi decisivi — come accaduto in Catanzaro-Bari — senza però poter beneficiare di una revisione in campo. In questi casi, l’arbitro resta centrale, ma anche esposto a errori.

Un errore che pesa? Il contesto della gara

Il gol di Bonini ha ribaltato momentaneamente l’inerzia della partita, dando slancio al Catanzaro, che in quel momento sembrava in pieno controllo. È proprio a partire da quel gol che la partita è entrata in una fase ancora più emotiva, con il Bari che ha pareggiato e il Catanzaro che è tornato in vantaggio prima di subire il definitivo 3-3 nei minuti di recupero.

Nel calcio, è sempre difficile dire cosa sarebbe successo “se…”, ma è evidente che l’episodio abbia avuto un peso psicologico e tecnico notevole, specialmente per una squadra come il Bari, impegnata nella lotta per accedere ai playoff.

Una gara ricca di contenuti, anche oltre il risultato

Catanzaro-Bari ha confermato quanto la Serie B sia un campionato combattuto, dove ogni dettaglio può fare la differenza. Il gol di Bonini, la rete da antologia di Iemmello, l’ingresso brillante di Ilie, la tenuta emotiva del Bari e il finale thrilling rendono questa partita una delle più intense della stagione.

E anche il dibattito arbitrale — seppur acceso — dimostra quanto il calcio italiano stia vivendo un momento in cui la moviola è ancora uno strumento utile, ma non infallibile, e soprattutto quanto l’interpretazione soggettiva continui a essere determinante.

Tra errori umani e tecnologia, serve più chiarezza

L’analisi di Calvarese non è un atto d’accusa, ma un contributo tecnico che punta a migliorare la comprensione degli episodi chiave. Episodi come quello di Catanzaro-Bari evidenziano quanto sia importante formare gli arbitri per gestire al meglio le situazioni in tempo reale, proprio perché non tutte le situazioni sono “VAR reviewable”.

E al tempo stesso, ricordano a tifosi, dirigenti e media che l’errore umano fa ancora parte del gioco. Ma con maggiore trasparenza, spiegazioni autorevoli e dialogo costruttivo — anche grazie a figure come Calvarese — è possibile trasformare la polemica in cultura sportiva.

Articoli correlati

Ultimi articoli