Salernitana-Cesena si è conclusa con un pareggio, 1-1, ma il risultato è stato oscurato da polemiche scatenate dagli ultimi minuti della partita. L’arbitro Gabriele Scatena della sezione di Avezzano è finito al centro della bufera per due decisioni controverse negli ultimi istanti del recupero. Le proteste sono esplose principalmente per un gol segnato dal Cesena nell’ultimo minuto, annullato dall’arbitro poiché Scatena aveva già fischiato la fine dell’incontro. Ma cosa è successo davvero in quei minuti convulsi?
Il contesto: cosa è successo nel recupero
La partita tra Salernitana e Cesena, valida per l’undicesima giornata di Serie B, si è giocata tra intensità e determinazione da entrambe le parti, e la posta in gioco era alta. Durante i quattro minuti di recupero assegnati, il Cesena cercava disperatamente di segnare per portare a casa i tre punti. Al minuto 92, l’episodio cruciale: il Cesena era in possesso della palla, impegnato in un’azione d’attacco appena fuori dall’area di rigore della Salernitana, quando la palla è accidentalmente entrata in contatto con l’arbitro Scatena.
Secondo il regolamento, il gioco dovrebbe essere interrotto quando il pallone tocca un ufficiale di gara e una delle seguenti condizioni si verifica: l’azione cambia possesso, inizia un attacco promettente, o il pallone entra direttamente in porta. In questo caso, però, nessuna di queste situazioni si è verificata: la palla è rimasta in possesso del Cesena. Scatena, tuttavia, ha deciso di interrompere l’azione e di riconsegnare il pallone ai romagnoli, una scelta che ha subito fatto infuriare i giocatori della Salernitana.
Incredibile quanto successo nel finale di Salernitana-Cesena 😮
— DAZN Italia (@DAZN_IT) October 30, 2024
I romagnoli segnano il gol vittoria al 95′ ⚽
Ma l’arbitro aveva già fischiato la fine del match ❌🔚#SalernitanaCesena #SerieBKT #DAZN pic.twitter.com/RfIWdd9FJb
L’errore dell’arbitro: il possesso di palla non era cambiato
Il regolamento della FIGC, al punto 9, stabilisce che il gioco deve essere fermato solo in circostanze precise. Il Cesena, in questo caso, manteneva il possesso, e il contatto con l’arbitro non aveva influenzato l’azione in corso. Consegnando nuovamente il pallone al Cesena, Scatena ha fornito involontariamente un vantaggio agli ospiti, che si sono trovati in una posizione favorevole per creare un nuovo attacco. La decisione ha sollevato le proteste dei granata e del capitano Ferrari, che, in campo, ha espresso il suo disappunto gridando: “Non puoi! Non puoi!”. Anche i commentatori della telecronaca sono rimasti increduli di fronte alla scelta dell’arbitro.
Il gol a tempo scaduto e la decisione controversa
Arriviamo quindi al minuto 94, quando il Cesena segna quello che sembrerebbe essere il gol della vittoria. Tuttavia, il direttore di gara aveva già fischiato la fine del match, annullando di fatto la rete. Anche in questo caso, i giocatori del Cesena si sono scagliati contro l’arbitro, contestando che il fischio fosse arrivato troppo presto e in un momento in cui l’azione era ancora viva. Scatena è stato chiaro: “Ho già fischiato da mezz’ora”, è stata la sua risposta alle proteste degli ospiti.
Dalle immagini televisive, si vede chiaramente che Scatena aveva fischiato il triplice fischio prima che Shpendi del Cesena aggirasse Jaroszyński e concludesse in rete. Questa scelta, in linea con il regolamento, è stata formalmente corretta, ma ha comunque sollevato non poche polemiche poiché ha interrotto una possibile conclusione positiva per il Cesena.
L’interpretazione del regolamento: cosa dice la regola sul tocco dell’arbitro
Il regolamento è chiaro: il pallone deve essere considerato fuori gioco quando tocca un ufficiale di gara e porta a un cambio di possesso o avvia un’azione promettente. In questo caso, però, nessuna di queste condizioni si era verificata: il possesso era ancora del Cesena e l’azione non aveva subito una trasformazione tale da ritenersi “promettente” a seguito del contatto. Pertanto, interrompere il gioco in quel momento si rivela, da un punto di vista tecnico, una scelta discutibile.
L’errore di Scatena sembra quindi essersi consumato proprio nella scelta di interrompere un possesso che rimaneva invariato, e di riprendere il gioco consegnando palla a una squadra già in possesso, ma in una zona di campo più favorevole. Le proteste di Ferrari e della Salernitana si spiegano proprio alla luce di questa interpretazione, che potrebbe aver favorito il Cesena in modo ingiusto.
Le conseguenze della partita e il dibattito sulle decisioni arbitrali
Il pareggio finale lascia entrambe le squadre con un punto, ma le polemiche attorno a questa partita potrebbero avere ripercussioni sul proseguimento del campionato e sulla valutazione delle future designazioni di Scatena. La decisione dell’arbitro ha acceso un ampio dibattito sui social e tra i tifosi, con molti che chiedono chiarezza e una migliore applicazione del regolamento. In un campionato competitivo come la Serie B, episodi come questi possono pesare non solo sul morale delle squadre, ma anche sulla loro posizione in classifica.
La reazione dei tifosi e il futuro della tecnologia in campo
Questo episodio ha sollevato nuove domande sull’uso della tecnologia nel calcio e sull’opportunità di introdurre strumenti di supporto che possano aiutare gli arbitri a prendere decisioni corrette in situazioni delicate. Gli errori arbitrali sono parte del gioco, ma la possibilità di usare il VAR o altri sistemi di revisione video potrebbe ridurre situazioni simili in futuro.
La partita Salernitana-Cesena sarà ricordata non solo per il pareggio, ma soprattutto per le polemiche scatenate dal fischio anticipato di Scatena e dall’interpretazione discutibile del regolamento. Questo episodio evidenzia ancora una volta quanto sia importante una gestione accurata delle situazioni di gioco e quanto le decisioni degli arbitri possano influire sul risultato e sul clima all’interno del campionato.