C’è una frase che riassume tutto: “Avanti tutta. Felicissimo di essere tornato a vestire questi colori”. È bastato il post di Tommaso Cassandro per far esplodere il cuore dei tifosi del Catanzaro. Nessun giro di parole, nessuna sceneggiata social: solo la verità di un giocatore che quei colori li ha già sudati addosso e che sa bene cosa significhi indossare la maglia giallorossa.
Un ritorno nell’ultimo respiro di mercato
Il destino si è deciso all’ultimo giorno, con il prestito dal Como che ha riportato Cassandro al Ceravolo. Per lui non era un salto nel buio, ma un ritorno. La scorsa stagione, con mister Caserta, aveva messo insieme 32 presenze, 2 gol e 2 assist, crescendo partita dopo partita fino a diventare un punto fermo del girone di ritorno. Uno di quei terzini che non fanno rumore, ma che ogni allenatore vuole avere in campo.
Ora rieccolo, di nuovo a Catanzaro, accolto come chi torna a casa dopo un viaggio breve ma intenso.
Subentrato e subito dentro la partita
Contro la Reggiana, al Mapei, è stato gettato nella mischia a inizio ripresa, al posto di Favasuli. Cassandro non ha bisogno di presentazioni: sa come muoversi, conosce l’ambiente, conosce i compagni. La sua è stata una partita solida, senza fronzoli. Interventi puliti, qualche affondo, tanta attenzione. Non un colpo da highlights, ma la sicurezza di chi ti fa respirare quando la squadra ha bisogno di equilibrio.
E non è un dettaglio da poco: in un momento della gara dove il Catanzaro cercava di rimanere compatto, avere Cassandro in campo significava mettere un mattone in più su quella muraglia che Aquilani vuole costruire.
Il valore di un ritorno
Questa operazione di mercato racconta anche un altro lato della società. Non è un semplice “tappabuchi”, ma una scelta ragionata. Riportare un giocatore che conosce la piazza e che ha già dimostrato di poter fare la differenza significa puntare sulla continuità.
Cassandro non è più una scommessa: è un ragazzo del 2000 che sa cosa significa lottare in Serie B e che ha ancora margini enormi di crescita. Uno che ha lasciato il segno e che adesso vuole riprendere da dove aveva interrotto.
Un legame con la piazza
Il post Instagram è la dimostrazione più chiara: i calciatori possono cambiare maglia, spostarsi da una città all’altra, ma certi legami restano. Cassandro si è sentito a casa qui, e il pubblico lo ha percepito. Quelle parole – semplici e dirette – hanno riacceso la fiamma di un rapporto mai spento.
Non è un ritorno normale: è la continuità di una storia che aveva ancora delle pagine da scrivere.
Cosa aspettarsi adesso
Per Aquilani, averlo in rosa significa avere un’alternativa affidabile e pronta. Cassandro non deve ambientarsi, non deve imparare nulla di nuovo: conosce già il linguaggio della squadra. Sarà utile, e lo sarà subito.
Per i tifosi, invece, Cassandro rappresenta la certezza che la società guarda avanti ma senza dimenticare chi, in passato recente, ha già dimostrato di meritare fiducia.
Non serve esagerare con le parole: Cassandro è tornato e basta questo per dare peso al mercato giallorosso. Sarà il campo, come sempre, a parlare. Ma intanto quel post, semplice e diretto, ha già messo le cose in chiaro: questa maglia per lui non è un passaggio, è una seconda pelle.