L’aria dell’esordio porta sempre con sé quell’elettricità che scuote allenatori e calciatori, soprattutto quando in panchina siede un tecnico che ha fatto della concretezza un marchio di fabbrica. A due giorni da Catanzaro-Sudtirol, Fabrizio Castori ha affrontato in conferenza stampa i temi-chiave della partenza: condizione, identità tattica, profondità dell’organico e motivazioni. Parole misurate, ma dense, nel solco del suo lessico di campo. «La squadra si presenta in buone condizioni – ha spiegato –. Ogni inizio di campionato porta incognite sulla tenuta fisica e tattica: ci vorranno alcune partite per trovare il ritmo ideale. Fin qui abbiamo mostrato un buon livello di forma; le prossime sfide saranno impegnative e ci aiuteranno ad affinare ulteriormente il ritmo gara». Per il Catanzaro di Alberto Aquilani è un indizio prezioso: il Südtirol arriverà al “Ceravolo” con la solita compattezza, ma con la consapevolezza che i giri del motore, com’è fisiologico ad agosto, debbano ancora salire.
Condizione e ritmo: un cantiere aperto ma solido
Castori non fa mistero di considerare la gestione della condizione il primo grande tema dell’avvio. Sottolinea come il gruppo abbia lavorato bene e come il test di Coppa Italia abbia portato minuti veri nelle gambe, ma rivendica la necessità di entrare presto nel flusso della competizione: «Saranno necessarie alcune partite per raggiungere la nostra miglior versione». Tradotto: linee corte, aggressione sulla seconda palla e ferocia nei duelli – la grammatica castoriana – ci sono; la continuità di intensità per novanta minuti è il passo successivo. Il messaggio al Catanzaro è chiaro: nonostante qualche inevitabile assestamento, il Südtirol cercherà subito di alzare l’asticella dei contrasti e delle transizioni, nel tentativo di indirizzare l’inerzia del match sul terreno congeniale al proprio allenatore.
Identità e automatismi: «Non si stravolge ciò che funziona»
Il passaggio centrale della conferenza è la dichiarazione di continuità tecnica. «Il nostro approccio tattico rimane coerente con quanto adottato dalla scorsa stagione – ha precisato Castori – perché credo fermamente negli automatismi di squadra. Ci adattiamo alla condizione dei singoli, ma l’identità del gruppo non verrà stravolta». È il cuore della proposta dell’allenatore marchigiano: principi chiari, codifiche consolidate, più attenzione alle relazioni fra reparti che alle velleità di sistema. Niente strappi, semmai aggiustamenti mirati in funzione degli interpreti. Per il Catanzaro questo significa prepararsi a una partita in cui il Südtirol cercherà di tenere il campo con ordine, proteggendo il centro, forzando i giallorossi sulle corsie e puntando sulla continuità delle pressioni per sporcare l’uscita dal basso. Gli automatismi, in agosto, valgono oro: riducono l’errore, accorciano i tempi di lettura e aiutano a governare quelle fasi in cui la condizione non è ancora al top.
Profondità dell’organico e fame: «Scelte ponderate, motivazioni alte»
Sul tema-rosa Castori è lineare. «Sono soddisfatto dell’organico. Le scelte sono state ponderate per garantire continuità tattica e di gruppo. Non tutti saranno al cento per cento nelle prime settimane, è normale, ma l’inizio di un nuovo campionato porta motivazioni forti e si percepiscono». È un passaggio che racconta bene il lavoro dell’ultima parte di estate: stabilità, profili funzionali, competitività interna. Da qui un doppio effetto: da un lato la possibilità di ruotare senza snaturare; dall’altro la spinta competitiva che alza il livello dell’allenamento e offre, già a Catanzaro, alternative per leggere la partita nei suoi snodi. È il terreno in cui Castori storicamente sa muoversi: chiedere tanto a tutti, con compiti chiari e semplicità esecutiva, così da restare sempre dentro il piano gara.
Le ricadute sul match del “Ceravolo”
Le parole del tecnico biancorosso orientano la lettura dell’esordio. Il Südtirol proverà a incanalare la gara su duelli e seconde palle, evitando la partita a campo lungo, e a lavorare sulle ripartenze pulite dopo riconquista. Il Catanzaro – reduce dalla coppa contro il Sassuolo – dovrà alzare la qualità del primo passaggio, far correre lateralmente la pressione ospite e isolare gli esterni per aprire varchi centrali alle mezzepunte. Nella visione di Castori, l’ordine viene prima del resto: per questo la fase senza palla degli altoatesini, spesso in 5+3 stretti nella propria trequarti con aggressione immediata sul portatore, sarà la chiave per raffreddare il palleggio giallorosso e trasformare ogni recupero in un’occasione per risalire il campo.
C’è poi il tema-ritmo. Se, come spiega l’allenatore, la miglior gamba arriverà strada facendo, la gestione dei momentidiventa decisiva. All’inizio e subito dopo l’intervallo, quando le partite d’agosto s’accendono e si spengono per ondate, il Südtirol cercherà di alzare l’intensità e di togliere campo ai costruttori di Aquilani. Nei corridoi laterali, dove il Catanzaro ama sviluppare combinazioni rapide, i biancorossi punteranno a raddoppiare con ordine, scegliendo il tempo dell’uscita per non scoprire il lato debole. L’obiettivo tattico, in sintesi, è portare la partita sui binari della concretezzae farne una prova di resistenza mentale.
Un messaggio alla squadra, uno al campionato
Dietro la sobrietà della conferenza si intravede la solita bussola castoriana: lavoro, semplicità, coesione. La soddisfazione per l’organico e l’enfasi sugli automatismi sono anche un messaggio al gruppo: fiducia concessa, responsabilità richiesta. L’altro messaggio guarda oltre Catanzaro: «Le prossime sfide saranno impegnative». È un promemoria per la Serie B di quest’anno, che torna ad essere una giungla tecnica con tante piazze ambiziose e diversi modelli di gioco. Portare a casa punti già alla prima non è solo carburante per la classifica: è la conferma che la rotta, tracciata nei mesi estivi, è quella giusta.
Nessun proclama, nessuna forzatura. Fabrizio Castori ha scelto di presentarsi al Ceravolo con le certezze di sempre: condizione in crescita, identità preservata, gruppo affamato. Sta qui la sostanza di un esordio che promette equilibrio e battaglia. Per il Catanzaro sarà una prova di qualità, per il Südtirol una verifica del metodo: poche parole, molti fatti. Il resto lo dirà il campo, dove ogni automatismo si misura in centimetri e in secondi, e l’esperienza del tecnico marchigiano può ancora pesare come un macigno.