Al “Nicola Ceravolo” è finita 1-1, con il Catanzaro salvato da una prodezza di Pietro Iemmello nella ripresa. Nel dopopartita, il tecnico del Südtirol, Fabrizio Castori, ha letto la partita con la franchezza che lo contraddistingue: soddisfazione per la prestazione, rammarico per il risultato e una carezza—tinta d’amaro—al capitano giallorosso, capace di inventarsi il gol che ha negato ai biancorossi il colpo esterno nella prima giornata di Serie B 2025-26.
«Li abbiamo tenuti lontani dall’area: poi Iemmello ha fatto la differenza»
Castori ha rivendicato l’atteggiamento coraggioso dei suoi: «Abbiamo pressato molto alto, senza permettere quasi mai al Catanzaro di avvicinarsi alla nostra area». La chiave, per il tecnico marchigiano, è stata la pressione sulla prima costruzione giallorossa e la densità sulle corsie. Tutto ha funzionato, fino alla giocata che ha spezzato l’equilibrio tattico: «Loro hanno un fenomeno come Iemmello, capace di gol incredibili come quello visto stasera. Senza quella invenzione, avremmo vinto. E, a mio avviso, anche con merito».
Dentro il ragionamento, un dato che Castori mette sul tavolo a sostegno della sua tesi: «Abbiamo calciato 12 volte e segnato una sola rete; il Catanzaro ha fatto 2 tiri e un gol. Nel calcio contano i gol, cioè la qualità della finalizzazione». La differenza, dunque, non nella mole di gioco, ma nella precisione dell’ultimo tocco.
«Arbitro? Meglio sorvolare. Noi e loro fedeli ai nostri principi»
Sollecitato sugli episodi dubbi, Castori ha scelto la strada della misura: «Ci sono momenti in cui ognuno la vede a modo suo. Meglio non parlarne, tanto non si risolve nulla—anche se, a volte, certe situazioni fanno innervosire». Nessuna polemica, quindi, e un passaggio sportivo anche sull’avversario in panchina: «Differenza di esperienza con Aquilani? Non saprei. Anzi, vorrei essere al suo posto per avere qualche anno in meno… Scherzi a parte, non mi piace parlare dei colleghi: sia noi sia loro abbiamo giocato secondo i nostri principi».
Il messaggio è chiaro: il Südtirol ha seguito il suo copione—linea alta, recupero palla immediato, verticalità—e lo ha fatto «benissimo», per dirla con Castori, specie considerando che si trattava del debutto: «C’è soddisfazione per la gara, interpretata in questo modo già alla prima giornata».
«Resta il rammarico: abbiamo costruito, sprecato e raccolto meno»
Il leitmotiv della conferenza è il rammarico per quanto lasciato per strada: «Dispiace, perché dopo aver calciato tanto verso la porta abbiamo anche sprecato. Meritavamo qualcosa in più». Ma l’allenatore biancorosso guarda avanti con pragmatismo: «Nel corso della stagione ci saranno partite in cui meriteremo meno e porteremo a casa di più». È la legge non scritta del campionato—e Castori, con la sua esperienza, la conosce bene.
Nel segno della concretezza, le parole di Fabrizio Castori sono una dichiarazione d’intenti: il Südtirol già riconoscibile, organizzato nel pressing e nella transizione, competitivo anche in un Ceravolo sold-out e acceso. Per il Catanzaro, il punto arriva grazie a una giocata da campione che ricorda quanto ogni dettaglio pesi in Serie B. Per entrambe, la prima pagina del campionato racconta identità tecniche chiare: sarà lungo, sarà duro, ma i segnali nel prologo dicono che nessuno farà sconti.