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giovedì 21 Novembre 2024

Catanzaro affetto da pareggite, anche se in questo torneo (forse) non è da considerarsi come una “brutta malattia”

Ancora un pareggio, il terzo consecutivo e il nono in tredici giornate disputate per i ragazzi di mister Caserta che, domenica scorsa, hanno impattato stavolta sul campo della Reggiana.
Questa volta però, sebbene l’impegno e la determinazione non siano mancati come sempre, la gara ha innescato alcuni interrogativi; il primo, come accade sempre in caso analoghi, è il gioco a dover essere modificato, i suoi interpreti oppure addirittura il suo “direttore d’orchestra”? (ipotesi, a mio avviso, da paragonarsi quasi come una bestemmia)

A mio personalissimo parere, per quanto in effetti possa contare, occorre solamente stare vicino alla squadra senza esercitare alcuna pressione, proprio perché il campionato si trova solamente alla sua tredicesima puntata, con la consapevolezza che questo torneo – come accade ogni anno – si decide in primavera. La gara di Reggio Emilia va analizzata comunque in maniera complessiva, evidenziando macroscopicamente sia il cattivo approccio dei giallorossi (come ammesso anche dallo stesso tecnico ex Juve Stabia) e sia la grande reazione di Iemmello e compagni, capaci di rimontare un doppio svantaggio, cerando anche di ottenere l’intera posta in palio. Questo significa oggettivamente che la squadra sta facendo, specie nelle ultime uscite, quei piccoli e costanti passi in avanti verso una collocazione definitiva di squadra quadrata e difficile da affrontare.

Tuttavia una domanda potrebbe sorgere spontanea da parte di qualcuno. Nessun accorgimento dovrà essere effettuato? Questo, per quanto riguardi essenzialmente il lavoro del mister e nessuno si sognerebbe minimamente di entrare nei suoi confronti, da profani si potrebbe immaginare di consigliare magari un atteggiamento iniziale di minore prudenza, provando magari ad iniziare le gare tentando di proporre alternative allo schieramento iniziale. Un altro piccolo suggerimento potrebbe essere magari, ovviamente di fronte ad un avversario prudente, quello di proporre una difesa a quattro, con due mastini a centrocampo che consentirebbero magari l’impiego di calciatori con caratteristiche più offensive e con un maggiore raggio di azione (Buso e Seck?).

Ci tengo ad evidenziare come tuttavia queste sono solamente idee buttate giù dal sottoscritto che non ha neanche la patente nautica… figuriamoci quella di allenatore!
In ogni caso l’unica cosa da fare a mio avviso, specialmente ora, sarebbe quella di stringersi attorno alla squadra sempre di più, visto che i tre prossimi impegni (Mantova e Brescia in casa e Genova contro la Sampdoria in trasferta) potrebbero rappresentare quella svolta da tutti auspicata.

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