Tante le pretese, tanti i nomi e le voci di corridoio che giravano nel capoluogo calabrese, in vista del condottiero che avrebbe dovuto guidare l’ armata giallorossa. E dunque dopo un primo anno di B focalizzato sul dominio del gioco e un secondo meno spettacolare ma con tanto cuore in campo, sulla panchina delle aquile siederà un nome diverso, ma non inaspettato.
L’umore della tifoseria
Diversa l’accoglienza per Alberto Aquilani, allenatore che quando venne a Catanzaro apprezzò tantissimo non solo il modus operandi di Vivarini e della società, ma anche il calore trasmesso dai tifosi del Ceravolo. Se non si ha memoria a breve termine, bisogna ammettere che all’arrivo dei due tecnici precedenti ci fu un po’ di scetticismo; diverso invece l’approccio per il tecnico romano, forse già un po’ conosciuto, forse abile nel farsi già ben volere dal territorio locale
Le parole di Aquilani
Arrivato con un entusiasmo fuori dal comune, durante la conferenza di presentazione, il mister si sofferma su punti che probabilmente saranno fondamentali al fine di raggiungere più obiettivi possibili. Le parole seguenti: “voglio una squadra che attacchi molto alta, vada a pressare e non si faccia mai sottomettere dal gioco avversario. Mi sento legato a questa piazza perché ha un concetto di calcio molto simile al mio; cercheremo di colmare quelli che potrebbero essere i limiti, ma almeno per ora vedo solo del positivo”.
Dove può arrivare questa squadra?
Il Catanzaro c’è e il presidente Noto ha dimostrato ancora una volta che pur disfandosi di nomi importanti come Quagliata, Situm e Compagnon, sa trovare la quadra e colmare sempre un pezzo di quel puzzle che entro fine agosto dovrebbe essere perfezionato. I nomi caldi sono per ora quelli di Frosinini, Marietta, Alesi (ad un passo) e Bastoni, contando che il primo luglio arriverà Seha, uno dei primi colpi piazzati.
Dunque per ora ci sono dei buchi da tappare: una difesa da svernare, un centrocampo da irrobustire, delle fasce vuote e sicuramente un maggior sostegno a fianco di re Pietro, considerando che un altro nome caldo di mercato è quello di Biasci.
Le somme si tirano sempre alla fine, ma questo potrebbe essere un altro campionato di livello per le aquile; c’è grande fiducia per l’ex Pisa, il quale ha dimostrato di avere idee interessanti e innovative che potrebbero tramutarsi in risultati positivi e bel gioco. Troppo presto e sicuramente non sarebbe coerente parlare delle categoria più alta, ma il tutto dipenderà sia dalla costruzione di una squadra solida, dal dominio economico che potrebbe esserci da parte delle retrocesse e infine ma non per importanza, da quanto riuscirà a incidere il nuovo progetto del mister. Un nome, una garanzia e allora che l’era Aquilani abbia inizio, con l’augurio che si possa volare sempre più in alto.