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martedì 5 Agosto 2025

Il Catanzaro di Noto e Aquilani, un “arcobaleno” che promette spettacolo. Di Sergio Dragone

Un “arcobaleno” che promette spettacolo, con i suoi colori, la sua fantasia, la sua spensierata gioventù. Mi piace molto il Catanzaro che il presidente Floriano Noto, il mister Alberto Aquilani e il direttore sportivo Ciro Polito hanno in gran parte plasmato (manca ancora qualche tassello) in vista di un campionato di serie B che potrebbe benissimo essere chiamato A2.

Ci sono i colori giallo e rosso ovviamente, ma c’è anche l’azzurro dei nazionali under 21 e under 19, ci sono i colori della Guinea, del Ghana, del Madagascar, portati dai giovani talenti ventenni Alphadjo Cissè, Patrick Muamah e Seha Seya, tutti capaci di colpi straordinari e bravissimi nel saltare l’uomo. Cissè è stato ribattezzato il “Lamin Yamal del Veneto” per le sue caratteristiche così simili, con le dovute proporzioni, all’asso del Barcellona e dalla nazionale spagnola. Speriamo lo dimostri in giallorosso.

Alphadjo, nato a Treviso, e Patrick, nato a Brescia, sono italianissimi, emblemi di un’Italia accogliente e solidale che non guarda al colore della pelle. Sono un po’ quel che nel volley femminile sono campionesse azzurre come Miriam Sylla e Paola Egonu.

Ci sono i colori dell’Albania, un popolo molto radicato nella nostra Calabria con le comunità arbereshe, rappresentati da Ervin Bashi, anch’egli ventenne.

In questo Catanzaro “arcobaleno” c’è il talento esplosivo di tre giovani calciatori destinati ad un futuro luminoso, magari i mondiali del 2030 in Marocco, Portogallo e Spagna: Mattia Liberali, Gabriele Alesi e Fabio Rispoli.

Completano il quadro i “generazione Z” Costantino Favasuli, il “toro” di Africo, Ruggero Frosinini e Bruno Verrengia.

Certo, la spina dorsale di questo Catanzaro è ancora rappresentata dai giocatori più esperti, da capitan Pietro Iemmello a Jacopo Petriccione, da Simone Pontisso a Marco D’Alessandro, da Mirko Pigliacelli a Filippo Pittarello, senza dimenticare l’eterno Nicolò Brighenti e quando tornerà in campo Marco Pompetti.

Toccherà a loro trasformare il Catanzaro “arcobaleno” in una macchina da gol, in una gioiosa alchimia tra esperti e giovani. Una vera e propria alleanza generazionale che potrebbe portare a risultati impensati, cominciando da un consolidamento della categoria e se possibile ad un nuovo ingresso nei playoff. Senza escludere esiti clamorosi, non si sa mai nel calcio.

Floriano Noto è un imprenditore che ha basato il suo successo sulla capacità di anticipare i tempi, di guardare lontano, di non limitarsi alla gestione ordinaria del presente. Se, come credo, il Catanzaro “arcobaleno” centrerà gli obiettivi che la società si è posta, saranno gettate le basi, con uno stadio migliorato, per un futuro salto di categoria sognato da quarant’anni.

Intanto, lo spettacolo promesso dalla multicolore “banda Aquilani” vale bene il costo di un abbonamento. Non ci pensino due volte gli indecisi.

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