Il pullman giallorosso ha già il motore caldo. Domani alle 17:15 al “Nicola Ceravolo” arriva la Carrarese di Antonio Calabro: partita vera, pubblico di casa che spinge e una lista convocati che racconta parecchio dell’idea di Alberto Aquilani. Sono 25 i calciatori chiamati in causa: gruppo folto, equilibrio tra esperienza e gambe fresche, qualche assenza pesante ma anche segnali confortanti per una rosa che vuole mettere il primo sigillo pieno della stagione.
La società ha comunicato l’elenco:
PORTIERI 1. Marietta, 22. Pigliacelli, 99. Borrelli.
DIFENSORI 4. Antonini, 17. Di Chiara, 18. Bettella, 23. Brighenti, 26. Verrengia, 27. Favasuli, 62. Frosinini, 84. Cassandro.
CENTROCAMPISTI 10. Petriccione, 14. Liberali, 20. Pontisso, 28. Oudin, 30. Alesi, 32. Rispoli, 80. Cissé, 98. Buglio.
ATTACCANTI 7. Pandolfi, 8. Pittarello, 9. Iemmello, 19. Nuamah, 45. Buso, 77. D’Alessandro.
Fuori dai giochi Di Francesco (rientro in gruppo previsto subito dopo la Carrarese), il lungodegente Pompetti e i giovani Bashi e Seha.
Portieri e difesa: gerarchie, alternative e un messaggio chiaro
Tra i pali, la presenza congiunta di Pigliacelli e Marietta dice che la concorrenza resta viva e sana: affidabilità ed esplosività, due profili diversi per due letture della partita. Borrelli completa il reparto, pronto a crescere all’ombra dei “grandi”. Davanti al portiere, Aquilani si tiene largo. A sinistra la coppia Di Chiara–Favasuli consente sia la spinta che la gestione; a destra, Cassandro e Frosinini sono due interpretazioni opposte dello stesso binario: più strutturato il primo, più verticale il secondo. In mezzo, esperienza e centimetri: Brighenti e Bettella sono i fari, Antonini e il giovane Verrengia danno gamba e copertura sugli spazi aperti.
Non è il momento di incastonare la squadra in un’etichetta rigida. Aquilani ha dimostrato di saper cambiare pelle a gara in corso, alzando un terzino o stringendo un esterno per aggiungere un uomo tra le linee. Il messaggio, però, è costante: aggressione alta quando si può, compattezza quando serve.
Mediana e trequarti: qualità diffuse, tanti piedi “buoni”
Il cuore del campo è il cantiere più interessante. La regia di Petriccione resta il metronomo naturale, con Pontissopronto a fare da equilibratore e a inserirsi senza palla – il suo tempo di arrivo in area è un’arma già vista e apprezzata. Oudin aggiunge talento nella rifinitura, palla ferma e ultimo passaggio: avere un sinistro così nello spogliatoio cambia il modo di battere una punizione e di attaccare un’area chiusa.
L’energia “verde” la portano Liberali e Rispoli, reduci dal giro Italia U20: personalità, corsa, l’idea di voler sempre toccare il pallone nei momenti caldi. Buglio c’è, e Alesi è una risorsa sottotraccia che dà intensità ai minuti sporchi. Occhio a Cisse (classe 2006): strappi, uno contro uno e incoscienza buona; può essere la carta per spaccare un secondo tempo.
Davanti comanda il Re, ma le spalle non mancano
Il reparto offensivo ha un padrone riconosciuto e amato: Pietro Iemmello. Con lui cambia la temperatura dello stadio e la postura della difesa avversaria. Attorno al capitano, Aquilani può comporre più di un puzzle. Pittarello porta peso, duello e sponde; Pandolfi attacca la profondità e agita le linee; Buso è l’ibrido che piace agli allenatori, capace di giocare dentro e fuori; D’Alessandro garantisce strappi esperti, letture da veterano e lavoro senza palla; Nuamahaggiunge fisicità e tiro. Senza Di Francesco, la scelta di domani dirà molto su come il tecnico vorrà colpire: più struttura per occupare l’area o più corsa per aprirla?
Le assenze e il contesto: niente alibi, solo obiettivi
Capitolo assenti. Di Francesco è vicino al rientro: da subito dopo la Carrarese in gruppo, la gestione fin qui prudente è una buona notizia in prospettiva. Pompetti resta fuori dalla scena – la sua qualità mancherà, ma il reparto si è attrezzato per non perdere il filo del gioco. Bashi e Seha restano ai box: scelte tecniche e di crescita, in una settimana in cui conta tenere alto il livello competitivo interno.
Arriva la Carrarese: 4 punti nelle prime due uscite (2–0 a La Spezia, 0–0 col Padova), squadra organizzata, transizioni pulite, un allenatore – Calabro – che qui conoscono bene. Il Catanzaro viene da due pareggi sostanziosi (1–1 col Südtirol, 0–0 al “Picco”): solidità ritrovata, adesso serve alzare il volume nell’ultimo terzo. Con questi 25, Aquilani ha carte per cambiare spartito in corsa, allargare o stringere il campo a seconda delle onde della partita.
La chiave emotiva
C’è un aspetto che non finisce nei tabellini ma che al Ceravolo pesa sempre: la connessione tra squadra e gente. Vedere Iemmello che chiama il pressing, Pontisso che ruba un tempo di gioco, Oudin che disegna una traiettoria: sono scintille che accendono il resto. Domani è una di quelle giornate in cui il dettaglio può fare la differenza. E quando il dettaglio bussa, è meglio farsi trovare in 25, tutti allineati.
