C’è una città che freme, un popolo che sogna, una squadra che ha bisogno di tutto il suo popolo. Manca meno di un giorno a Catanzaro-Cesena, il turno preliminare dei playoff di Serie B, una sfida che potrebbe aprire le porte della semifinale e spingere ancora più in là l’ambizione di un’intera comunità sportiva. Eppure, al momento, il dato sulla prevendita non restituisce ancora quel senso di attesa febbrile che ci si sarebbe aspettati per un appuntamento così importante: circa 10.000 i biglietti venduti, ben lontani dal sold out fissato a quota 12.500.
Un’occasione unica, uno stadio da riempire
Tribune, Distinti, Curva Ovest “Massimo Capraro”: ci sono ancora posti disponibili, molti dei quali liberati anche dalla mancata conferma di alcuni abbonati durante il periodo di prelazione. Un’anomalia, considerando che la gara di domani è una delle più significative degli ultimi 35 anni nella storia recente del Catanzaro. Una partita che può valere tantissimo, che merita un Ceravolo pieno, caldo, infuocato, come solo la tifoseria giallorossa sa trasformarlo nei momenti cruciali.
L’appello degli Ultras e la chiamata all’orgoglio
Anche gli Ultras Catanzaro 1973 hanno alzato la voce e lanciato un appello alla città: portare allo stadio vessilli giallorossi, trasformare ogni settore in una bolgia, accompagnare la squadra con passione e colore. Un gesto d’amore e di identità che può fare la differenza, perché mai come ora ogni grido, ogni bandiera, ogni presenza può trasformarsi in energia per chi scenderà in campo. Il Catanzaro non può e non deve essere lasciato solo.
Un gruppo che ha dato tutto, una città che può dare di più
Mister Fabio Caserta (e Vivarini lo scorso anno), lo staff tecnico, la proprietà, e soprattutto i ragazzi in campo hanno regalato due stagioni meravigliose, in cui il Catanzaro ha saputo riscattare anni di delusioni e riscrivere una nuova pagina di orgoglio sportivo. Questo playoff non è solo un altro traguardo, ma la possibilità concreta di continuare a inseguire un sogno chiamato Serie A. Un sogno che va protetto, sostenuto, accompagnato.
E allora, Catanzaro, è il momento di esserci. Non c’è più tempo per l’indecisione. Non si può restare a guardare. Domani si gioca la storia, e ognuno di noi può esserne protagonista. Perché il calcio, quello vero, è appartenenza, passione, spirito collettivo. E il Ceravolo deve tornare a essere quella cattedrale laica dove si canta, si spera, si soffre e si esulta.
Riempiamo il Ceravolo, difendiamo il nostro sogno
Dai distinti alla tribuna, dalla curva ai gradoni più alti: riempiamo ogni singolo posto. Portiamo bambini, famiglie, amici. Indossiamo il giallorosso con orgoglio. Facciamo capire al Cesena e a tutta Italia che qui si respira calcio vero, che il Catanzaro non è solo una squadra, ma un sentimento che unisce generazioni.
Catanzaro-Cesena è molto più di una partita: è una dichiarazione d’intenti, è un sogno collettivo, è la voce di un popolo che vuole tornare a ruggire. E per ruggire, servono 12.500 cuori. Il tempo stringe. La biglietteria è aperta. Non mancare.