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mercoledì 24 Settembre 2025

Catanzaro esulta: il Consiglio di Stato salva il Sant’Anna Hospital. Seró e Barberio: “Occhiuto nemico numero uno”

Una boccata d’ossigeno, un sospiro di sollievo che risuona forte nelle corsie del Sant’Anna Hospital e, soprattutto, nel cuore di Catanzaro e dell’intera Calabria. Con l’ordinanza numero 2119/25, il Consiglio di Stato ha scritto una pagina importante per il futuro della sanità regionale, confermando la sospensione della precedente sentenza del TAR di Catanzaro e annullando, di fatto, la decadenza dell’accreditamento della clinica. Una decisione che restituisce dignità e operatività a una struttura d’eccellenza, consentendole di continuare a erogare servizi sanitari fondamentali, in particolare nel delicatissimo campo della cardiochirurgia, dove rappresenta un punto di riferimento ineludibile per competenze, qualità e professionalità. La notizia, accolta con giubilo, giunge come un’affermazione perentoria del diritto alla salute e alla continuità delle cure in un territorio troppo spesso martoriato da decisioni miopi e incomprensibili, come sottolineato con forza dai Consiglieri Comunali Raffaele Seró e Antonio Barberio in una nota stampa congiunta, che non lesinano critiche all’indirizzo del Presidente della Regione.

La battaglia per il Sant’Anna: un simbolo di eccellenza sotto attacco

La vicenda del Sant’Anna Hospital non è stata solo una battaglia legale, ma un vero e proprio simbolo della tenacia di una comunità nel difendere i propri diritti e il proprio futuro. Per mesi, l’ombra della decadenza dell’accreditamento ha minacciato non solo i posti di lavoro di centinaia di professionisti, ma anche la certezza di cure salvavita per migliaia di pazienti. La clinica, infatti, si è affermata nel corso degli anni come un vero e proprio presidio sanitario vitale, un faro nel panorama della sanità calabrese, specialmente per le patologie cardiache, dove la tempestività e l’alta specializzazione sono cruciali. La pronuncia del Consiglio di Stato non è dunque un mero atto burocratico, ma una sentenza che riconosce il valore inestimabile di questa struttura, la sua insostituibilità e la necessità di preservarla dall’onda di decisioni che sembravano destinate a smantellare un patrimonio di professionalità e servizi.

La perseveranza nella difesa del Sant’Anna Hospital da parte di esponenti politici e cittadini ha trovato ora un’importante conferma a livello giurisdizionale, dimostrando che la battaglia per la tutela del diritto alla salute, del lavoro e della giustizia nei confronti di un territorio costantemente penalizzato può e deve essere portata avanti con determinazione. L’auspicio è che questa vicenda, che ha tenuto con il fiato sospeso l’intera regione, possa segnare un nuovo inizio per la clinica, permettendole di consolidare la sua posizione e tornare a brillare come simbolo di eccellenza della sanità calabrese, un vanto non solo per Catanzaro ma per l’intera Calabria.

Occhiuto sotto accusa: il “nemico numero uno” della città

Tuttavia, la nota dei Consiglieri Seró e Barberio non si limita a esprimere un sospiro di sollievo e un augurio. La loro comunicazione contiene un passaggio forte e diretto, che non può essere ignorato e che alza il livello dello scontro politico: “l’ordinanza del Consiglio di Stato certifica politicamente il ruolo di Roberto Occhiuto come nemico numero uno di Catanzaro e dei catanzaresi.” Parole pesanti, che evidenziano una frattura profonda e un’accusa diretta alla gestione amministrativa del Presidente della Regione, la cui azione, secondo i consiglieri, avrebbe rischiato di compromettere irrimediabilmente un presidio sanitario di tale rilevanza per la comunità locale.

Questa certificazione “politica” da parte di una decisione giurisdizionale esterna, seppur indiretta, getta un’ombra significativa sulle scelte compiute in materia sanitaria e alimenta il dibattito sulla presunta miopia di determinate decisioni che hanno penalizzato il capoluogo. L’accusa di aver messo a rischio la continuità operativa di una struttura d’eccellenza come il Sant’Anna Hospital è un macigno nel panorama politico regionale e locale, che i consiglieri non intendono lasciare cadere. La loro presa di posizione rappresenta una chiara chiamata alle armi per la città, invitando i cittadini a reagire e a difendere con ancora maggiore forza i propri diritti e il proprio futuro, di fronte a un’azione amministrativa percepita come ostile agli interessi del capoluogo calabrese.

La conferma dell’operatività del Sant’Anna Hospital da parte del Consiglio di Stato è, dunque, molto più di una semplice vittoria legale. È un messaggio potente per la comunità di Catanzaro, un incoraggiamento a non arrendersi di fronte alle difficoltà e a lottare per ciò che si ritiene giusto e fondamentale. La difesa di un’eccellenza come la cardiochirurgia del Sant’Anna è la difesa di un pezzo cruciale dell’identità e del benessere della città. Le parole dei Consiglieri Seró e Barberio non solo celebrano questo trionfo, ma fungono anche da monito e da stimolo per una mobilitazione cittadina, affinché Catanzaro possa tutelare con determinazione la propria salute, il proprio lavoro e la propria dignità, in un contesto regionale che, troppo spesso, sembra dimenticare le sue priorità. La battaglia continua, con la consapevolezza che il diritto alla salute non è un privilegio, ma un bene da difendere strenuamente.

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