In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, la Questura di Catanzaro organizza un evento di grande rilevanza sociale. Il 23 novembre 2024, a partire dalle ore 9:30, nella prestigiosa Sala delle Culture del Palazzo della Provincia, si terrà un incontro-dibattito aperto al pubblico, con la partecipazione di esperti, autorità e rappresentanti delle istituzioni.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito della campagna permanente della Polizia di Stato, denominata “Questo non è Amore”, un progetto che punta a sensibilizzare e informare sulla violenza di genere, fornendo strumenti concreti per prevenire e contrastare il fenomeno. Durante l’evento verrà firmato un Protocollo d’Intesa mirato al recupero dei soggetti maltrattanti, segnando un passo significativo nella gestione del problema.
Un evento di rilievo con partecipazioni illustri
L’importanza dell’incontro è sottolineata dalla presenza di figure di spicco come il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, On. Wanda Ferro, e il Prefetto di Catanzaro, dott. Enrico Ricci. Parteciperanno inoltre Autorità militari, civili e religiose, insieme a esperti di diversi ambiti, tra cui psicologi, sociologi e rappresentanti delle forze dell’ordine. Questa varietà di interventi garantirà un dibattito ricco e articolato, capace di esplorare la violenza di genere da prospettive differenti.
In un territorio come quello di Catanzaro, dove il tessuto sociale mostra un forte radicamento culturale, eventi come questo diventano cruciali per promuovere una maggiore consapevolezza e responsabilità collettiva.
Il ruolo della campagna “Questo non è Amore”
L’incontro si colloca all’interno della campagna permanente “Questo non è Amore”, un’iniziativa lanciata dalla Polizia di Stato per combattere la violenza di genere su più fronti. Questa campagna ha l’obiettivo di:
• Fornire supporto diretto alle vittime: creare una rete di protezione per chi subisce violenza, facilitando l’accesso agli strumenti legali e di sostegno psicologico.
• Sensibilizzare l’opinione pubblica: promuovere la cultura del rispetto e combattere stereotipi e pregiudizi che alimentano la violenza.
• Prevenire comportamenti violenti: insegnare a riconoscere segnali di abuso, anche quelli più sottili e nascosti.
La campagna ha avuto un impatto significativo negli ultimi anni, contribuendo all’emersione di numerosi casi di violenza e favorendo un dialogo aperto su un tema che spesso rimane sommerso.
La firma del Protocollo d’Intesa: un passo avanti concreto
Uno dei momenti centrali dell’evento sarà la firma di un Protocollo d’Intesa per il recupero dei soggetti maltrattanti. Questa iniziativa rappresenta un approccio innovativo nella gestione del fenomeno della violenza domestica, ponendo attenzione non solo alle vittime, ma anche ai comportamenti degli aggressori.
Il protocollo prevede la collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e centri specializzati per offrire percorsi di recupero ai maltrattanti. L’obiettivo è ridurre le recidive attraverso un’azione mirata, che punta a modificare i comportamenti violenti e promuovere una maggiore consapevolezza delle conseguenze delle proprie azioni.
Secondo dati ISTAT, il 70% degli uomini che intraprendono percorsi di recupero riesce a evitare di reiterare comportamenti violenti. Questi numeri testimoniano l’importanza di affrontare il problema alla radice, affiancando il sostegno alle vittime con interventi mirati sugli autori della violenza.
Gli interventi degli esperti: un’analisi multidisciplinare
Durante l’incontro, esperti provenienti da diversi ambiti condivideranno le loro esperienze e prospettive sulla violenza di genere. Tra i temi trattati:
1. Psicologia della violenza: come riconoscere i segnali di abuso emotivo e fisico, e quali strumenti adottare per interrompere il ciclo della violenza.
2. Aspetti legali: diritti delle vittime e iter giuridico per denunciare gli aggressori.
3. Ruolo delle forze dell’ordine: come la Polizia di Stato interviene nei casi di violenza domestica e quali strumenti utilizza per garantire la sicurezza delle vittime.
4. Violenza economica e digitale: forme di abuso meno evidenti, ma altrettanto dannose, che includono il controllo delle risorse finanziarie o l’utilizzo delle tecnologie per perseguitare le vittime.
Questi interventi saranno accompagnati da testimonianze dirette di chi è riuscito a superare situazioni di violenza, offrendo un messaggio di speranza e resilienza.
Statistiche e dati sulla violenza di genere
Le statistiche sulla violenza contro le donne sono allarmanti e richiedono un’attenzione immediata. Secondo l’ISTAT, in Italia:
• Il 31% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale nel corso della vita.
• Circa il 15% delle vittime non denuncia per paura di ritorsioni o per mancanza di fiducia nelle istituzioni.
• Il fenomeno è in crescita nel contesto digitale, con un aumento del cyberstalking e delle molestie online.
Questi numeri evidenziano la necessità di un approccio integrato, che includa sensibilizzazione, prevenzione e supporto alle vittime.
L’importanza dell’educazione e della cultura
Un altro aspetto cruciale trattato durante l’incontro sarà il ruolo dell’educazione nella prevenzione della violenza di genere.
Programmi educativi, campagne informative e attività di sensibilizzazione sono strumenti fondamentali per promuovere una cultura del rispetto e dell’uguaglianza, in grado di prevenire comportamenti violenti sin dalla giovane età.
Un invito all’azione
L’evento organizzato dalla Questura di Catanzaro rappresenta un’occasione unica per riflettere sul tema della violenza di genere e per promuovere azioni concrete. La presenza di istituzioni, esperti e cittadini sottolinea l’importanza di un impegno condiviso nella lotta contro questo drammatico fenomeno.
L’appuntamento è dunque fissato per sabato 23 novembre 2024, alle ore 9:30, presso la Sala delle Culture del Palazzo della Provincia. Un incontro aperto a tutti, per ricordare che la violenza sulle donne non è solo un problema delle vittime, ma una responsabilità collettiva.