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giovedì 18 Dicembre 2025

Catanzaro su Kljajic? Sul croato piombano Juventus, Inter e Milan

L’interesse del Catanzaro per Noa Kljajic non nasce oggi. Il club giallorosso ha iniziato a seguirlo con attenzione già nelle scorse settimane, individuandolo come uno dei profili più stimolanti tra gli under realmente pronti per la Serie B. Il centravanti croato classe 2006, fisico da riferimento e una traiettoria internazionale alle spalle, rappresenta quel tipo di investimento tecnico su cui la società ha costruito buona parte della sua crescita: giovani strutturati, margini ampi e un contesto capace di accelerarne la maturazione.

Nel frattempo, però, lo scenario si è ampliato. Juventus, Inter e Milan hanno chiesto informazioni alla Triestina, che lo ha sotto contratto fino al 2026, trasformando una pista molto concreta in una corsa più affollata. È una dinamica di mercato che non sorprende: ogni volta che un club come il Catanzaro si muove su un talento emergente, le big arrivano presto. Resta da capire quanto margine abbiano ancora le Aquile e quale sia la reale posizione del giocatore.

Chi è Noa Kljajic e perché il suo profilo accende così tante attenzioni

La storia di Kljajic racconta più di quanto i numeri attuali in Serie C possano suggerire. Nato nel 2006, 1,95 di altezza, struttura già solida per l’età, ha un percorso chiaro: categorie giovanili croate, poi il salto in Germania con Erlensee, Offenbach e soprattutto il Mainz, dove si affaccia anche alla UEFA Youth League. È un passaggio che dice molto del livello richiesto per competere in quel contesto, non solo fisico ma mentale. La stagione successiva lo porta alla Primavera della Reggiana: 19 presenze, 5 gol, un rendimento costante e una presenza che cresce giornata dopo giornata.

Dalla scorsa estate è alla Triestina, che lo ha ingaggiato con un contratto fino al 30 giugno 2026. In un ambiente complicato, segnato da una penalizzazione pesantissima e da una classifica che porta un peso notevole, Kljajic ha comunque trovato spazio: una decina di presenze e un gol, quello segnato al Renate all’esordio da titolare. Le cronache, più dei dati, restituiscono la sensazione di un ragazzo che sa interpretare la zona dell’area con naturalezza. Non si limita al gioco spalle alla porta – che per un fisico del genere è quasi una condanna tattica per molti giocatori della sua età – ma ha pulizia tecnica sufficiente per rifinire, allargarsi, costruire connessioni.

È un giocatore “da lavorare”, certo. Ma è anche uno di quelli che possono bruciare le tappe, come spesso accade ai centravanti che hanno già la struttura e devono soltanto trovare ritmo, continuità e responsabilità. Per una società come il Catanzaro, che negli ultimi anni ha saputo valorizzare profili specifici – dal record di Iemmello nella storica stagione 2022/23 alla crescita di attaccanti e trequartisti che hanno costruito l’impalcatura della promozione – questo tipo di profilo è particolarmente coerente con la linea tecnica.

Non solo potenziale: Kljajic è un “9” moderno che rispecchia ciò che chiede oggi la Serie B

Kljajic non è solo un giovane alto e promettente. È un attaccante che interpreta il ruolo in modo moderno: cerca la profondità, apre il campo, regge i duelli e ha una buona sensibilità nei movimenti corti. La sua presenza in area è costante, non episodica. E questa, in Serie B, fa la differenza: un contesto dove le squadre che sanno alternare gioco palla a terra e fisicità nei momenti decisivi riescono spesso a sbloccare partite sporche.

Il Catanzaro, nei suoi anni migliori recenti, ha sempre trovato vantaggio nell’avere attaccanti capaci di leggere la profondità, attaccare lo spazio e liberare la trequarti. Lo faceva la squadra promossa nel 2023, lo ha replicato nella stagione successiva con un’identità di gioco collaudata. In questo senso, Kljajic è un innesto che amplia il ventaglio delle opzioni, non un doppione.

Catanzaro, il primo club a muoversi: interesse forte e motivato

Quando si parla del rapporto tra Catanzaro e Kljajic, una cosa è ormai certa: le Aquile sono state le prime in Serie B a muoversi. Le fonti convergono su un punto: il club giallorosso non si è limitato a un semplice monitoraggio, ma ha avviato un vero lavoro di valutazione e contatti esplorativi. In un mercato che spesso ragiona per reazione, questo conta.

Il Catanzaro si era mosso per Kljajic prima che si generasse attenzione mediatica attorno al ragazzo, e per settimane sembrava avere un vantaggio tecnico e strategico rispetto a Virtus Entella e Mantova, anch’esse informate ma meno decise. Una scelta coerente con il percorso tracciato dal club, che da due stagioni lavora per affiancare alla struttura consolidata giocatori under di prospettiva, realmente impiegabili e non meri riempitivi della lista.

Il progetto presentabile al giocatore è chiaro: ingresso graduale, minuti garantiti in un contesto competitivo ma stabile, un percorso di crescita costruito su misura. È una formula che in passato ha funzionato, e che si sposa bene con un 2006 già fisicamente pronto.

D’altronde, la storia recente del Catanzaro dimostra come la società abbia saputo costruire valore tecnico insistendo sul mix tra esperienza e gioventù. Anche nelle stagioni di maggior successo, come quella della promozione, il contributo dei giovani è stato significativo, spesso sottovalutato rispetto alle prestazioni dei big. Kljajic si sarebbe innestato proprio in quella dimensione.

L’ingresso di Juventus, Inter e Milan: un cambio netto nelle dinamiche

La situazione è cambiata nelle ultime 24 ore. Juventus, Inter e Milan hanno chiesto informazioni alla Triestina. Nel momento in cui tre club di questo livello aprono un fascicolo su un 2006, il mercato prende una direzione diversa.

Cosa cercano le big?
Non un titolare immediato, ovviamente, ma un prospetto da inserire nei rispettivi progetti giovani: Juventus Next Gen, Inter Under 23 e Milan Primavera di vertice. La logica è semplice: acquistarlo ora, completarne la formazione nei propri ambienti e valutarlo nell’arco di due stagioni.

È una strategia che ha già dato frutti a diverse società italiane, e che ha un valore tecnico ed economico. Per Kljajic, la possibilità di lavorare in un contesto di Serie A – anche senza minutaggio immediato nel massimo campionato – è una prospettiva molto seducente. Per la Triestina, che vive una stagione condizionata da 23 punti di penalizzazione, è un’ancora economica non trascurabile.

In presenza di Juventus, Inter e Milan, il prezzo si alza. Ma soprattutto cambiano le aspettative di Kljajic, che potrebbe considerare la Serie A come un trampolino più naturale del salto diretto in B. È una dinamica che il Catanzaro conosce bene: ogni volta che le Aquile identificano un giovane di qualità, il rischio che le big presentino un’offerta più strutturata è alto.

Quanto pesa questa nuova concorrenza?

Molto. Non perché il Catanzaro non sia credibile, ma perché il contesto cambia. La Triestina potrebbe preferire una cessione secca a una big, soprattutto se accompagnata da bonus e percentuale sulla futura rivendita. E il giocatore può legittimamente pensare di inserirsi in una struttura di massimo livello, senza rinunciare a un eventuale prestito in B più avanti.

Che margine ha ancora il Catanzaro per Kljajic

Il Catanzaro non parte battuto, ma deve cambiare passo. Le carte da giocare restano due:

La prima è la promessa di minutaggio. Nessuna big di Serie A può garantire a un 2006 minuti veri in un campionato professionistico. Il Catanzaro sì. La Serie B, per uno come Kljajic, è il luogo ideale per misurare subito le sue qualità, soprattutto nel gioco fisico e nei duelli. È un argomento che spesso convince i giocatori giovani e i loro entourage.

La seconda carta è il progetto tecnico immediato. In giallorosso il croato troverebbe un contesto stabile, con idee precise, una squadra che costruisce e attacca. E non un club in piena rivoluzione. La storia recente del Catanzaro – promozione 2023, due playoff consecutivi, una delle identità più riconoscibili della categoria – pesa. Significa continuità, programmazione, affidabilità.

La terza, più indiretta, riguarda una possibilità comunque logica: che una big possa acquistarlo e poi girarlo in prestito a una squadra di B. In quel caso, il Catanzaro resterebbe una delle destinazioni più adatte. Ma al momento non esistono elementi concreti su questa ipotesi: è una dinamica possibile, non un fatto.

Proiezioni e scenario per gennaio

A oggi, non c’è alcuna trattativa chiusa. Ci sono interessamenti chiari, confermati, e una competizione che si accende. La sensazione è che il mercato di gennaio sarà decisivo. La Triestina vuole monetizzare, il giocatore attende una proposta definitiva, e il Catanzaro deve decidere quanto spingere.

Per restare in corsa, le Aquile dovranno essere veloci e credibili nella costruzione di un percorso. Il progetto può battere il blasone, ma non può farlo a tempo indeterminato. E il campionato, con ritmi sempre più alti, rende la ricerca di un attaccante giovane e strutturato un’esigenza chiara.

Il Catanzaro, in questo quadro, mantiene un ruolo importante: è la società di B che più ha creduto e investito tempo sul profilo. E questo non va sottovalutato. Ma, allo stesso tempo, la concorrenza delle big è un segnale che alza l’asticella.

Il quadro generale e gli obiettivi

Il dossier Kljajic racconta un Catanzaro ambizioso, attento e pronto a muoversi con anticipo. L’interesse dei top club italiani non cancella il lavoro svolto fin qui, né riduce la coerenza dell’idea tecnica. La sfida, ora, è misurarsi con un mercato che richiede tempi rapidi e decisioni nette. Gli obiettivi restano gli stessi: costruire una rosa competitiva, inserire giovani in grado di reggere la categoria e continuare a crescere dopo una promozione storica e due stagioni di playoff.

Kljajic può essere un tassello interessante per il presente e per il futuro. Ma perché la pista resti viva, servirà che il Catanzaro continui a muoversi da protagonista.

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