Un nuovo capitolo è in procinto di essere scritto, e la programmazione della stagione 2025/26 del Catanzaro è già entrata nel vivo, dopo due play-off consecutivi che hanno acceso la piazza. Al centro del dibattito, il cambio in panchina con l’arrivo di Alberto Aquilani al posto di mister Caserta, un avvicendamento che ha generato tanto fermento e attesa. Di tutto questo, e molto altro, si è parlato nell’ultima puntata stagionale di “11 in Campo“, format di LaC TV condotto da Maurizio Insardà, che ha avuto come ospite d’eccezione il Presidente giallorosso, Floriano Noto. Le sue parole, che riportiamo da lacnews24.it, hanno gettato luce sulle strategie e le sfide future del club.
Il nodo panchina: l’addio a Caserta
Il Presidente Noto ha esordito affrontando l’argomento più caldo: il divorzio sportivo con l’ex tecnico Caserta. «Non c’è mai stata una trattativa vera e propria, né un discorso economico», ha spiegato Noto a LaC. «Il rinnovo era automatico dopo i play off. Era giusto il prolungamento, ma Caserta ha preso un’altra decisione». Il patron ha aggiunto che il tecnico «forse non voleva affrontare un altro anno» per via di una parte della tifoseria che «non lo ha mai approvato totalmente, probabilmente anche per il suo passato al Cosenza». Il club, però, «era totalmente aperto al rinnovo». Una separazione, quindi, dovuta a una scelta personale del tecnico, più che a ragioni economiche o di fiducia della società.
La scelta di Aquilani: entusiasmo e DNA giallorosso
Successivamente, Noto ha illustrato la scelta di Alberto Aquilani. «Sotto l’aspetto tattico era uno dei profili ideali», ha sottolineato il Presidente, «rispecchiava il DNA dei ragazzi». Ha poi aggiunto un confronto con il passato: «Caserta inizialmente ha un po’ sofferto per imprimere il suo tipo di DNA, poi si è adeguato all’organico». Tra 3-4 profili valutati, la scelta è ricaduta subito su Aquilani, che ha mostrato «grande entusiasmo e voglia» di sposare il progetto giallorosso.
I conti della Serie B: debiti e budget ridotto
Un tema centrale affrontato dal patron giallorosso è stato quello, delicato, del debito di circa due milioni del campionato di Serie B. Questa situazione potrebbe generare implicazioni sui pagamenti e sulla gestione. «Ho sentito alcuni colleghi», ha continuato Noto, «ci sono società in mano a fondi e altre a proprietà classiche, dove l’aspetto economico è rilevante». Ha preannunciato che «probabilmente ridurremo tutti un po’ il budget». Noto stesso ha stimolato una riunione con il presidente della Lega per fare il punto della situazione. «È molto più difficile far quadrare i conti», ha ammesso il Presidente.
Ampliamento societario: un futuro aperto a nuovi capitali
Proprio per affrontare queste difficoltà, il Presidente Noto guarda a un potenziale ampliamento societario. «C’è l’obiettivo di rafforzare la società con capitali nuovi», ha dichiarato. «Siamo aperti a nuovi ingressi e se c’è da mettersi da parte potrei anche farlo». Ha spiegato che «la Serie B, come l’intero sistema calcio, porta sempre delle perdite. Sono sostenibili per due, tre, quattro anni, ma poi diventa poco sostenibile e anche difficile». Un segnale chiaro di lungimiranza e apertura per il futuro economico del club.
L’analisi di Nicola Binda: la Serie B e la lezione Salernitana
Una parentesi significativa è stata offerta anche da Nicola Binda, giornalista de La Gazzetta dello Sport. Ha commentato lo spareggio play-out tra Sampdoria e Salernitana, che ha decretato la retrocessione dei campani tra le polemiche. «La Salernitana non ha giocato la doppia sfida con la testa giusta», ha affermato Binda. «La tifoseria non ha accettato il verdetto, ma la Sampdoria ha meritato la salvezza in due partite». Binda ha respinto le teorie complottiste: «Non credo ai complotti, penso che tutto sia stato deciso sul campo». Ha criticato la Salernitana per aver «pensato prevalentemente a fare ricorsi e polemica» invece di preparare il doppio appuntamento.
Serie B in crescita: sfide e favorite per il 2025/26
Binda ha poi offerto una panoramica sulla Serie B, evidenziandone la crescita costante. «La Serie B è sempre più vicina alla Serie A», ha osservato. «Le squadre più ricche si giocano sempre la promozione». Ha ammesso che «sarà difficile per le piccole città di provincia concorrere per il salto di categoria». Ha ribadito l’identità del campionato cadetto come «difficile»: «chi sbaglia strategia rischia la retrocessione, come insegna il caso Salernitana». Infine, ha fornito una prima, parziale, previsione sulle future protagoniste per il 2025/26: «A mio avviso il Palermo parte un gradino sopra gli altri, vedendolo come favorito per come si sta muovendo. Tra chi può tallonarlo, il Venezia. Per lo Spezia sarà difficile ripetersi. Sono curioso di vedere la Sampdoria e se ha imparato la lezione dopo quest’anno».
La scelta di Aquilani come uomo giusto per un nuovo ciclo, la gestione oculata delle risorse economiche e l’apertura a nuovi capitali, insieme a una visione chiara del panorama della Serie B, confermano la determinazione del club. L’obiettivo del Presidente Floriano Noto è consolidare la posizione e continuare il percorso di crescita. La prossima stagione sarà un banco di prova significativo. Qui, programmazione e lungimiranza saranno chiavi per affrontare un campionato sempre più complesso ed equilibrato.